23-12-2021

Spettacolare Firenze, tra arte, mostre, gastronomia... e l'ospitalità raffinata degli hotel Lungarno Collection

Visita della città con base nelle strutture ricettive del brand (presto anche a Milano) del gruppo Ferragamo. I piatti degli chef Antonio Minichiello e Claudio Mengoni

Vista magnifica sul Ponte Vecchio di Firenze da un

Vista magnifica sul Ponte Vecchio di Firenze da uno dei tavoli esterni del ristorante Borgo San Jacopo dell'Hotel Lungarno, che fa parte della Lungarno Collection (a Firenze, Roma e presto anche a Milano) del gruppo Ferragamo

"Sono cinquemila anni che il filo sottile e lucente generato dalla bava di un lepidottero dà origine al più bello dei tessuti, la seta, simbolo di regalità, eleganza e lusso, strumento di scambio tra Oriente e Occidente, emblema di civiltà e cultura". L’ultima mostra allestita al Museo Ferragamo di Firenze, Seta, racconta il delicato processo di realizzazione del foulard stampato in seta, descritto come “unione perfetta di una straordinaria intuizione creativa e di un alto artigianato industriale, attraverso l’esempio della Maison Salvatore Ferragamo, che negli anni Settanta cominciò a produrre preziosi accessori in seta grazie a Fulvia, una delle figlie”. Nascono così pezzi di rara bellezza, con riferimenti d’ispirazione che spaziano dall’arte orientale ai dipinti del Novecento, dove spiccano soggetti decorativi esclusivi, temi floreali e animali esotici in un patchwork di fiori e di colori. È un mondo, quello firmato Ferragamo, raffinato e versatile, emblema per eccellenza proprio di “regalità, eleganza e lusso”. Anche grazie alla sua collezione di alberghi, che sa accogliere in salotti moderni dal fascino senza tempo. Sono gli hotel della Lungarno Collection, la compagnia alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo, che ha trasferito nell’ospitalità la stessa visione della prestigiosa casa di moda. Divisa tra Hotel Collection, Portrait Collection e Dining Collection, è presieduta da Leonardo Ferragamo e vanta strutture a Roma e Firenze, mentre in giugno 2022 aprirà Portrait Milano, oltre 2.800 mq nel Quadrilatero della moda.

Visitata la mostra di Ferragamo, ci si apre a una città dove l’arte continua a essere protagonista, ma con rinnovato vigore e piglio innovativo, grazie ad esposizioni più contemporanee come Shine, a Palazzo Strozzi fino al 30 gennaio 2022, a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro: dedicata a Jeff Koons, raccoglie una selezione delle più celebri opere dell’artista che, dalla metà degli anni Settanta a oggi, ha rivoluzionato il sistema dell’arte internazionale. E ancora, imperdibile anche Inside Dalì, la mostra immersiva curata da Raffaele Nencini, ideata e prodotta da Crossmedia: all’interno di una chiesa sconsacrata, permette di attraversare e rivivere l’universo immaginario e i sogni del principale interprete del Surrealismo, tra i più grandi pittori del XX secolo.

Vista dal Caffè dell'Oro

Vista dal Caffè dell'Oro

La lobby del Portrait Firenze

La lobby del Portrait Firenze

Non si smette di sognare passeggiando per il centro storico del capoluogo toscano: si attraversa il Ponte Vecchio e si è a un passo dal Caffè dell’Oro, il ristorante del Portrait Firenze, che regala una vista esclusiva sul ponte e sul rinnovato Lungarno degli Acciaiuoli, perfetto per colazione, pranzo, aperitivo o cena.

Al centro, lo chef Antonio Minichiello

Al centro, lo chef Antonio Minichiello

Dalla primavera scorsa ha rinnovato l’offerta culinaria con l’arrivo dello chef Antonio Minichiello: convince con la sua cucina personalissima, che lui stesso definisce “di contaminazione”, un twist internazionale di profumi e sapori esotici, frutto del lungo viaggio che l’ha visto protagonista tra l’Italia e l’America. Lui, nato in New Jersey ma cresciuto in un paesino in provincia di Avellino, fin da piccolo ha vissuto la campagna irpina, i suoi ortaggi e i suoi frutti. Nel suo curriculum ci sono prima importanti hotel e ristoranti stellati, poi dieci anni negli States dove si è distinto, a soli 26 anni, come il più giovane chef della Strip di Las Vegas. E ancora, dal deserto del Nevada alla sabbia bianca della Florida, dalla East alla West Coast, è stato executive di lussuosi resort, prima di far ritorno nel Belpaese.

