28-08-2018
Gli spaghetti alla Nerano hanno una storia ancora non molto precisa. La leggenda più consolidata racconta che agli inizi degli anni Cinquanta il principe Caravita di Sirignano sbarcò con un gruppo di amici a Marina del Cantone nel tardo pomeriggio. La signora Maria Grazia, da cui prende il nome il noto omonimo ristorante, non avendo grandi cose da proporre, mise insieme delle zucchine fritte, gli spaghetti e mescolò il tutto con resti di formaggi grattugiati (testa del caciocavallo e ricotta di fuscella). Nasce così la specialità più famosa della Penisola e della Costiera. Molti insistono a dire che il piatto è nato col provolone del monaco, ma questo è entrato in uso sulle nostre tavole solo negli anni Ottanta. Fino ad allora era solo una una chicca per gli Agerolesi che vendeno tutto il nobile formaggio a Napoli. La ricetta ha avuto mille varianti: chi mette l'uovo, chi addirittura la panna, chi insiste nel cucinarla in padella, convinto che gli spaghetti debbano scaricare l'amido per formare la cremina. In effetti la mantecatura è il suo trucco, la sua magia. La temperatura. Quella che segue non è una versione stravolta ma semplificata.
Spaghetti alla Nerano Ricetta per 4 persone
INGREDIENTI 350 g spaghetti 600 g zucchine non larghe (circa 6, bio se è possibile) 4 fiori di zucchine 100 g parmigiano grattugiato 50 g burro 1 spicchio di aglio sale pepe
Marco Del Sorbo, 32 anni
Nel frattempo, cuocere la pasta (circa 8-9 minuti, dipende dal tipo di pastificio scelto) in abbondante acqua salata. Intanto, in un’ampia scodella strofinare l'aglio su tutta la superfice interna, mettere le zucchine con il sale, aggiungere gli spaghetti, aggiungere il burro a pezzetti piccoli, il formaggio, il pepe, infine un mestolo di acqua di cottura della pasta. Mescolare con un forchettone.
Adagiare gli spaghetti nei piatti, decorare con i fiori di zucchine a strisce, se vi piace aggiungere altro formaggio. Il trucco sta proprio nel momento in cui il tutto è arrivato intorno ai 70°-80°C. temperatura ideale per una perfetta mantecatura.
di
napoletano, classe 1986, dopo un'intensa gavetta al fianco di Alois Vanlangenaeker, Vincenzo Guarino e Alberto Annarumma, dalla primavera 2018 è chef dell'Arthotel Villa Fiorella di Massa Lubrense (Napoli)
Antipasti, primi piatti, zuppe, portate vegetali, pesce e carni, ma anche la pizza, i lievitati, i dolci da credenza e irresistibili dessert per impressionare i vostri ospiti, o semplicemente per sperimentare in cucina: si può fare con le migliori Ricette d’autore