23-12-2024
Da sinistra Carla Scarsella, Andrea Cingolani, Sara Scarsella e Matteo Compagnucci: i quattro giovani proprietari di Tinello Bistrot a Castel Gandolfo, in uno scatto di Andrea Di Lorenzo
È passato poco più di un anno da quando la giovane squadra del ristorante Sintesi di Ariccia, ha lanciato Tinello, delizioso progetto a Castel Gandolfo, in zona Castelli Romani.
Gli interni di Tinello - Andrea Di Lorenzo
Un bistrot dalla proposta sfiziosa e sempre aggiornata; un banco ideato per calici spensierati; una tavola modellata tenendo a mente un concetto tanto semplice, quanto efficace: creare quel tipo di locale in cui torneresti ogni sera.
Primi fra tutti Carla Scarsella, anima della sala di Sintesi, Sara Scarsella e Matteo Compagnucci, insieme in cucina e - una new entry in società - Andrea Cingolani ex-cuoco, e ora oste disinvolto, i quali già diversi anni fa, ancor prima che nascesse il loro luogo ad Ariccia, avevano adocchiato quel posticino in via Vigna di Corte a Castel Gandolfo (Roma). Una vecchia bottiglieria - come tante nella zona dei Castelli -, accogliente, intima, eppure troppo piccola per ospitare il sogno del loro primo ristorante.
Desistono, ma quando dopo circa 3 anni scoprono che il locale era ancora disponibile, si abbandonano a questo strano gioco del destino che li riporta esattamente dove tutto è cominciato.
Una selezione di vini e sake proposti da Andrea nel corso della nostra cena da Tinello
Tinello, che conserva nel nome la memoria originaria del luogo; Tinello, per esprimere la leggerezza con cui approcciare questa insegna, con i suoi sapori sinceri e mai banali, sostenuti da un’ottima selezione di etichette italiane, con una buona dose di Francia e anche una sorprendente sezione dedicata ai sake, il campo di studio più recente di Carla e Andrea.
Ma cosa arriva dalla cucina?
Tartare di manzo con misticanza e Parmigiano
Persico marinato del lago di Nemi e cavolfiore
Intanto, bocconi che rimpolpano finalmente la scena gastronomica locale, per lo più dominata da una proposta turistica, magari anche ben fatta, ma poco identitaria. Con Tinello i giochi cambiano nettamente: intanto, via il concetto di menu fisso, o d’impostazione convenzionale, perché qui, seguendo le logiche della bistronomie contemporanea, tutti i piatti vengono presentati in un’unica sequenza, lasciando la massima libertà di “composizione” del percorso, lungo o breve che sia, al commensale.
Friggittelli di fiume
Cardoncelli fritti e maionese al rosmarino
La varietà è tanta, sostenuta da alcuni punti fermi che mutano solo parzialmente a seconda della disponibilità stagionale dei vegetali: non mancheranno mai le paste, almeno 3, quasi tutte fatte in casa, dalle lunghe - fettuccelle e pici -, a quelle ripiene; scioglievoli focacce con farce strabordanti; i Cardoncelli panati e fritti serviti con maionese al rosmarino, il pescato del lago di Nemi.
Dumpling di pollo e gamberi con dashi al lime
L’irresistibile gelato fiordilatte all’olio di oliva
Ma c’è anche un Tinello più cosmopolita, che punta su specialità ufficialmente accolte nel nostro vocabolario quotidiano, come i Dumpling, deliziosi quelli al pollo e gamberi serviti con dashi al lime, i Pancake di anatra all’arancia, e altre meno diffuse che qui diventano la perfetta sintesi dell’intera proposta: i Samosa.
