Anni fa, l’East End di Londra si visitava poco, e senz’altro non per motivi gastronomici. Un salto in avanti, e i tempi sono cambiati. Attorno al piccolo fazzoletto verde di London Fields, non lontano dal dickensiano mercato dei fiori di Columbia road, ci sono Broadway e Netil Market dove ogni sabato lo street food e boutique indipendenti attirano londinesi e turisti. È da queste parti che Giovanni Brighi, milanese doc, abita da 20 anni e ha vissuto di persona quella che molti lamentano come la gentrification (imborghesimento, praticamente) del quartiere.
In effetti parte integrante di questo processo, che a noi tanto negativo non pare, è il Cudega, enogastronomia lombarda qui aperta a fine settembre, in una delle arcate sotto i binari del treno. Lo spazio è piuttosto vasto ed è stato sapientemente utilizzato per ospitare quella che è in parte deli, in parte bistro, dove prendere un bicchiere di vino e un aperitivo o fermarsi magari per un bel risotto fatto come si deve.

35 coperti all'interno e 50 all'esterno
C’era bisogno di un altro ristorante italiano? Ci pare di si, perché la cucina lombarda è forse meno conosciuta dal pubblico inglese di altre più gettonate (pensiamo alla cucina pugliese per esempio, esplosa nell’ultimo anno). Apprezzarla qui, nell’ East End, è un’esperienza particolare. I formaggi e i salumi che fanno bella mostra al banco sono scelti con cura e in gran parte biologici o
Slow Food, provenienti da fattorie del Lodigiano (la
raspadura e la
robiola sono eccezionali) e piccoli produttori regionali (dai quali provengono anche le etichette in cantina). Invece, l’olio è ligure, il caffè di Verona e la pasta di Gragnano, proprio a voler prendere il meglio delle altre regioni del bel paese. La focaccia, freschissima e leggerissima, viene servita appena sfornata dal giovane chef bresciano
Paolo Elesbani; chiacchierando, scopriamo anche che alcuni dei formaggi provengono dalla produzione familiare.
Il
Cudega ha una bella atmosfera, ti senti subito a casa. Si capisce che
Luca e
Giovanni e il resto della brigata ci tengono davvero a far apprezzare la cucina che propongono e i prodotti che usano, e hanno ragione ad andarne fieri. Un bel lavoro, risultato di diversi mesi di fatica a inseguire licenze con il comune, a ripulire queste vecchie mura di mattoni rossi e trasformarle in uno spazio elegante e moderno.

Il Vitello tonnato de Il Cudega
Giovanni ha lavorato per anni nella City, poi ha mollato e ha deciso di fare qualcosa di completamente diverso, più creativo magari e con l’amico di sempre
Luca si è buttato a pesce in questa nuova avventura. Senza dimenticarsi del luogo che li ospita: il 10% dei proventi andrà a sostegno di attività nella comunità di Hackney.
Avendoli conosciuti inizialmente via Instagram (mattoni, chiodi e vernice, fin dall’inizio ogni giorno un pezzetto in più), sorprende sentire che Giovanni di essere social non ne voleva proprio sapere, poi quasi per noia durante i mesi di attesa (anche qui in Inghilterra i permessi non arrivano così alla svelta), ci ha provato...e bene ha fatto perché quando finalmente hanno aperto, erano già in tanti ad aspettare di provare quest’angolo di Lombardia in East London.