30-01-2021
Enrico Bartolini, classe 1979, toscano di Castelmartini in provincia di Pistoria, è il cuoco e ristoratore italiano con il maggiore numero di stelle: nove. Sei i locali in Italia, tutti e sei premiati dalla Michelin, anche con il massimo: tre stelle il Mudec a Milano, due per il Glam di Palazzo Venart a Venezia, una ciascuno per il Casual a Bergamo, la Locanda del Sant’Uffizio a Penango nell’Astigiano, l’Andana a Castiglione della Pescaia in Toscana e il Poggio Rosso di Borgo San Felice a Castelnuovo Berardenga, anch’esso in Toscana.
Per la rubrica Capolavori italiani in cucina, ogni martedì a Striscia la Notizia, il 26 gennaio, Bartolini ha spiegato ogni passaggio del suo celebre Risotto alle rape rosse e salsa gorgonzola “Evoluzione”. E quest’ultima parola è importante
Ha raccontato lo chef: «Quando aprii il mio primo locale, nel settembre 2005, ero appena arrivato in Lombardia e lì c’erano ingredienti come riso, rape rosse e anche il gorgonzola, era una ricetta tradizionale, popolare, che aveva una sua golosità. Era un piacere mangiarlo anche per quesrto suo aspetto visivo in più, colorato, un po’ vintage che, visto dall’alto, sembra quasi una fetta di salame».
Particolarmente efficace il racconto dei vari passaggi per arrivare al risultato finale: «Noi abbiamo scelto un Carnaroli. Lo si comincia a tostare senza l’uso di grassi. Dopo la tostatura, che è molto breve, senza doratura, lo si sfuma con del vino bianco. Quando è completamente sfumato, si inizia la cottura idratandolo
Certo non crude: «Vengono messe intere al forno avvolte in carta da forno e pellicola di alluminio, quindi appoggiate su sale grosso. Una volta che sono completamente cotte, di conseguenza morbide, le si frullano e setacciano. Si setaccia anche il loro liquido, ottenendo così una purea che unirò al riso una volta cotto. Siamo ai momenti finali. Prima dispongo della crema di noci sul
Il risultato finale è ben lontano da quello che è facile immaginarsi, un risotto che tende al dolciastro per l’impiego delle barbabietole e presto stanca il palato. La complessità d’insieme porta a un equilibrio che non infastidisce mai. Ne trovate qui la ricetta, qui invece la registrazione della puntata.
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi