Siamo nel bellissimo borgo trecentesco di Fontecchio, che si trova a meno di mezz'ora dall'Aquila, lungo la valle Subequana ricca di castelli medievali e boschi incantati. Questo territorio è stato recentemente oggetto di interesse da parte di molti operatori internazionali che ne hanno apprezzato l'autentico carattere unito a una cornice naturale immersa nel verde lussureggiante della valle ai piedi del monte Sirente (2348 m.s.l.m.) meta di appassionati da tutta Europa, specialmente dal nord.
La fontana monumentale, la torre e il convento San Francesco svelano affreschi di scuola giottesca di rara bellezza e fanno da cornice al progetto del giovane Guglielmo Pangrazi, una grande passione per il vino (si vede dalla carta, pensata con attenzione) e una laurea in scienze gastronomiche a Pollenzo con esperienze di sala in diversi ristoranti importanti.
Insieme a papà
Corrado ha individuato uno splendido complesso di probabile epoca romana, il Palazzo Baronale Corvi finemente ristrutturato grazie alla collaborazione con un rinomato studio di architettura, teatro perfetto per il progetto d'accoglienza
Costa di Maggio. L'espressione utilizzata dagli abitanti locali rappresentava una precisa finestra stagionale in cui bisognava ottimizzare con resilienza le risorse accumulate nei lunghi inverni in attesa che le nuove semine iniziassero a dare i loro frutti per la sussistenza di intere generazioni.
Non solo ristorazione ma anche camere d'autore dai nomi che sembrano ispirati da una saga fantasy (Aterno, Sirente, Re da monte) con ambienti raffinati e arredi di rustica eleganza, con qualche tocco di modernità che affianca con rispetto la storicità del luogo. In cucina c'è lo chef
Nunzio Visconti, che torna nella sua terra d'origine dopo essere passato nelle brigate di
Pino Cuttaia, di
Nicola Fossaceca e dei fratelli
Serva a Rivodutri.
Da quest'ultima esperienza deriva il know-how che lo ha portato recentemente a ottenere la candidatura ai
TheFork Awards 2024, in compagnia di altri due talentuosi e giovani ristoratori abruzzesi.
La passione per gli eventi e soprattutto per la divulgazione gastronomica ha portato
Guglielmo Pangrazi a organizzare delle riuscite masterclass sul vino e su prodotti locali, condotte da vignaioli e da esperti del settore enologico che danno la possibilità agli appassionati di godere di serate dedicate ad un giusto mix di tecnica, filosofia e assaggio.
In sala si trovano tavoli tondi e tovagliato bianco, intorno all'imponente e accogliente camino in pietra e un menu che nella grafica ha la mano dell'artista locale
Todd Thomas Brown, eclettico statunitense trasferitosi in terra d'Abruzzo e nei contenuti quelle delicate e consapevoli di
Visconti, bravo a valorizzare la tradizione agro pastorale abruzzese e aquilana con uno sguardo contemporaneo e, soprattutto, mai autoreferenziale.
Come nel caso del
Fagotto di Agnello, riuscita interpretazione di una "scrippella" ripiena di carne, camomilla e grana di pecora (stagionato 30 mesi in forme di 27 chili), del
Crudo di Trota Fario con yogurt, sesamo e olio alla salvia o degli
Spaghetti con Pollo, zafferano (quello aquilano è D.O.P., ricordiamolo)
e ragù di fegatini, piatti dei quali si apprezza la scansione misurata degli ingredienti e la precisa esecuzione, uno stile che in pochi mesi è già entrato, con la giusta discrezione, nel passaparola degli appassionati.