Sedici, urrà! Sedicesimo menù degustazione per il Clandestino di Moreno Cedroni sulla spiaggia di Portonovo, sotto la scogliera del Conero e lì dove ha inizio l’infinito del mare Adriatico. Ogni estate, a iniziare da quella del 2007, lo chef marchigiano, e i suoi più stretti collaboratori, su tutti Luca Abbadir, da quest’anno pure Matteo Gibertini, studiano, perfezionano e propongono un tema diverso, sempre nel solco del mondo susci, l’interpretazione italiana dei sushi giapponesi.
Mai saltata una stagione, nemmeno in piena pandemia. Nel 2020 fu la volta del
Susci Divino e lo scorso anno del
Susci preistorico. Archiviati i mesi freddi, si è passati dalle caverne alle pellicole, ai film che scandisocono
Susci Movies. All’apparenza è un tema facile perché nel cinema si mangia praticamente sempre, impossibile non individuare una decina di piatti e metterli in fila con un minimo di logica. L’ostacolo è proprio questo, dare sostanza alle varie scelte, senza mai scadere nell’ovvio, in quei titoli che tutti conoscono a memoria e che vanno evitati per non passare per banali. Non ci si distingue.

Donne sull'orlo di una crisi di nervi ha ispirato a Moreno Cedroni il Gazpacho con ricciola, melone, rafano e uova di pesce volante
Ecco perché
Cedroni ha messo da parte le sue due pellicole del cuore, che lo sono in pratica per tutti, soprattutto il secondo:
Mangiare bere uomo donna e l’inevitabile
Pranzo di Babette. Meno prevedibile l’inizio, un cocktail giocato su un ingrediente di fantasia, il Piticamo, omaggio a
Ugo Tognazzi nel centenario della nascita a Cremona. Un po’ come il Sarchiapone di
Walter Chiari, solo che in questo caso all’attore facevano credere fosse un animale dai tratti mostruosi, mentre con
Tognazzi si aveva a che fare con una spezia di assoluta fantasia, spacciata per afrodisiaca e usata sul set per cucinare un’anatra all’arancia destinata a
Monica Vitti.

I Pomodori verdi fritti alla fermata del treno al Clandestino si sposano a capesante,brodo di fichi e burrata
Tutto è costruito e presentato come un cartellone e un set cinematografico, cosa che aggiunge valore a preparazioni che reggerebbero benissimo anche con altri nomi. Primo piatto, ad esempio, un Gazpacho con ricciola, melone, rafano e uova di pesce volante davvero valido e concreto. Ma se riferito a
Donne sull’orlo di una crisi di nervi acquista ancora più valore, esattamente come quegli spicchi di pomodori verdi prima fritti e poi uniti a capesante, brodo di fichi e buratta che ci portano nel sud degli Stati Uniti e a una celebre fermata del treno, un’epopea scandita tra drammi, sogni amori dagli Anni Venti in poi.
Amore inteso invece come sesso mimato dalla Sally di Harry ti presento Sally, una lei molto puntigliosa, che

Riso ai tre sughi, pesto, frutti di mare, funghi e mango fermentati ovvero sia Big Night
ordina un’insalata o una torta di mele smontando i vari ingredienti, tipo olio e aceto serviti a parte, e che da
Katz's Delicatessen a New York, finge un orgasmo mangiando un pastrami che diede il là a una delle più celebri battute della storia del cinema quando un cameriere domanda a una cliente lì accanto “Cosa prende?”, “Quello che ha preso la signorina”. Con
Moreno gustiamo un Pastrami di tonno rosso, cetrioli agrodolci e foglie di senape, poi si passa a
Big Night e a
Ratatouille, film citatissimo da chi ha poco di suo da dire, proprio come per il
Pranzo di Babette.
Susci Movies conferma la ultra ventennale fecondità creativa di Cedroni, capace di ispirare tutte le sue insegne, Madonnina del Pescatore e Anikò a Senigallia, dove abbiamo anche il Tunnel creativo, e il

La Pizzetta con sgombro, burrata e pomodorini, entrata in carta nel 2002 e mai più uscita, sempre attualissima
Clandestino nella baia di Portonovo. Ma non tutto è oro nella loro quotidianità. Anche lì la pandemia ha ridotto il numero di figure impegnate in cucina e in sala tanto che quest’estate sono state soppresse le colazioni del mattino nonché i panini. Abbiamo a pranzo la carta e Susci Movies, che la sera ha come alternativa Susci Memories, il meglio di due decenni di Clandestino. Ed è rispondendo alla mia memoria che ho ordinato un capolavoro senza tempo come la Pizzetta con sgombro, burrata e pomodorini. Da un po’ ritroviamo burrata e stracciatella ovunque, pure dove ha ben poco senso, in questo caso invece la ricetta data 2002. E vent'anni fa il mondo della pizza era ancora lontano dal fare il suo ingresso nella galassia gourmet e nessuno si immaginava che oggi fa strano che nessuna pizzeria in Italia abbia la stella. Moreno è ancora lontano dal limitarsi a gestire la sua bravura.