Identità Golose promuove, a un anno dall’Expo 2015 e alla vigilia delle elezioni per il nuovo sindaco di Milano, un incontro con chi ha maggiormente creduto nel successo dell’Esposizione Universale: Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e Giuseppe Sala, già commissario unico di Expo, ora candidato a primo cittadino in città. Tema: lo stato di salute della ristorazione milanese uscita dai sei mesi di Expo e le prospettive per il suo sviluppo futuro.

Un altro momento dell'incontro del 15 marzo
Hanno dato già la loro adesione chef come
Andrea Berton, Davide Oldani, Daniel Canzian, Eugenio Boer, Gianluca Fusto, Aimo Moroni, Haruo Ichikawa, Pietro Leemann, Cesare Battisti, Claudio Sadler, Antonio Guida, Luciano Tona, mentre molte altre adesioni stanno arrivando. L’appuntamento, a invito, è per lunedì 16 maggio alle ore 19 alla Fondazione Riccardo Catella.
Il summit meneghino conferma il crescente interesse delle istituzioni pubbliche nei confronti del comparto, già testimoniato ad esempio dal Food Act e dal Protocollo per la valorizzazione nel mondo della cucina italiana di qualità, firmato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, da quello delle Politiche agricole alimentari e forestali e da quello dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, ma che in seguito ha registrato l'adesione anche del Ministero dello Sviluppo Economico (ne avevamo parlato qui).

Giuseppe Sala con Claudio Ceroni, patron di MagentaBureau, il braccio imprenditoriale di Identità Golose
Nei giorni scorsi, parlando con gli chef, emergeva una preoccupazione, ben riassunta dalla domanda di
Boer, dell'
Essenza: «Ma parteciperemo attivamente alla discussione lunedi sera? O ascolteremo e basta? Perché dialogare sarebbe bellissimo: io lo spero vivamente, credo nel Food Act e credo che sia necessario darsi da fare. Tutti». Insomma, la ristorazione meneghina vuole certo sentire quello che hanno da dirle i rappresentanti delle istituzioni, ma anche dire la sua e confrontarsi.
Rassicura
Paolo Marchi: «Certamente ci sarà un confronto, altrimenti il summit sarebbe inutile. Ci lamentiamo sempre che in Italia le istituzioni non fanno nulla e non danno il buon esempio... Noi di
Identità abbiamo avuto ospite il ministro
Alemanno il primo anno - che non ha fatto granché per il settore - e poi più niente. Ora, dieci anni dopo, per la prima volta un Governo si occupa di ristorazione. Il
Food Act, il
Protocollo, il
Forum... Sono tutte cose importanti. Certo: se si guarda ad altri Paesi, si scopre che semplicemente otteniamo quello che gli altri hanno già da tempo. Ma diciamo pure che queste sono occasioni da non lasciarsi sfuggire. Anzi: sarebbe bello che il summit fosse fatto non solo a Milano, ma anche a Roma, Napoli e così via».