20-08-2006

Bravo Barbablù

Vado Ligure La Liguria è sempre bella, non Vado, praticamente attaccata a Savona, e nemmeno la valle che alle sue spalle porta a Segno, tutta ciminiere, viadotti e capannoni. Però tutto questo grigiore ha il merito di far brillare ancora di più la meta di una preziosa scorribanda golosa. In località Sant’Ermete, quando meno te lo aspetti, ecco la Fornace di Barbablù, un ottimo indirizzo reso ancora più intrigante dal posto in sé, ricavato da un’antica fornace per la calce attiva fino a 1960. Abbandonata, come tutte in zona, è stata rimessa a nuovo dall’89 sotto lo sguardo, per vocazione severo, dei Beni Culturali che, curiosamente, non intervengono mai quando le cose vanno in malora, ma solo quando spunta chi vuole rimettere tutto a posto. Tre anni di lavoro e la l’apertura di una focacceria grazie a Giuseppe Ricchebuono, nato a cinquanta metri da lì, bravo a crescere professionalmente fino a proporre piatti tipici a partire dal ’98. Oggi si cena in uno dei migliori indirizzi liguri, merito suo e della moglie Alessia Vezzolla, suoi i dolci e sua la cura dei riti della sala, aiutata in questo da Valentina. Questo in un locale di forte atmosfera slow-manticamente tranquilla, dove si viene per mangiare in santa pace, in interni stretti e suddivisi in più livelli dove è facile isolarsi con la mente da tutto grazie anche a una piacevolissima carta dei vini, con ricarichi minimi e una valida scelta di champagne biologici. Quanto al menù, si apre con tre percorsi degustazione, il Mercato e Pescato, più creativo, quello legato alla stagione e uno per bambini a 18 euro, un primo, un pesce e un dessert. A seguire una quindicina di proposte con le quali Giuseppe gioca tra la tradizione e le sue idee a iniziare da uno squisito Coniglio allevato all’antica farcito con i suoi fegatini, cialdina croccante di pinoli (sopra) e scalogno caramellato (sotto). E poi la grazia di una Crema di piselli novelli con seppia alla griglia e, al suo interno, una deliziosa fritturina. E che sapori dai Maltagliati in sfoglia di boraxi (borragine) con rana pescatrice e profumo di maggiorana, dai Pansotti di prebuggiun (erbe selvatica) e prescinseüa (sorta di crescenza) su zuppetta di crostacei per arrivare a un superbo Branzino cotto sulla pelle con carciofi d’Albenga e a un altrettanto buono e interessante Scaloppa di San Pietro farcito di crostacei, timballo di zucchini, pinoli e maggiorana, piatto complesso, da applausi. E quei piccoli krapfen... .

La FORNACE di BARBABLÙ
in località Sant’Ermete VADO LIGURE (Savona)
Telefono: 019.888535 Sito: www.lafornacedibarbablu.it
Chiusura: lunedì e a pranzo, salvo nei festivi Ferie: dal 25 settembre al 9 ottobre 2006
Prezzi medi: antipasti 18; primi 18, secondi 29 e dessert 13 euro Menù degustazione: 45 e 68 euro
Coefficente di difficoltà: buono, cucina d’autore

Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

Paolo Marchi

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Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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