Il viaggio, quello immaginario da Trento fino a Torno, sul lago di Como, passando anche da Milano. E quel fattore umano che si chiama, semplicemente, amicizia.
Affacciarsi sulla terrazza del Sereno Hotel di Torno è sempre affascinante, anche quando ha appena finito di piovere e il sole, al calare della sera, fa filtrare tra le nuvole soltanto qualche raggio isolato. Un paesaggio che sicuramente ha ispirato anche Andrea Berton, chiamato sul Lario dal “visionario” Luis Contreras, proprietario dell’hotel, che ha cercato di dare al Sereno anche un’anima gourmet.
L’avventura del ristorante
Berton al Lago è iniziata sicuramente con il piede giusto, arrivando in poco più di un anno a ricevere subito lusinghieri giudizi e importanti riconoscimenti, non ultima la stella Michelin. Merito anche di quel
Raffaele Lenzi che
Berton ha voluto al suo fianco in questa avventura comasca. «Qui il capo è lui» sorride
Andrea presentando
Raffaele.
Ma l’altra sera, a Torno, è stato proposto un viaggio culinario che unisce idealmente il lago di Como e Trento, grazie a un ospite:
Alfio Ghezzi, il cuore della
Locanda Margon, legato a
Berton da un profondo legame professionale, visto che per anni hanno lavorato fianco a fianco al
Trussardi alla Scala. Legati, soprattutto, da un’amicizia “condita” da stima. L’immagine di
Andrea Berton tra
Alfio Ghezzi e
Raffaele Lenzi è una sorta di collegamento tra il passato è il futuro.

Lenzi, Berton, Ghezzi e Luis Contreras (foto Sara Biondi)
Il viaggio da Trento a Torno, che era il tema della serata, è sicuramente stato un percorso goloso, accompagnato dalle grandi bollicine di casa
Ferrari Trento. Una cena a sei mani dove gli indizi dettati dagli ingredienti utilizzati hanno permesso di riconoscere lo chef che interpretava i singoli piatto, ma che ha avuto un unico fil rouge dettato dall’omogeneità stilistica, da eleganza unità a profondità di sapori, con semplicità e pulizia.

Asparagi bianchi arrostiti con morchelle

Insalata con caviale e succo di asparagi alla griglia
Un evento da ricordare, che ha soddisfatto appieno: gli stuzzichini hanno stimolato con dall’inizio, con il
Porcino di polenta, il
Raviolo di mele, mortadella e Trentodoc, il
Wafer di sesamo, miele e lucanica piccante e la
Mozzarella in carrozza secondo Locanda Margon, accompagnati dalla piacevolezza di un
Ferrari Perlé 2010, in magnum. L’antipasto è stato un elogio alla stagionalità, con
Asparagi bianchi arrostiti con morchelle e
Insalata con caviale e succo di asparagi alla griglia e l’eleganza del
Ferrari Perlé Zero, Cuvée 11. La
Corteccia di yucca ha incurisito gli ospiti. L’
Insolito trentino è un primo disarmante per quanto era gustoso: spaghetti
Monograno Felicetti, Trentingrana, extravergine del Garda Trentino dop
Uliva e
Ferrari Perlé. Un trionfo di gusto, apprezzato ancora di più con l’abbinamento al
Ferrari Perlé Nero Riserva 2008, anche questo in magnum.

Lavarello alla plancha, ristretto di “cassoeula” e lattuga
Il lago di Como è stato esaltato grazie al
Lavarello alla plancha, ristretto di “cassoeula” e lattuga, un capolavoro che dimostra quale sia la potenzialità del pesce di lago. Una bella “sfida” con l’
Hucho Hucho, cioè il
Salmone del Danubio, con rapanelli e salsa di sedano rapa: entrambi i piatti sono stati gustati con un avvolgente
Ferrari Riserva Lunelli Magnum 2008.

Quaglia, mandorle, cime di rapa e molluschi
Il finale di questo crescendo sensoriale è stato delineato da
Quaglia, mandorle, cime di rapa e molluschi, piatto clamorosamente gustoso e goloso, che ha trovato il matrimonio perfetto con il capolavoro
Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Magnum 2006.

Crespella di latte, caramello al burro salato, rabarbaro e yogurt in preparazione

I protagonisti della serata
Dulcis in fundo, una
Crespella di latte, caramello al burro salato, rabarbaro e yogurt, meritevole e non stucchevole conclusione di un viaggio da ricordare. E
Alfio Ghezzi ha concluso: «Noi in cucina ci siamo divertiti». In sala, ancora di più.