I samosa in uno scatto di Andrea Di Lorenzo - street food godurioso e sfizioso, un vero must da Tinello
Una specialità indiana, un triangolo fumante di pasta fillo, fritta, croccante fuori, mentre all’interno racchiude un ripieno ricco, solitamente vegetariano con un bel mix di spezie. Introdotto per la prima volta nell’estate 2021 da Sara e Matteo come amuse-bouche di Sintesi, il samosa fa il suo ingresso nel menu di Tinello fin dalla sua apertura. Snack che invita naturalmente alla condivisione, rappresentando un piacere conviviale che va oltre la sua bontà. È diventato ormai una presenza immancabile, declinato con ingredienti sempre nuovi e ispirati ai sapori di ogni stagione. Nella versione per l'autunno 2024 è realizzata con un ripieno di broccolo romanesco e olive taggiasche, arricchiti da una salsa alle alici che regala una nota sapida e gustosa al piatto.
SAMOSA CON BROCCOLO ROMANESCO, OLIVE TAGGIASCHE E SALSA ALLE ALICI Ricetta per 4 persone
Ingredienti 2 fogli rettangolari di pasta fillo 1 broccolo romanesco medio 100 g olive taggiasche denocciolate 50 g alici del Cantabrico sott'olio 200 g yogurt greco 50 g aglio 250 ml olio Evo 2 tuorli 100 ml panna fresca Peperoncino in polvere q.b. Sale q.b. Olio di semi per friggere
PROCEDIMENTO Per l’olio all'aglio Portare a leggerissimo bollore l'aglio immerso nell'olio d'oliva, spegnere il fuoco e lasciare in infusione. Successivamente filtrare.
Per la salsa di alici In un contenitore alto e stretto, frullare 50 g di alici del Cantabrico sott'olio con 50 g di yogurt greco; versare sul composto ottenuto i rimanenti 150 g di yogurt. Aggiungere un cucchiaio di olio all'aglio, un pizzico di sale, mescolare tutto e mettere in sac à poche.
Per i samosa Tagliare in due le cime del broccolo romanesco e cuocere in acqua bollente salata per 8 minuti. Scolare le cime di broccolo e far soffriggere in padella con 100 ml di olio all'aglio per circa 5 minuti. Verso la fine aggiungere le olive taggiasche, un pizzico di sale e un cucchiaino di peperoncino. Lasciar freddare il composto per qualche minuto.
Dividere in quattro strisce verticali i due fogli di pasta fillo, sbattere i tuorli con la panna fresca. Con l'aiuto di un pennello da cucina spennellare la superficie della pasta.
Posizionare un cucchiaio abbondante di broccolo sull'estremità inferiore destra della pasta e chiudere a fazzoletto fino all'estremità superiore. Il risultato sarà un triangolino chiuso.
Spennellare con uovo e panna entrambi i lati del samosa e friggere a 180° per 3 minuti a lato. Scolare su panno assorbente e servire con la salsa di alici.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Classe 1991. Irpina. Si laurea in Lingue e poi in Studi Internazionali, ma segue il cuore e nella New Forest (Regno Unito) nasce il suo amore per l'hospitality. Quello per il cibo era acceso da sempre. Dopo aver curato l'accoglienza di Identità Golose Milano, oggi è narratrice di sapori per Identità Golose. Isa viaggia, assaggia. Tiene vive le sue sensazioni attraverso le parole.
Sara Scarsella ha ricevuto il premio Acqua Panna - S.Pellegrino per la Migliore chef donna dell'anno 2024. Identità Golose Milano avrà il piacere di accoglierla per una cena speciale in programma il prossimo 15 ottobre. Per info e prenotazioni, vi invitiamo a consultare il sito dell'hub
I Rigatoni con la pajata, piatto tradizionale a sorpresa a La Taverna di Bacco, indirizzo di fine dining di Nettuno (Roma)
Pici alla parmigiana è il Piatto della bella stagione firmato da Alessio Albanesi, chef di Tinello, bistrot del ristorante Sintesi, a Castel Gandolfo (Roma). Foto a cura di Andrea Di Lorenzo
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.