Vegetariani, di gusto. A Lugano il primo festival dedicato a questa cucina (e cultura) ha attirato un pubblico vario, che ha potuto scoprire o apprezzare meglio le infinite potenzialità della natura a tavola.
Il risultato: due giorni intensi tra degustazioni, laboratori, conferenze il 28 e il 29 ottobre.
In questo modo Ticino Vegetariano si è candidato ad appuntamento fisso per tutti coloro che vogliono conoscere e vivere uno stile di alimentazione sano. Stile che sia anche sostenibile e valorizzi i sapori, è il messaggio mandato.
L’evento – firmato da Sapori Ticino di Dany Stauffacher con il patrocinio del Comune di Lugano – si è confermato inoltre come un ponte verso la Settimana del Gusto in programma in città per il 2018.

Da destra: Pietro Leemann e Sauro Ricci, suo braccio destro
Il padrino del festival era
Pietro Leemann, locarnese, primo chef vegetariano a conquistare la stella Michelin nel ristorante
Joia di Milano e autore del libro “Veg per scelta” con
Gabriele Eschenazi. Con lui è avvenuto un apprezzato viaggio nell’alta gastronomia vegetariana, che bada a ogni ingrediente per non alterare i singoli gusti e mira piuttosto ad accompagnarli e valorizzarli.
Un paesaggio interiore - come è stato ribadito nella sua conferenza - tutto da esplorare, per ritrovare ciò che ci fa stare bene fisicamente e psicologicamente. Non meno applauditi i laboratori, dal pane al formaggio, dalle innumerevoli qualità di zucche alla pasta ripiena: Meret Bissegger, Mastro Piff, Andrea Bertarini e altri personaggi si sono meritati massima attenzione in questa due giorni dal pubblico svizzero.
Poi gli stand che aiutavano a incarnare la ricchezza di questo mondo. Dai giovani di Maistà, che con entusiasmo mettono in vetrina la qualità delle eccellenze campane - senza trascurare i formaggi Dop lombardi o i prodotti tipici di altre regioni - a portoacasa.ch, ovvero i doni della natura che viaggiano grazie alla tecnologia e arrivano a casa con un clic. Ma anche Catibio, l’azienda agricola biologica del Canton Ticino, che porta avanti la bontà naturale con una sensibilità sociale e collabora con ProSpecieRara.
Quest’ultima è una fondazione che tutela piante coltivate minacciate dall’estinzione e razze animali. Qualche esempio? La lattuga romana “coda di trota” o il mais rosso, che esistono anche grazie a questo impegno. Missione possibile di questi agenti speciali: intervenire, prima che sia troppo tardi. E rendere tutti consapevoli della varietà che può trasformarsi in un pasto gradevole e pieno di sorprese.
Prova del nove anche dal menu servito da Ciani Lugano: come l’insalata d’orzo, verdurine, pesto di rucola e noci, ma anche la pasta di legumi e ragù di seitan, o ancora quinoa al curcuma con feta e verdurine.