10-02-2016
Seconda uscita per la nostra nuova rubrica in cui esploriamo le possibilità di un abbinamento particolare e non sempre semplice, tra vino, o birra, e pizza
Il profilo gusto-olfattivo di una pizza semplice, sprovvista di condimenti impegnativi, immaginiamo una margherita, è abbastanza facile. In primis la pasta. Per aromatica e profumata che sia, condurrà al palato la classica sensazione da carboidrati amidacei, quella che tra i degustatori si chiama tendenza dolce; non una vera dolcezza, più una sensazione morbida e neutra, leggermente addolcente. Nell'impasto a lievitazione naturale, il poco sale aggiunto non è capace di restituire una reale percezione salata e se le fermentazioni sono state svolte con attenzione, anche l'acidità sarà estremamente ridotta. Poi viene la mozzarella, di latte vaccino o di latte di bufala, in entrambi i casi un ingrediente che, una volta cotto, basa la sua espressione sensoriale su decise percezioni grasse, accompagnate da leggere note dolci e da un piccolo tocco di salato. Infine la salsa di pomodoro, che sia liquida, densa o arricchita da pezzi del frutto, nella pizza di qualità avrà sempre un'acidità contenuta e una minima sapidità. Facilmente presenterà invece una tendenza dolce appena accennata data dal frutto maturo, percettibile soprattutto grazie alla perdita dell'acqua durante la cottura. Alla fine della composizione, una Margherita "Gourmet" sarà un piatto di delicata struttura, media persistenza, buona aromaticità e ottima fragranza, intesa come freschezza di profumi e sapori e come espressione di note di lievito e pane cotto.
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a cura di
Nato nel 1978, è biologo, o meglio ecologo marino dal 2007, formato all'Universitá di Padova. Cameriere dal 2000, cameriere e sommelier di Grigoris dal 2007. Formazione Ais completa, ma in continua evoluzione, con seminari, eventi e corsi diversi