21-04-2021
Si dice “buono come il pane”, espressione che calza a pennello a Rodolfo Molettieri, panettiere napoletano. Entrando nell’Antica Forneria Molettieri in corso Vittorio Emanuele 242, lo troverete sicuramente intento a spiegare e raccontare dei grani scelti, di agricoltura sostenibile, dei principi legati alla sana alimentazione che segue e proietta nel proprio lavoro.
La passione, e quell’etica innata, scintillano nei suoi occhi, lasciando intuire che il suo impegno vada oltre l’interesse legato al guadagno. Sono oltre sessanta i pani preparati nella sua bottega, ogni incontro, esperienza, emozione accendono il desiderio di tradurli in un pane che sappia raccontarle, e il risultato è sempre molto buono, il gusto non viene mai tralasciato, anzi.
I panettieri in genere sono figli d’arte e per Rodolfo è andata proprio così. Classe 1965, il padre lo vedeva veramente poco essendo questo un mestiere che impone orari faticosi. Pasquale Molettieri era dipendente del forno dove oggi lavorano in proprio i suoi figli, così un giorno Rodolfo decise di trascorrere qualche giornata al panificio per riuscire a stare un po’ con lui. Vederlo impastare, osservare la magia della lievitazione, assaporare brioche e pane appena sfornato proprio per lui, è stato un colpo di fulmine dal quale non si è mai più disincantato.
I lievitati dolci
Molti pani venivano infatti dedicati alle divinità, ecco perché a Napoli abbiamo la mezzaluna, dedicata appunto alla luna, che ancora oggi prepariamo con tutto il rispetto che merita questa pagnotta. La panificazione ha seguito e segnato la storia degli uomini e dei popoli, e introno a questi argomenti c’è tanto da sapere e da raccontare.
Sfoglia senza lievito di farina di mais, farina di ceci e chicchi interi di lenticchie
I pani sono preparati con grani evolutivi di Aleppo, poi macinati a pietra, in seguito alla ricerca condotta dal CNR per raggiungere buone pratiche agricole a bassissimo impatto ambientale, ma non solo, il benessere dell’uomo è l’altro fattore protagonista di questo studio. Il pane della felicità gli ha fatto superare l’esame di ammissione alla Richemont Academy nel 2019, è preparato con datteri di Gerico, fichi moscioni del Cilento, grano arso pugliese, cioccolato di Modica, mandorle di Avola e acqua di mare, è quindi da prima colazione e disponibile al panificio due giorni alla settimana. Nisciki è il panino, buonissimo, dedicato alle mondine, preparato con farina di grano tenero, con chicchi di riso e cotto tra due bacchette di bambù.
Ritratto di famiglia
Invece Marcello è il cuoco, dopo una lunga esperienza tra i migliori ristoranti napoletani di cucina tradizionale, ha scelto di tornare in famiglia. Il banco della gastronomia con piatti pronti per l’asporto è molto ricco e invitante. Non manca la pizza a pala, le pizze partenopee ripiene, la genovese che finisce in fretta, la parmigiana di melanzane, il baccalà con pomodorino del piennolo del Vesuvio, i fritti crocchè, arancini e timballetti di pasta. Insomma, quando si viene qui, si fa molta fatica a scegliere e a frenarsi negli acquisti.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer
Raffaele Boccia, chef pizzaiolo del Nanninella di Poggiomarino, in provincia di Napoli
Ignatio Hidemasa Ito, chef di Otoro81 Restaurant, ristorante sul rooftop dell'hotel Magnolia, Vico Belledonne a Chiaia 11, Napoli