Ravioli con caviale di melanzana e tahini, hummus, formaggio di capra e pomodoro di Antonio Minichiello

Ravioli con caviale di melanzana e tahini, hummus, formaggio di capra e pomodoro di Antonio Minichiello

A tavola, nel nuovo menu stagionale, tra i piatti “Fusion & Starter”, ci ha conquistato per delicatezza il Bun di moeche, da gustare rigorosamente con le mani, a base di granchio dal guscio morbido, insalata di zenzero e syracha; tra i primi piatti, il Risotto Acquerello al pecorino di fossa, vaniglia e lime, con sedano rapa e pistacchio, per l’originalità di abbinamento di ingredienti e sapori. Non mancano in carta invitanti “speciali”, come l’Uovo termale e tartufo, con spuma al Parmigiano e croccante di prosciutto; e favolosi i dessert, dal Tiramisù toscano, con cantucci di Prato e gel al Vin Santo; al Cremoso al cioccolato fondente con tapioca al cocco e sedano; allo Zuccotto della tradizione toscana, con spuma di ricotta ai canditi e gel di alchermes.

La sala del Borgo San Jacopo all'Hotel Lungarno

La sala del Borgo San Jacopo all'Hotel Lungarno

Cambiando prospettiva, non è meno suggestiva la vista dall’altra parte del fiume, dall’Hotel Lungarno, dove il viaggio nel gusto continua all’ora di cena, quando ci si affida al talento di Claudio Mengoni, chef del ristorante gastronomico Borgo San Jacopo, una stella Michelin, aperto agli esterni e con ingresso indipendente. Tra gli indirizzi più rinomati di Firenze, premiato anche dalle guide più prestigiose, accoglie in uno spazio raffinato, caldo e arredato come una dimora privata divisa su due livelli e caratterizzata da una grande vetrata. Porta la firma dell’architetto fiorentino Michele Bönan, che si è ispirato al fascino dell’Italia anni Cinquanta e allo stile e alla creatività di Salvatore Ferragamo, emblema del Made in Italy. Toscano, giovanissimo, classe 1984, Mengoni è cresciuto tra esperienze internazionali e in importanti cucine stellate nostrane, a fianco di colleghi come Andrea Berton, Gaetano Trovato, Andrea Migliaccio e all’Enoteca Pinchiorri. “Vera e sincera”, la sua cucina è fatta di estro e rigore, ricerca e sperimentazione, selezione della materia prima e predilezione di tecniche di lavorazione complesse.

Lo chef Claudio Mengoni

Lo chef Claudio Mengoni

Due piatti di Claudio Mengoni: Cotto e crudo di verdure...

Due piatti di Claudio Mengoni: Cotto e crudo di verdure...

...e Calamarata con scorfano, broccoli e dragoncello

...e Calamarata con scorfano, broccoli e dragoncello

Sulla tavola, tovaglie in lino, cristalli e porcellane finissime sono la perfetta cornice per un viaggio nell'alta cucina italiana e toscana, declinata in piatti serviti in abbinamento alle 980 etichette di vini regionali e internazionali della cantina, la seconda più fornita di Firenze, selezionata dall’esperto sommelier Salvatore Biscotti. Si sceglie tra le proposte stagionali – fresca di presentazione la carta Inverno - à la carte e i menu degustazione L’Experience è il percorso più significativo, ritmato da piatti di mare e di terra: Battuta di fassona con senape, ravanelli e tartufo bianco; Tortelli di coda di bue, bietolina, pera e fonduta di Castelmagno; Rombo, lattuga romana, mandorle e prosciutto di Parma; Maialino da latte in porchetta con scorzonera, scalogno al porto e senape di Digione; Amorellino, ossia cannolo e bolle di Morellino, mousse di ricotta, biscotto alle more, gelato fior di latte.

Colazione all'Hotel Continentale

Colazione all'Hotel Continentale

Per notti d’incanto con vista sull’Arno si prenota in una delle strutture della collezione, c’è solo l’imbarazzo della scelta, con la possibilità di usufruire dei servizi di tutti gli hotel Lungarno Collection (Hotel Lungarno, Hotel Continentale, Portrait Firenze, Gallery Hotel Art), indipendentemente da quale sia il proprio albergo. Tutti in posizione strategica, a pochi passi dalla Galleria degli Uffizi, Piazza della Signoria, Santa Maria del Fiore e Palazzo Pitti: sono il punto di partenza ideale per scoprire la città.


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Elisabetta Canoro

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Elisabetta Canoro

Giornalista specializzata in Hôtellerie e Travel, è consulente di Identità Golose, vice direttore di Hotel and Travel e condirettore di The CUBE Magazine, collabora con AD Architectural Digest Italia. Autrice di libri e guide editi da WhiteStar e Marco Polo

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