13-12-2024

Il Buco, i sapori della storia e della Toscana a Roma

Nel centro storico della Capitale, c'è un locale che da 125 anni mette al centro specialità della tradizione da Lucca a Siena. Un rifugio di letterati, registi e compositori illustri

L'ingresso de Il Buco, via Sant’Ignazio 7/8

L'ingresso de Il Buco, via Sant’Ignazio 7/8, Roma

Dal 1901, nel cuore pulsante di Roma, Il Buco è stato testimone delle più affascinanti storie letterarie, artistiche e culturali della capitale. Fondato in via Sant’Ignazio 7/8, per volere dei Marchesi Frescobaldi, con l’obiettivo di portare a Roma la ricca tradizione enogastronomica della Toscana, il ristorante ha saputo conquistare, in pochi anni, un posto di primo piano nella vita intellettuale e artistica della città.

Nel corso dei decenni, Il Buco è diventato un vero e proprio salotto culturale, frequentato dai più grandi nomi della letteratura, del teatro e delle arti italiane. Luigi Pirandello, Giuseppe Ungaretti, Trilussa e Ettore Petrolini sono solo alcuni degli illustri ospiti che hanno animato le sue stanze. Carlo Emilio Gadda, nel suo capolavoro “Il pasticciaccio brutto di via Merulana” cita il ristorante come uno dei luoghi simbolo della Roma di un tempo.

Raccontare la sua storia è un vero e proprio viaggio nel tempo, che si arricchisce grazie ai racconti di Massimo Gaudenti, maître che ha conosciuto ogni angolo del ristorante, e dei proprietari Melissa Fontana e Francesco Cipriano, che, con passione e dedizione, hanno custodito e tramandato la memoria storica.

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello

Nella celebre “saletta pirandelliana”, scelta dallo stesso Luigi Pirandello per festeggiare nel 1934 il suo Premio Nobel, si tengono eventi, mostre, concorsi letterari e spettacoli teatrali. Recentemente, è stato lanciato il progetto “Teatro del Gusto”, un format esperienziale che unisce arte, cucina e performance dal vivo. Ogni mese, infatti, viene organizzato un evento dedicato a Giacomo Puccini, in cui i partecipanti possono immergersi nelle arie più celebri del compositore, accompagnate da piatti tipici della tradizione lucchese.

I piatti che caratterizzano il menu sono un viaggio nei sapori e nelle tradizioni della Toscana, preparati con ingredienti freschi e genuini, spesso provenienti da piccole aziende agricole locali. Il Cinghiale in agrodolce, per esempio, unisce la passione per la caccia tipica della Toscana con la dolcezza dell’aceto e la ricchezza delle spezie. Rustico e saporito, rievoca bene la tradizione contadina. Le Pappardelle al ragù di lepre, larghe e ruvide, sono perfette per raccogliere il ricco ragù di selvaggina.

Ancora, i Fagioli al fiasco, il Coniglio al tartufo, la Zuppa di funghi e cavolo nero. E, prima di tutto, i taglieri di salumi di con i migliori salumi e formaggi toscani, come il prosciutto di cinta senese, il pecorino e la finocchiona, accompagnati da crostini di pane appena tostato. Non può mancare l’olio extravergine d’oliva lucchese, che accompagna ogni piatto con la sua delicatezza e il gusto fruttato.

Ogni piatto è preparato con un’attenzione particolare alla tradizione, ma anche con un tocco di modernità, per offrire ai commensali un’esperienza gastronomica unica nel cuore di Roma.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Maria Rosito

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Maria Rosito

Insegnante, imprenditrice e giornalista (con una passione per le scarpe e il bodybuilding) è convinta sostenitrice della tesi per cui la qualità e la sostenibilità del cibo sono obiettivi imprescindibili nella nostra società, raggiungibili più facilmente attraverso percorsi di educazione all’ecologia e all’inclusività.

 

 

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