30-11-2008

Il risotto del Mandracchio

Ancona

Il mandracchio è, dizionario alla mano, “nei porti, parte interna, piccola e chiusa, usata come darsena per piccole imbarcazioni” e visto dove è collocato, in pieno porto di Ancona, questo spiega il nome di un ristorante che da quattro anni è di proprietà di Teresa Antonelli, alta, brava e bella, un locale al piano alto di una struttura moderna, tutta vetro e contemporaneità, anche singolare, ad esempio i lavandini, ma non astrusa. E in cucina, da poco più di un anno, Mariano Faraoni, simpatico, pronto a impegnarsi, Uliassi ad esempio nel suo passato, ora responsabile di una carta tra me e terra, proposte che non vogliono stupire, buon prezzo con simpatia viene voglia di scrivere. Certo che una maggiore attenzione agli approvvigionamenti in cantina non guasterebbe perché tre rossi appena su una dozzina segnati è davvero poco, mi ha salvato una valida birra di Giuseppe Collesi a Apecchio in provincia di Pesaro Urbino, collesi.com.

Aperto a pranzo, il Mandracchio, molto moderno e ben poco marinaio nello stile, cosa che a me è piaciuta nell’insieme, è più suggestivo la sera, con l’area portuale tutt’attorno e quell’aria da posto dove ti aspetti di incrociare di tutto un po’. Scoperta di Gian Luca Fusto, cioccolatiere in cerca di una cioccolateria tutta sua, è un inno al noto, alla tradizione dei sapori, dove nulla è però tirato via come in tante insegne senza anima viva. C’è voglia di presentare ricette tipiche e di inserire del proprio, un dinamismo da apprezzare, senza ricorrere alla solita minestra.

Un piatto su tutti: il Risotto bianco di mare, servito direttamente dalla padella (nera e bella), molluschi e crostacei messi con generosità, cottura del riso perfetta. Erano anni che evitavo questo classico che per me sta al riso come gli Spaghetti allo scoglio alla pastasciutta: abusati entrambi fino alla noia. Me lo sono goduto con estrema golosità come una squisita Ribollita con totanetti alla piastra, una ribollita bianca, fagioli e cotiche, come da ricetta dell’Artusi. Ottima pure la Stracciatella in brodo di pesce, bella l’idea della Tagliata di ricciola con foie gras su verza e passata di ceci, servita però appena tiepida (era sabato, il giorno peggiore per uscire a cena). Estivo e lo stesso gradito il Tiramisù in versione granita di caffè con panna. Comodo il parcheggio, singolare la via in uscita dal porto. Un posto dove tornare per tanti motivi.

Mandracchio
Largo Fiera della pesca
Ancona
Telefono: +39.071.202990
Chiusura: sabato a apranzo e l'intera domenica
Prezzi medi: antipasti 10, primi 10, secondi 16 e dessert 5 euro
Coperto: 3 euro
Coefficiente di difficoltà: sufficiente, cucina di tradizione con brio


Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

Paolo Marchi

di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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