17-10-2021
La Torre Eiffel vista dall'interno della Langosteria Parigi. Foto Cécile Guillaume
Ci sono vittorie, quasi sempre sportive, che sono sotto gli occhi di tutti, evidenti come il fresco titolo europeo della nazionale di calcio guidata da Roberto Mancini o le straordinarie medaglie olimpiche dei nostri azzurri alle Olimpiadi di Tokyo. Però non è certo passato inosservato il Nobel per la fisica 2021 a Giorgio Parisi o i Maneskin trionfatori all’Eurovision della musica.
E poi vi sono momenti altrettanto importanti, ma il cui significato è ben poco evidente ai più. Ecco, in tal senso l’apertura di un ristorante italiano a Parigi, lo scorso 8 settembre, ha segnato un punto importante per la nostra ristorazione fuori dai nostri confini. Enrico Buonocore, che aprì la primissima Langosteria nel
Enrico Buonocore è stato relatore, sabato 25 settembre, a Identità Golose 2021, edizione numero 16 a Milano. Foto Brambilla-Serrani
Già di per sé sbarcare in questa metropoli non è affatto scontato perché i nostri cugini amano assorbirci, aggiungendo un accento all’ultima vocale dei nostri cognomi per francesizzarci. Ci invidiano prodotti, idee, progetti, il saper fare misto a una genialità molto marcata, spesso decisiva per arrivare al successo. Ma guai ricordarlo loro. La grandeur nazionale, il senso di superiorità, li permea al punto da farli sovente apparire arroganti. Cosa che ha un risvolto positivo per
Una facciata del museo del Louvre in un gioco di vetri e di specchi
E’ quanto accaduto adesso con Buonocore che a metà 2018 aveva ceduto il 40% delle azioni alla Archive, a sua volta interamente controllata dalla Ruffini partecipazioni holding, in parole più semplici da Remo Ruffini, il signor Moncler, per la rivista Forbes uno dei 900 uomini più ricchi del pianeta con un patrimonio valutato in 4 miliardi di dollari. Tre anni dopo Parigi. La Langosteria si è insediata lungo la Senna, all’ultimo piano dell’hotel Cheval Blanc. Per capirci, poche decine di metri a piedi e ti appare il Louvre.
Al pass della cucina della Langosteria Parigi, al centro senza cappello, lo chef Michele Biassoni. Quindi Mirko Vinci, executive sous chef, è il secondo a partire da sinistra, le due persone ai lati, a sinistra Luigi Nonatelli e a destra Marco Piccoli, il ragazzo sulla destra dello chef è Alessandro Stella. Purtroppo, al momento dello scatto era fuori obiettivo Stefano Lanfredi, sous chef
King crab dell'Alaska, probabilmente l'ingrediente simbolo della Langosteria
In carta il piatto è chiamato Tiepido di mare, nel piatto si rivela un'ottima insalata di mare i pasticcieri che vanno per la maggiore. Volevano capire i motivi di una tale scelta».
In carta il piatto è chiamato Tiepido di mare, nel piatto si rivela un'ottima insalata di mare
Una decisione che ha sparigliato le carte anche perché la Langosteria non è sola a livello di novità. Niko Romito firmerà la carta dell’hotel Bulgari, mentre OIiver Piras e Alessandra Del Favero, ex Aga a San Vito di Cadore, sono i nuovi chef del Carpaccio al Royal Monceau, un ingresso supportato dalla solidità della famiglia Cerea in una struttura che ha sempre strizzato l’occhio all’Italia fin da quando nel 1984 vi entrò Angelo Paracucchi, stellato sei anni dopo.
Spaghetti affumicati con vongole veraci, cozze, calamaretti spillo e bottarga di tonno rosso
Il team di sala: con il patron Enrico Buonocore, il general manager Alessandro Zingarello (con gli occhiali e i pantaloni rossi), nonché Gianluca Penna, restaurant manager, e Miguel Soliz, assistent manager. Infine, calzoni bianchi per Paolo Marchi
Nota finale: per ogni info e prenotazione il numero è +33.1.79355033.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi