28-11-2024

Non solo Birrificio Italiano: Arioli presenta i suoi nuovi spirits

Il mastro birraio di una delle realtà artigianali più storiche si lancia nel mondo di amari e distillati. «Restando sempre indipendenti»

Agostino Arioli con le prime produzioni di Birrifi

Agostino Arioli con le prime produzioni di Birrificio Italiano Spirits

Quello degli spirits era un suo pallino, che non poteva lasciare perdere, nonostante una prima esperienza che non era andata come voleva lui.

Agostino Arioli non si è fermato. E ora ha presentato i sette suoi prodotti della nuova linea del Birrificio Italiano Spirits. Arioli è stato uno dei primissimi in Italia a puntare sulla birra artigianale di qualità, con il suo Birrificio Italiano fondato nel 1996 a Lurago Marinone, in provincia di Como, con la produzione che è stata spostata negli ultimi anni in un capannone con maggiori spazi, che si è trasformato nell’Officina Alchemica di Limido Comasco, sempre nel Comasco. Una realtà che è diventata, negli anni, un vero e proprio punto di riferimento in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali.

La linea di amari e distillati

La linea di amari e distillati

Come si sa, però, alle passioni è ben difficile resistere. «Da diversi anni avevo in mente di fare qualcosa nel mondo dei distillati – ha spiegato Arioli durante la presentazione delle sue produzioni in una serata al locale del Birrificio Italiano a Milano - Nel 2018 ho iniziato un progetto con Strada Ferrata a Seregno, con l’idea anche di fare un whisky, ma poi sono uscito due anni fa per divergenze di vedute sulla filosofia di produzione. Ma quell’onda non si è fermata».

Così Agostino Arioli si è reinventato, lanciando ora il marchio Birrificio Italiano Spirits: «Ho tenuto alcuni spirits nati con Strada Ferrata, mantenendo la ricetta dell’Amaro Marasso e del Capparis. A questi due ho aggiunto un gin, in stile London Dry, e 4 distillati di birra, nati in realtà alcuni anni fa, ma che hanno affinato fino a oggi». Alcuni prodotti sono estemporanei, come i distillati di birra, altri invece diventeranno una produzione stabile. «La cosa che tengo a sottolineare - evidenzia Arioli - è la nostra indipendenza, un valore che accompagna da sempre Birrificio Italiano e che consente da un lato di svolgere bene il nostro lavoro, controllando direttamente l’intera filiera, dall’altro di proporre al nostro cliente un prodotto di alta qualità».

Agostino Arioli è uno dei primi mastri birrai artigianali d'Italia

Agostino Arioli è uno dei primi mastri birrai artigianali d'Italia

Il Birrificio Italiano Spirits, però, non ha una produzione propria. «Mi affido a chi queste cose le sa fare in maniera professionale e qualitativa – sostiene Arioli – Per questo ci appoggiamo a diversi artigiani, che hanno la nostra fiducia, ma la ricetta e il bilanciamento finale sono nostri, viene fatto tutto sotto il nostro controllo». Per esempio il gin Drytto è realizzato in collaborazione con la distilleria Eugin di Meda.

L’Amaro Marasso è pienamente in linea con il pensiero di Arioli. «Sono tutti prodotti che arrivano dalla testa di un mastro birraio, per cui l’amaro è familiare. In questo caso non ho voluto nessun compromesso: poco zucchero residuo per permettere alle botaniche di uscire». Nell’Amaro Marasso concorrono ben 16 botaniche: tra queste pepe rosa, dragoncello e finocchietto ingentiliscono il digestivo regalando aromaticità.

Il Gin Drytto

Il Gin Drytto

Il Capparis, invece, è un aperitivo a 22%, realizzato in particolare con un macerato di capperi di Pantelleria, al quale si aggiungono poi scorza d’arancia, pepe rosa, assenzio e quassia amara. Un prodotto dall’intensa aromaticità, ma anche fresco e di facile beva.

Il Gin Drytto punta tutto su 5 botaniche: oltre al ginepro, ovviamente, concorrono angelica, coriandolo, combawa (kaffir lime) e pepe nero, per un distillato molto secco, ma con un finale lungo. Ideale con per un gin & tonic, utilizzando una tonica neutra che esalti i profumi del Drytto.

I distillati di birra Albedo

I distillati di birra Albedo

Infine ci sono i 4 Albedo, nati tutti dalla stessa matrice, ma che successivamente hanno percorso una strada differente. «Sono dei distillati di birra – conferma Arioli – che sono stati prodotti nel 2019. Uno è rimasto in bottiglia, bianco, senza particolari affinamenti. Gli altri tre, invece, hanno riposato a lungo in botti dove aveva riposato precedentemente il Moscato Giallo Passito di Cantina di Caldaro. Poi ognuno dei tre ha avuto una “chiusura” differente: il primo ha proseguito il suo affinamento in queste botti, il secondo ha avuto un finishing in botte di Rum della Martinica e il terzo ha concluso l’invecchiamento in botti precedentemente utilizzate per il whisky».

Al momento, però, non è stata realizzata una nuova serie di Albedo: ci sono queste poche centinaia di bottiglie. E per il futuro? Agostino Arioli lascia tutte le porte aperte ad altri prodotti “estemporanei”.

Alla base ci sono comunque l’Amaro Marasso, il Capparis e il Gin Drytto: prodotti con un’anima, realizzati non per seguire una moda, ma che sono lo specchio di un produttore di birra visionario e che ora è diventato un punto di riferimento assoluto.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Raffaele Foglia

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Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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