I rubitt sono andati letteralmente a ruba. Ed è questo il simbolo del grande successo della seconda giornata del Milano Food and Wine Festival, al Milano Convention Center, manifestazione parallela e “cugina” del congresso di Identità Milano.  E’ stata una splendida domenica di rubitt, “le robette”,  piccoli piatti realizzati da grandi chef, con una folla di appassionati che, sempre con l’idea di poter abbinare ottimi vini a splendidi cibi, non hanno perso l’occasione di assaggiare, provare, gustare. E sorridere. Un’esplosione di sapori e di entusiasmo, con una carrellata di 12 rubitt realizzati da sei cuochi che hanno voluto giocare con i sapori e metterli a disposizione di tutti gli appassionati, e non solo a una platea di food expert. 
A partire da 
Cesare Battisti del 
Ratanà, che è rimasto legato alla tradizione milanese con il Riso al salto, con salsa di ossobuco in gremolada, e che ha rilanciato anche la cucina piemontese con la Lingua e salsa verde. Anche 
Giovanni Traversone e 
Marco Tronconi della 
Trattoria del Nuovo Macello hanno voluto giocare con le cucine regionali: da una parte i Pisarei e fasò tipici del Piacentino, dall’altra un tutt’altro che banale polpo con patate. E il bravo 
Daniel Canzian del 
Daniel di Milano non è voluto essere da meno: da una parte Minestrone alla Milanese, per una domenica più meneghina possibile, e dall’altra il Cannolo di polenta e baccalà, in onore delle proprie origini venete. Agli amanti della carne sono dedicati i piatti dei fratelli 
Gian Pietro e Giorgio Damini, 
Damini&Affini di Arzignano in provincia di Vicenza, con il goloso DamBurger e con il Panino farcito con pancia di manzo, due veri cavalli di battaglia per gli chef che hanno fatto proprio della carne il loro simbolo. 
Per 
Riccardo Orfino, invece, il simbolo è la bufala, nelle sue varie declinazioni. Dal 
LadyBù di Milano escono prelibatezze che hanno tutte come denominatore comune latte e latticini di bufala. E così la semplice focaccia diventa strepitosa con la stracciatella di bufala, così come la Crema di fave con cicorietta selvatica trova il suo abbinamento ideale con il caciocavallo di bufala.  
Andrea Provenzani ha presentato infine due piatti che esprimono la filosofia del suo 
Liberty di Milano: parmigiana di melanzane incartata e Cappelletti ferraresi alla panna con Grana Padano stagionato 27 mesi. 

Platea all'ascolto dei match cibo-vino
E da bere? Al 
Milano Food and Wine festival c’è solo l’imbarazzo della scelta tra 250 vini presenti al banco d’assaggio. 
Helmut Kocher, ideatore della manifestazione, ha voluto comunque dare alcuni suggerimenti, trovando anche qualche chicca da intenditore. Nessun obbligo, comunque, come ha ricordato lo stesso Kocher, sono i visitatori i veri protagonisti della manifestazione e loro, con il loro gusto, possono provare gli abbinamenti migliori.  La giornata si è poi conclusa con le innovative Polpette di 
Kokichi Takahashi di 
Al Fresco, con la Pasta e cacciucco di 
Gianluca Esposito del ristorante
 Italia, all’interno di 
Eataly Roma, e con il sapore tutto romano del pollo alla cacciatora di 
Luciano Monosilio, di 
Pipero al Rex, Roma. Senza dimenticarsi del carrello di dolci di 
Roberto ed 
Enrico Cerea, 
Da Vittorio a Brusaporto,  e dei salumi di 
Massimo e Luciano Spigaroli dell’
Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense.