Milano: ore 5,50. Messaggio sul telefonino: "Fulvio sono in taxi. Dieci minuti e son lì sotto". È Giovanna Gregori, di Illy. Si parte per Budapest con l'unico volo diretto da Malpensa. Stasera (ieri per chi legge, ndr) ci aspettano più di 120 chefs stellati, più di 250 stelle tutte insieme, nel più grande evento europeo che Michelin abbia mai organizzato (e del quale l'azienda triestina è appunto sponsor prodotto unico).
Dopo Bruxelles lo scorso anno, quest'anno anno il
Michelin Europe Star Day si volge appunto a Budapest, grazie a un fortissimo accordo di sponsorizzazione con il
Budapest Tourism Bureau, che si accolla gran parte delle spese di trasporto, soggiorno e "nutrimento" dei superchefs invitati.

A sinistra Chicco Cerea, a destra Alberto e Giovanni Santini, seduti, dialogano con Matteo Metullio
Nomi di altissima forchetta, tra cui gli italiani
Heinz Beck, Massimiliano Alajmo, Annie Feolde, Chicco Cerea, il neotristellato
Norbert Niederkofler,
Alberto e
Giovanni Santini. E poi una sequela di due stelle:
Matteo Metullio, Andrea Aprea, e tanti altri. E ancor di più sono gli stranieri:
Arnaud Lallement, Mitsuhiro Araki da Londra,
Martin Berasategui dai Paesi Baschi, con
Eneko Atxa dell'
Azurmendi ed
Elena Arzak, e poi
Georges Blanc, Angel Leon, Eric Pras Arnaud Lallement, Arnaud Donckele, Christophe Bacquié, Emmanuel Renaut e via cuocendo...
Una festa di stelle. Un incontro tra i grandi tre stelle che accolgono nell'empireo europeo del Bibendum della guida scarlatta i nuovi stellati. Una giornata segnata dalla visita al Parlamento ungherese, meravigliosa costruzione gotico/barocca, un pranzo nel vecchio mercato coperto, anche qui trasformato in struttura ricettiva multi-ristorante, con diversi tipi di cucina locale, dal goulash al foie gras locale, e senza farsi mancare nemmeno una gita in battello "sul bel Danubio blu".
Ma anche un'occasione per far parlare e premiare i "mentori", i grandi maestri che tanti giovani chefs hanno formato, come
Martin Berasategui, Raymond Blanc, Christian Constant, Sergio Herman e
Haraald Wohlfahrt che premiano
Jo Grootaers del belga
Altermezzo,
Niall Keating di
The Dining Room da Malmesbury, Uk, la tedesca
Julia Komp di
Schloss Loersfeld,
Christian Kuchler del
Taverne zum Schäfli in Svizzera e il nostro
Alessio Longhini di
Stube Gourmet.
Una super festa con cui Michelin vuole sottolineare l'importanza del trasferire il proprio sapere, in cucina come in ogni mestiere. Ma qui in particolare, dove armonia miscele, colori, odori e sapori si mescolano come in un atelier d'artista. "Viva quindi la
bottega, viva l'artigianalità e abbasso le glorie televisive - è il messaggio - La cucina è stata , è e sarà sempre più apprendimento e trasferimento di tecniche, ispirazioni, valori e magie".
Finito. Spente le luci. Vado a prendermi un buon caffè. Come tutti i cuochi tristellati che si assiepano di fronte alla macchina magica. D'altronde... Siam venuti apposta!