10-05-2015
Yesterday’s 100 Layer Lasagne alla Piastra & Tomatoes from Vesuvius, così Mark Ladner, chef di Del Posto a New York, 4 stelle per il New York Times, ha chiamato il suo straordinario primo piatto proprosto nel fine settimana al ristorante che la James Beard Foundation e il padiglione statunitense all'Expo hanno aperto in piazza della Scala a Milano
Gli Stati Uniti hanno un gran bel padiglione all’interno dell’Expo, tutto luci, tecnologia e immagini, ma anche un giardino e un orto in verticale, autentici. Lo hanno battezzato American Food 2.0. Si può mangiare, ma a livello di food tracks, un po’ nascosti, ottimo il panino all’astice del Maine, dimenticabile quello ai gamberetti, per gli altri ripasserò.
Per il ristorante a stelle e strisce bisogna recarsi in pieno centro: Piazza della Scala. Sarà la vetrina di una cucina dai cento volti. I tre partner dell’Usa Pavilion, Dipartimento di Stato, James Beard Foundation e International Culinary Center, hanno affittato fino a fine ottobre il quinto piano della Seven Stars Galleria, in pratica una sterminata suite nuova di zecca. L’entrata è subito a destra dell’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele. Venerdì sera il primo chef ospite, Mark Ladner di Del Posto a New York, arrivato in Italia assieme con Brooks Headley, persona dal doppio ruolo, pasticciere e batterista di alcuni gruppi punk.
Mark Ladner, chef di Del Posto in trasferta da New York a Milano per l'Expo 2015
Mark è una figura che ogni ottobre impreziosisce Identità New York. Alto quasi 2 metri, occhiali alla Clark Kent, indossa un sottile sorriso ironico che alterna con lunghi silenzi, sembra uscito da un fumetto. Non puoi non volergli bene. Per lui parlano i piatti, ieri un buon Vitello Tonnato (“Mi sono rifatto a una ricetta dell’Ambasciata di Quistello”), strepitose lasagne, un’ottima carne alla Rossini, fuori manzo e al suo interno vitello, fegato grasso a parte e non sopra, per dessert meringa con gelato allo yogurt.
Non è tutto. A parte il pomodoro vesuviano del piennolo fatto andare a fuoco minimo per almeno cinque ore, a parte il ragù alla bolognese e veli di pasta all’uovo ben tirati, mi ha stregato l’idea di preparare le lasagne per metterle in frigorifero per servirle l’indomani. Io squalificherei coloro che ti portano un piatto e quando l’hai finito ti dicono “e sapesse quanto sarebbe buono mangiato domani”. E allora servimelo 24 ore dopo.
Partito Mark proprio oggi perché il Del Posto lo attende, ecco il brunck di Evan Hanczor di Egg a Brooklyn, chef in calendario anche martedì e mercoledì. Qui il sito per tenersi informati.
Linea diretta con l'Esposizione Universale 2015
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi