Chi scrive è stata invitata alla presentazione esclusiva del menu che sarà servito il 7 di gennaio in occasione della premiazione dei Golden Globes, a Beverly Hills. Insieme a colleghi di riviste e televisionI da tutto il mondo il 14 dicembre scorso, a poco più di un mese dall’evento, abbiamo avuto modo di scoprire in anteprima il menu e i piatti che saranno serviti durante la cerimonia. Con noi i colleghi della Rai, coi quali abbiamo intervistato l’executive chef della serata, l’italiano Alberico Nunziata.
La conferenza stampa si è svolta al
Beverly Hilton, nella sala all’ultimo piano con vista su Beverly Hills, le colline di Hollywood, e sui grattacieli di Los Angeles. Questa sarà la 75esima edizione dei
Golden Globes, la 47esima al
Beverly Hilton. I
Golden Globes sono una delle cerimonie più attese nel calendario dei premi per il grande e piccolo schermo, una stagione che si apre con il
Festival di Palm Springs, prosegue appunto coi
Golden Globes, quindi i
Sag awards, gli
Emmy e chiaramente gli
Oscar.
Tra tutti questi eventi che celebrano il cinema - e la televisone - i Golden Globes è l’unico che prevede anche una cena durante la cerimonia. Una particolarità non indifferente in quanto il menu, per 1.300 ospiti, deve essere programmato per essere servito con una certa flessibilità sui tempi, poiché deve seguire passo passo la diretta televisiva. La cerimonia è infatti trasmessa in mondovisione da 140 televisioni di tutto il globo.
Le prove generali ci hanno mostrato un elegante tavola dove già erano stati preparati i piatti che saranno serviti, ideate dall’executive chef del
Beverly Hilton,
Alberico Nunziata come dicevamo, che per il secondo anno avrà l’onore di creare e supervisionare la cena. Questa volta ha scelto di proporre un menu ispirato totalmente alle sue origini, con il 90% di ingredienti Italiani: una sorta di un ode al Belpaese e alle sue eccellenze.
Nunziata è un volto noto per gli amanti del piccolo schermo, più che per quelli del grande. Fu infatti concorrente della prima edizione di MasterChef Italia, nel 2011. Classe 1977 da San Gennaro Vesuviano (Na), è stato un sottufficiale dell'Aeronautica Militare dal 1998 al 2010. Dopo l’esperienza televisiva si è trasferito negli Stati Uniti, iniziando la sua carriera da chef: dal marzo 2016 è, appunto, executive presso il Beverly Hilton di Los Angeles.

Nunziata davanti alle telecamere
Ci ha raccontato che l’ispirazione per il menu gli è venuta durante la sua ultima vacanza in Italia, per la precisione in Puglia, la scorsa estate. Ha pensato di proporre piatti freschi, semplici e leggeri:
Delicata, ovvero
Burrata pugliese con piccoli pomodorini dolci, basilico Opal, olive taggiasche, friselle, fiori di aglio, zucca tostata arrostita, patata viola dolce, olio extravergine di oliva e aceto balsamico come antipasto, poi
Branzino del Mediterraneo su tortino di riso alla parmigiana e barbatietole con barbabietole baby Golden Stripe, tampenade di olive di Castelvetrano, fiori di broccoli, zucca gialla e zucchine, infine
Efendi, ossia
Crema al caffè e cioccolato bianco, biscotto al liquore di caffè, frangelico al mascarpone, cioccolata al gianduia e nocciole piemontesi. Infine, ai party, bomboloni romani per tutti.

I tre piatti ideati da Alberico Nunziata col suo pastry chef svizzero Thomas Henzi
Spiega: «Per poter servire 1.300 ospiti in 45 minuti è necessario studiare un menu che deve essere preparato in anticipo, quindi semplicemente scaldato». Questo è possibile solo servendosi di speciali “scatole calde” che mantengono il piatto alla giusta temperatura per un massimo di un’ora. «E’ quindi necessario selezionare delle preparazioni che siano semplici e a base di ingredienti che possano mantenere gusto e struttura anche se cucinati in anticipo». Il tortino di riso con parmigiano reggiano sarà quindi la base del branzino, pesce delicato che resiste però bene alle alte temperature. Il tutto verrà arricchito da una tempenade di olive.
Dice
Nunziata che l’evento di una sera, quella dei
Golden Globes, presuppone un lavoro di diversi mesi, lo studio dei piatti (30 piatti sono stati preparati e presentati all’
Hollywood Foreign press che ha poi ha selezionato il menu finale), la selezione e il reperimento degli ingredienti e la messa a punto dello staff. C’è inoltre da tenere in considerazione che per la serata dei
Golden Globes il
Beverly Hilton ospita non solo la cerimonia con 1.300 vip seduti ai tavoli (attori, produttori, registi…) ma anche una serie di numerose altre feste. In totale, tra gli ospiti che arriverranno per il
Golden Globes, quelli dei “
viewing party” e degli
after party per festeggiare i 25 vincitori dei
Globi, è prevista la presenza di circa 4.500, tutte da sfamare. Quest’anno ci saranno 4 party in totale, il più grande quello di
HBO con ben 1.000 ospiti: ceneranno a loro volta all’italiana grazie al menu preparato da un altro chef nostro connazionale,
Giambattista Vinzoni, che lavora con
Nunziata.
Ma quanti cuochi e quanto personale occorrono per preparare una cena per 1.300 ospiti? Lo staff di
Nunziata include ben 75 chef di cucina, ma per questo evento è necessario un aiuto in più, sopratutto per impiattare. Per il prossimo evento sono stati selezionati 30 studenti dell’
International Culinary School at The Art Institute of California di Los Angeles che, insieme al loro
chef director Mauro D. Rossi, per 3 giorni saranno impegnati in cucina a studiare la migliore presentazione dei piatti. Sarà bello vedere un altro italiano che partecipa a questo evento,
Rossi appunto, che collabora con
Nunziata grazie lavoro dell’
Italy America Chamber of Commerce West di Los Angeles, che li ha messi in contatto.
La cena dei
Golden Globes è stata appositamente studiata dallo chef tenendo in considerazione anche numerose restrizioni alimentari (per esempio, tutto il menu è preparato senza glutine) e un’ovvia necessità “estetica”, dato che la cerimonia sarà vista in tutto il mondo e I commensali rappresentano il meglio del cinema.
Nunziata per la prima volta quest’anno ha deciso di servire una portata unica come piatto principale, invece della successione di pesce e carne che era stata scelta in passato. Questo, per rendere meno complesso il lavoro e onorare meglio la cucina italiana.
Come ci ha evidenziato lo chef, «questo è un menu che chiunque in Italia potrebbe preparare senza troppe difficoltà, ma qui in California risulta molto più difficile», certo per il numero delle persone sedute a tavola ma soprattutto perché certi ingredient italiani non sempre risultano disponibili freschi e in grande quantità. Così arriveranno direttamente dalla Penisola, in aereo.