18-04-2017
I Bottoni di mandorle e 'nduja in brodo di buccia di patata bruciata di Caterina Ceraudo, del ristorante Dattilo a Strongoli (Crotone), un esempio di grande ristorazione al Sud, nonostante tutto. Per certi versi, un caso di successo del tutto simile a Kresios di Telese Terme (Benevento), chef Giuseppe Iannotti
Attraversare chilometri di desolante e rarefatta urbanizzazione restituisce un senso di vaga inquietudine, come di ineluttabilità. Così, percorrere strade e stradine di un sonnolento Sud per raggiungere mirabili luoghi di ristoro diventa quasi un viaggio interiore. Che sia estate oppure inverno, in provincia di Crotone o nei pressi di Benevento, il copione suggerisce una domanda: saranno cattedrali nel deserto?
Esistono giovani che scelgono di onorare la terra che ha dato loro i natali, anche se quella terra è un luogo difficile in cui dare forma ai propri sogni e realizzare progetti ambiziosi. Lei, Caterina Ceraudo, è un'enologa calabrese e lui, Giuseppe Iannotti, un (quasi) ingegnere campano. Hanno storie familiari diverse, percorsi di vita non proprio assimilabili, stili e linguaggi differenti, ma alcune cose in comune: sono chef talentuosi, ambiziosi, che hanno scelto di sviluppare il loro pensiero nei luoghi d'origine, terre spesso ostiche, lente, a tratti rassegnate.
Kakuni e porro di Giuseppe Iannotti, Kresios
Caterina riprende i sapori della sua Calabria ricavandone la purezza e l'essenza; equilibrio, pulizia e concentrazione di gusto si riassumono in un piatto emblematico e a dir poco folgorante: i Bottoni di mandorle e 'nduja in brodo di buccia di patata bruciata. Sulla stessa linea e concezione, piatti come gli Spaghetti con borragine e ricotta salata, o il Sgombro, yogurt di pecora, finocchietto e pompelmo.
Caterina Ceraudo, relatrice all'ultima edizione di Identità Milano (foto Brambilla/Serrani)
Due luoghi dai quali si esce divertiti e arricchiti. Pur nella loro diversità, entrano a pieno titolo nel novero delle grandi esperienze enogastronomiche.
Giuseppe Iannotti a Milano, sabato 4 marzo scorso (foto Brambilla/Serrani)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
bolognese, classe 1978, un tempo ingegnere civile, cantante lirica e ballerina di tango, oggi sommelier e donna di sala a Bologna. Di indole aperta e curiosa, ama il vino tanto quanto l'arte. L'ironia e il sorriso sono le sue armi