25-11-2023
Giuseppe Di Gaetani e mamma Filomena Palmieri con i loro pani ripieni proposti dal loro Da Filomena a Castrovillari (Cosenza), uno degli indirizzi che, in Calabria, riscoprono tradizioni antiche
Il pane è l’alimento base della nostra vita, quattro lettere per una parola carica di sacralità, bontà e tradizione. Narratore di storie e anche marcatore sociale. Dal tipo di pane potremmo dirvi dove siamo e in quale epoca: forma, farina, chiaro o scuro, lievito usato... Sono tutti elementi che nel tempo hanno caratterizzato il pane e definito la sua percezione sulle tavole della società. Nel tempo è cambiata la sua visione anche da un punto di vista dietetico, nutrizionale e qualitativo. E oggi che pane mangiamo? Qual è il pane contemporaneo? Azzardiamo l’affermazione che forse un pane moderno non esiste, nella sua evoluzione costante oggi guarda al passato, alle tradizioni contadine. È un amarcord di vite, di luoghi, di storie vissute da rivivere nei forni di città, nei quartieri, nei ristoranti gourmet. Senza troppi giri di parole, possiamo sottolineare che il pane ritrova le sue radici e diventa protagonista di un momento di alta gastronomia.
Siamo andati alla ricerca di queste origini laddove la tradizione “povera” della panificazione è più forte, ovvero in Calabria. È qui che oggi il pane brunetto è il re dei forni, il pane scuro ricco di fibra e profumato di antico torna in auge, richiesto dai clienti che si fanno guidare dai fornai sempre più ispirati su lievitazioni e fantasia. Eh sì, la panificazione diventa creativa, si combina con la cucina, unisce il pane al companatico trasformandosi in una portata di degustazione in assoluto. Basta un filo d’olio e il gioco è fatto, o una buona selezione di salumi o formaggi, per arrichire di sapore una fetta che è già un’esplosione di gusto.
La timpa de L’Arte del Grano a Davoli (Catanzaro)
Il pane di Pasqua de L’Arte del Grano
E poi ci sono i pani ripieni come quelli che i contadini usavano preparare per le loro giornate di lavoro nei campi. Quando nel Dopoguerra per dare forza, calorie ed energie, la pausa pranzo prevedeva un pane fatto in casa, scavato al suo interno e ripieno di uova fritte con cipolla, o di baccalà, o di rape e salsiccia, ricoperto poi con la stessa mollica avanzata, che fungeva da tappo. Oggi questo pane ripieno è contemporaneo: parliamo infatti di un pane gastronomico, ricco, goloso, importante nella sua forma e nel suo apporto calorico, che viene proposto nel forno-pizzeria, anch’esso storico, di Filomena Palmieri a Castrovillari (Cosenza), Pizzeria Da Filomena.
Un pane ripieno al Da Filomena a Castrovillari (Cosenza)
Come ci racconta Giuseppe, sperimentatore sia in cucina che in panificazione: «Produciamo delle pagnotte da 250 grammi ripiene con quelle che sono le ricette tipiche di zona, con prodotti del territorio: rape e salsiccia, patete e porcini, patate e salsiccia, patate mpacchiuse (chiamate così perché si appiccicano una all’altra) con la cipolla di Castrovillari... Per il nostro pane e per la pizza usiamo solo farine locali, macinate e prodotte in Calabria, quindi farina tipo 0, la Senatori Cappelli, poi semola e farine integrali, tutto lavorato con lievito maison, una sorta di polish che creiamo utilizzando germe di grano o crusca. Da qui seguono lunghe maturazioni, che vanno dalle 36 alle 48 ore, per riuscire a ottenere un prodotto leggero e digeribile. I condimenti delle pizze e dei pani vengono ideati in base agli ingredienti e alla stagionalità, alternando sul banco abbinamenti moderni e sapori più tradizionali». Aggiunge: «Per questo periodo ho anche proposto il pane alla zucca, lavorato al suo interno con la polpa della zucca infornata usata in alternativa all’acqua e poi arricchita con cipolla di Castrovillari stufata e pancetta piccante, il tutto legato con lo spago per dare alla pagnotta la forma di una vera zucca».
Pane alla zucca e, sotto, pane al cacao, preparati da Giuseppe Di Gaetani
La schicculiata
PANESTORTO A COSENZA, L'ALTRO INDIRIZZO CHE NON PUÒ MANCARE - La nostra breve rassegna di alcuni indirizzi rappresentativi di un modo nuovo di pensare la panificazione in Calabria, che ripesca dal passato ma è connessa al presente e all'alta cucina - Corrado Assenza parlerebbe di retroinnovazione - deve comprendere necessariamente una botteguccia quasi invisibile, che s'incontra percorrendo Corso Telesio, nel pieno centro storico di Cosenza. È il regno di Monica Florio, donna dinamica e solare, che porta avanti con deteminazione il proprio progetto nato dall'idea di coniugare il recupero di un sapere antico con i fasti della gastronomia contemporanea. Chi scrive s'è imbattuto in Panestorto per puro caso, avendo ricevuto in dono da un famigliare (la suocera cosentina!) alcune confezioni di frese condite, prodotte dalla Florio: l'assaggio non ha lasciato dubbi, in particolare quelle con nocciole, mandorle e mirtilli sono non solo le migliori mai mangiate, ma un piccolo capolavoro d'armonia gustativa e golosità. Tutto quel che prepara Panestorto è di totale qualità: oltre alle tante frese essiccate, anche pagnotte e pane ripieni di datteri, fichi, uvetta, pitte con olive ammaccate e pistacchi, stortini, cialde... Una cornucopia di sapori ad altissima artigianalità per prodotti di nicchia, che raccontano meravigliosamente la Calabria. In Corso Telesio 29, a Cosenza, tel. 338 3250413. (Carlo Passera)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Calabrese di origine e romana di adozione. Laurea in Scienze della Comunicazione. Dopo alcuni anni passati nell’editoria, si avvicina al mondo dell’enogastronomia, muovendo i primi passi tra redazionali, ricette da editare, social network e fiere di settore. Giornalista pubblicista, collabora con La Madia e Pizza e Pasta Italiana, è autrice del podcast Misticanza per Radio Food, di cui dirige il magazine. La sua passione è raccontare le storie di aziende e produttori. Amante del buon cibo, della pizza abbinata con il vino e dei libri. Fanatica di sport
Roberta Esposito con lo chef Jacopo Manganello, ossia il duo alla guida della proposta gastronomica di Marita a Roma
Raffaele Bonetta (Raf Bonetta Pizzeria, Pozzuoli-Napoli) e Roberto “Bob” Davanzo (Bob Alchimia a Spicchi, Montepaone-Catanzaro), con il team di Identità Golose Milano, giovedì 28 novembre scorso
Lorenzo Fortuna, classe 1976, è figlio d'arte e ha preso in mano la pizzeria aperta da suo padre
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.