09-10-2022
Foto di gruppo a fine cena a Identità Golose Milano
Identità Golose Milano dà il via alla nuova stagione di Trattorie d’autore, gustoso appuntamento dedicato alla riscoperta delle cucine tradizionali del nostro Paese, quelle più spontanee, veraci, autentiche. Per l’occasione, venerdì 7 ottobre l’Hub di via Romagnosi ha ospitato come primo protagonista Massimiliano Mussoni de La Sangiovesa.
Ci catapultiamo dunque in Romagna. No, non in quella della riviera, la cosiddetta “Mecca delle vacanze estive” preda del turismo massivo, ma nella Romagna dell’entroterra, quella medievale, quella più recondita.
Le brigate di cucina de La Sangiovesa e di Identità Golose Milano
Il sogno dei Maggioli, appassionati della buona tavola e innamorati del proprio territorio, era infatti quello di trasmettere, attraverso la gastronomia, l’identità romagnola, i suoi valori, il profondo legame con il territorio, portando dunque in tavola una cucina d’altri tempi.
Cartoline dalla Romagna: cassone alle erbe di campo, porchetta artigianale di Tenuta Saiano, polpetta di lesso
Ed è proprio su questa lunghezza d’onda che la famiglia Maggioli si colloca, al di là delle mode, dove la vera innovazione risiede nella tradizione. Non è un caso che la stessa si consideri “innovatrice per tradizione”. Ma l'intensa visionarietà di questa famiglia ha ricevuto il suo giusto merito grazie non solo alla perseveranza e all’impegno investito nel proprio sogno, ma anche grazie a qualcuno che potesse in qualche modo tradurlo praticamente.
Zuppa di cipolla dell’acqua di Santarcangelo, manfrigoli, focaccia croccante e Parmigiano Reggiano vacche rosse 36 mesi
Ed è quello che ha fatto anche ieri, in occasione del primo appuntamento di Trattorie d’autore a Identità Golose Milano e in concomitanza con il trentesimo anniversario della leggendaria osteria. Lo chef de La Sangiovesa ci ha raccontato la Romagna più intima attraverso un susseguirsi di piatti della memoria. Ripercorrendo la storia…
Tagliatelle della tradizione al ragù di rigaglie di cortile
È la volta della Zuppa di cipolle con manfrigoli (piccoli cubotti irregolari di pasta fresca tipici romagnoli, il cui nome si deve proprio all’atto di “sfregare le mani”), focaccia croccante e Parmigiano Reggiano vacche rosse 36 mesi. No, non una tradizionale zuppa ma “la” zuppa. Realizzata a regola d’arte a partire dall’ingrediente base: le cipolle dell’acqua di Santarcangelo. Ottenuta allagando i campi prima della raccolta, questa tipologia di cipolle assume grandi dimensioni proprio per l’acqua, la stessa che conferisce loro una incredibile dolcezza tanto da non richiedere neppure lo sbiancamento. Il risultato è una zuppa estremamente delicata ma golosa, grazie anche al gioco di consistenze con i manfrigoli e i crostini di focaccia croccante. Insomma, tutto ciò che non ti aspetteresti da una classica zuppa di cipolle.
Agnello di Tenuta Saiano al vermut Demos con pane alle erbe e porcini, millefoglie di patate e tartufo nero
Come secondo piatto, l’Agnello di Tenuta Saiano al vermut Demos (prodotto dall’Olfattorio di proprietà della famiglia Maggioli, all’interno della stessa tenuta) con pane alle erbe e porcini, millefoglie di patate e tartufo nero. Scioglievole, pieno, vigoroso, intenso. Di elevata godibilità.
Crema pasticcera (con le nostre uova) e ciambella di Romagna
Si conclude con il dessert più rappresentativo dell’osteria: Crema pasticcera (rigorosamente con le uova della tenuta) e ciambella di Romagna. Una crema dalla texture densa e avvolgente, carezzevole e suadente, accompagnata dalla tradizionale ciambella umida e compatta a base di ricotta con una lieve scia mandorlata. The perfect pairing!
“Pesca” all’alkermes ambrato di Tenuta Saiano con squacquerone e fichi caramellati
Encomio alla Romagna, alla stagionalità e all’autenticità di una terra che ha tanto da raccontare.
Il menu proposto da Mussoni per questa serata non altro è che un estratto di quello che La Sangiovesa offre ai suoi ospiti e che potremmo riassumere con un periodo estrapolato dal libro scritto in occasione dei trent’anni dell’osteria da Giorgio Melandri: “Una meravigliosa macchina della memoria, una narrazione che custodisce e rivela, che snobba i distratti e regala a piene mani ai curiosi”.
(Più che lieto) Fine.
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
di
pugliese, classe 1995. Laurea in Traduzione Specialistica e Master in Food & Wine Communication all'università Iulm, è una globetrotter alla costante ricerca del prossimo piatto da assaggiare e del nuovo posto da scoprire
Una foto di gruppo particolarmente affollata, con le brigate di Identità Golose Milano, del Miramonti l'Altro e del ristorante Georges Blanc in via Romagnosi