16-02-2018
Beppe Palmieri con Massimo Bottura: il direttore di sala dell'Osteria Francescana è anche patron di Generi Alimentari da Panino, in Rua Freda 21 a Modena. Palmieri sarà protagonista, insieme a molti altri grandi interpreti dell'ospitalità e del servizio, di Identità di Sala (in collaborazione con Cantine Ferrari), in programma al Congresso di Identità Golose Milano domenica 4 marzo (foto Brambilla - Serrani)
Prosegue la nostra serie di articoli dedicati al tema della quattrordicesima edizione del Congresso di Identità Golose, a Milano dal 3 al 5 marzo. Oggi ospitiamo la riflessione di Beppe Palmieri, direttore di sala e sommelier dell'Osteria Francescana
Una cucina piena di talento e cose buone, idee e grande tecnica sarà penalizzata da una sala ottusa. E' necessario investire tempo e risorse per recuperare il gap tra cuochi e camerieri. Già, questo è un tema importante ed è la sfida del futuro.
Ma, se negli ultimi vent’anni non ci fossimo innamorati, grazie a quei cuochi che hanno dato vita alla nuova cucina italiana, oggi non potremmo raccontare una storia incredibile fatta dell’ingrediente numero uno: il fattore umano.
Mettersi al servizio di un prodotto e di un territorio, di una ricetta e di una storia, per ridisegnare i confini di un’Italia a tavola che vince e tocca il cuore, grazie a chi ha anteposto a tutto l’importanza del valore umano.
C’è molto di più oltre un piatto buono: la cultura, che è la base solida di un museo a cielo aperto chiamato Italia, oggi ha assunto connotati diversi, perché noi mastichiamo conoscenza e tradizioni per fare futuro insieme e lasciare una traccia forte e un segno per chi verrà.
Senza il determinante contributo del racconto e della sana retorica di chi macina chilometri tra i tavoli di un ristorante e narra con dovizia ogni piatto, non sarebbe possibile portare tutti i messaggi, che nascono tra i fuochi di una cucina e devono arrivare in maniera efficace e autentica.
Palmieri sul palco di Identità Milano nel 2013
E' stato un processo molto veloce e travolgente, fermarsi per riflettere è difficile, perché il tempo a nostra disposizione è limitato: il fattore umano ci permette di moltiplicare esponenzialmente il valore relativo di un buon piatto, che diventa un veicolo per viaggiare e raggiungere destinazioni impensabili fino a pochi anni fa. Leggi anche: Il fattore umano e la dignità delle persone di Massimo Bottura Corrado Assenza: Il 'fattore umano' in tutti i miei interventi a Identità Camanini: il Fattore Umano è alla base della storia del Lido 84 Disfrutar: il successo di un ristorante parte dal Fattore Umano Matias Perdomo: esaltare la complessità del Fattore Umano Caterina Ceraudo: il mio Fattore Umano è la Calabria Andrea Besuschio: il Fattore Umano lo trovo nella mia famiglia Il Fattore Umano e la cucina come piacere di Fulvio Marcello Zendrini Fattore Umano: l’accoglienza vista da chi è sulla sedia a rotelle di Felice Marchioni Paolo Brunelli: il Fattore Umano sarà un elemento vincente per il gelato italiano Davide Oldani: il Fattore Umano e la circolarità della cucina di Davide Oldani Simone Salvini: il Fattore Umano è la materia prima più importante Niko Romito: il Fattore Umano e l'importanza della formazione Il Fattore Umano: sentimento attivo che muove chi vive e lavora bene di Annalisa Zordan Renato Bosco: il Fattore Umano...a forma di pizza Franco Pepe: il Fattore Umano è il segreto del mio successo Cristina Bowerman: il vero successo è trasmettere il proprio Fattore Umano di Cristina Bowerman Mariella Organi: il Fattore Umano come privilegio di dedicare cura alle persone La centralità del Fattore Umano di Eleonora Cozzella Alessandro Pipero: il Fattore Umano come stile di vita
Tutto sull’edizione 2018 di Identità Golose, a Milano da sabato 3 a lunedì 5 marzo. Il tema della quattordicesima edizione sarà “Il fattore umano”
a cura di
Nato a Matera, classe 1975, dal 2000 è sommelier e direttore dell'Osteria Francescana di Modena. Sempre a Modena ha aperto Generi Alimentari Da Panino. E' autore del volume "Sala e Cantina" (Artioli 1899, 2018)