Gert De Mangeleer
Ricotta fritta di Montella con purea di zucchine, acqua di pomodoro, spuma di alici di Cetara e prosciutto di Venticanodi Antonio Pisaniello
Mondo pizza L'importanza di chiamarsi fiordilatte (ovvero: non confondiamolo con la mozzarella!)
Andrea Ribaldone, coordinatore delle cucine di Identità Golose Milano, con la sua giacca Goeldlin Chef
La storia di Antonio Goeldlin, Presidente e Amministratore delegato della Goeldlin Collection, è una storia di passione e di successo. Di intraprendenza, soprattutto. Il brand che sin dall'inaugurazione fornisce l'Hub Internazionale della Gastronomia di Identità Golose Milano, nasce infatti dalle ambiziose idee di un giovane ragazzo.
«Frequentavo l'istituto odontotecnico - ci racconta Goeldlin - avevo 14 anni. Per le ore di laboratorio era necessario acquistare un camice, ogni studente doveva averne uno. A scuola ci dissero di andarlo a comprare in un negozio, dove i camici costavano allora 40000 lire. Mio padre era impiegato alla FIAT di Pomigliano d'Arco: quando gli dissi il prezzo, fu un po' perplesso, ma mi diede quei soldi. Io però iniziai a ragionare sulla cosa, a come trovare il modo di vendere quei camici a un prezzo inferiore. Per puro caso, nel negozio di cancelleria di mio zio, qualche giorno dopo, entrò un fornitore di camici: allora mi informai, scoprii che potevo comprarli all'ingrosso a 10000 lire.
Antonio Goeldlin al Congresso di Identità Golose: il brand campano è stato anche partner dell'evento lo scorso anno
Con Ciccio Sultano
Come è entrata la ristorazione nei vostri obiettivi di mercato? Tre anni fa ho iniziato a riflettere sul fatto che con i nostri 10 punti vendita avevamo circa un 60% del fatturato che già proveniva dal mondo della ristorazione. Così l'idea è stata quella di puntare più in alto, a quella ristorazione di qualità per cui la giacca da chef non è soltanto uno strumento di lavoro, ma è anche un elemento distintivo, di moda. Ho fatto uno studio del mercato e mi sono convinto che un'azienda come la nostra potesse diventare competitiva, anche valorizzando quella grande tradizione sartoriale che da lungo tempo caratterizza la zona di Napoli.
Da dove avete deciso di iniziare? Ho puntato subito a una delle insegne più storiche per la ristorazione italiana, e campana in particolare. Così sono andato a incontrare Ernesto Iaccarino di Don Alfonso 1890: nonostante la famiglia Iaccarino non si fosse mai legata a nessun brand in precedenza, Ernesto comprese subito che il progetto che gli stavo presentando era innovativo e interessante, diventando il primo dei nostri partner. Da qui abbiamo iniziato a girare in tutt'Italia per farci conoscere: adesso mi arrivano molte telefonate di chef che mi fanno i complimenti, l’ultimo è stato Mauro Uliassi, ed è stato per me un grande onore. Poi grazie a personaggi come Alessandro Borghese o Gabriele Bonci, le nostre giacche ora sono anche in televisione. E abbiamo in cantiere un altro progetto ambizioso.
Cosa distingue Goeldlin dagli altri concorrenti di questo mercato? Da subito abbiamo capito che era fondamentale puntare su un design contemporaneo, giovane, che si distaccasse dalla classicità per proporre soluzioni ispirate dalla moda: i nostri clienti in questo settore vogliono contemporaneamente apparire ed essere sempre comodi e freschi. E anche il prezzo deve essere competitivo. Inoltre per noi ogni cliente è speciale e non ci basiamo esclusivamente sui modelli del nostro catalogo, ma siamo pronti a personalizzare le nostre giacche sulla base delle esigenze e delle richieste degli chef che lavorano con noi. Così riusciamo a proporre prodotti unici, che non esistono sul mercato: gli chef amano questo nostro approccio creativo.
A cura della redazione di Identità Golose
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano