Sono passati quasi due anni da quando lo chef Pier Giorgio Parini ha lasciato il Povero Diavolo e appena tre mesi da quando il locale ha riaperto (marzo 2018). Un “eredità scomoda” quella lasciata da Parini, giovane cuoco di poche parole ma con una conoscenza innata degli ingredienti e un quid speciale per l’arte culinaria. Difficile subentrare a uno che è stato presentato come un predestinato da Massimiliano Alajmo; così per molti mesi la sala e la cucina di Torriana sono rimaste vuote e silenziose.
Poi un giorno l’ex patron del ristorante
Fausto Fratti ha dato l’annuncio: «Da oggi, 23 marzo,
Giuseppe Gasperoni, con la sua giovane squadra di collaboratori, prende le redini del locale, ristorante e locanda»
.
Ma chi è Gasperoni? Romagnolo di Verucchio, classe 1990, è nato e cresciuto tra i fornelli familiari di Casa Zanni di Villa Verucchio, storico locale di cucina romagnola per generazioni di riminesi e turisti. Dopo gli studi alberghieri ha lavorato nella brigata del suo maestro Riccardo Agostini (a sua volta ex del Povero Diavolo) a Il Piastrino di Pennabilli per 6 anni, di cui gli ultimi due come secondo, e nel mezzo ha fatto anche uno stage di tre mesi a Piazza Duomo con Enrico Crippa, da cui ha imparato a cercare la semplicità dei piatti.

Gasperoni al lavoro sulle paste
Timido e riservato, nasconde determinazione e forza di volontà, oltre a un bel po’ di coraggio e di sana incoscienza per decidere di traghettare la storia del
Povero Diavolo verso una cucina, la sua, ancora tutta da costruire.

Lingua con acqua di pomodoro fermentato, fagiolini e mandorle
E se a marzo pensava di «far rivivere la tradizione della Romagna, raccontarla con piatti non banali o inflazionati, ripescare la mia storia dal piccolo/grande bagaglio di memoria e conoscenza», oggi l’idea iniziale è stata soppiantata da un menu a cui ha aggiunto piatti più creativi ed elaborati, ben fatti e che osano, come la
Lingua con acqua di pomodoro fermentato, fagiolini e mandorle, le
Lumache con crema di patate e aceto al rabarbaro, il
Fusillo cacio, pepe, mazzancolle e maionese di ricci, il
Piccione con ciliegie e sambuco o il
Dolce con ricotta, pesca, amaretto e bitter.

Lo chef con la compagna Maily Dolci, che cura la sala, Margherita Bucci (cura la comunicazione) e mamma Carla Zanni «che mi aiuta per la raccolta delle erbe di campo, dei fiori eccetera»
Ad accogliere i commensali ci sono la fidanzata
Maily, poi
Angelo e
Pamela, giovani, gentili e sorridenti che stanno imparando, strada facendo, il difficile mestiere della sala.
E Fausto Fratti? Osserva da lontano, ma non troppo, questo giovane cuoco che «ha la stessa età di quando Giorgio ha iniziato a lavorare qua, solo che lui si è preso in carico anche la gestione del ristorante e della locanda, una grande responsabilità, oltre a quella della cucina», Fratti, di suo, continua a organizzare i suoi eventi e crearne di nuovi, come l’Associazione dei cuochi sognatori, per attrarre amici, colleghi e curiosi e promuovere l’enogastronomia della Valmarecchia.
In attesa di scoprire le prossime evoluzioni di
Gasperoni, vediamo come se la caverà a
Spessore, dal 19 al 22 giugno a Torriana, con cui dovrà confrontarsi e cucinare con giovani chef del calibro di
Alberto Faccani del ristorante
Magnolia,
Gianluca Gorini del
DaGorini,
Gianpaolo Raschi del
Guido e il citato
Agostini del
Piastrino. E ancora:
Oliver Piras e Alessandra Del Favero dell’
Aga,
Giuseppe Iannotti del
Kresios,
Luciano Monosilio appena uscito dal
Pipero,
Silvio Salmoiraghi dell’
Acquerello,
Michele Castelli del
Dimora Ulmo,
Francesco Brutto dell’
Undicesimo Vineria,
Vania Ghedini de
Le Calandre,
Davide Di Fabio dell’
Osteria Francescana e
Domenico Marotta del
Piazza Duomo.
Osteria del Povero Diavolo
via Roma 30, Poggio Torriana (Rimini)
tel. +39 0541 675060
osteriapoverodiavolo.it
menu degustazione a 43 e 53 euro
aperto solo a cena. Chuso mercoledì