Dal oggi fino al 12 novembre, un gioiello di stile secessionista come la Kurhaus di Merano sarà il palcoscenico di assaggi eccellenti, straordinarie degustazioni e incontri con wine stars. I numeri che ruotano intorno a questa 21° edizione non tradiscono le aspettative: più di 700 le aziende vitivinicole italiane che hanno inviato i loro prodotti per un totale di 3.000 campioni di vino da selezionare, 8 le commissioni di assaggio al lavoro già da aprile per arrivare a una selezione di 300 aziende vinicole nazionali, 20 di viticoltura estrema, 29 produttori emergenti, 100 produttori internazionali, 13 produttori di birre artigianali.
I numeri da soli però non dicono tutto. Un’importante novità introdotta in quest’edizione è rappresentata dalle Mini verticali, ovvero la possibilità per i visitatori di poter degustare i vini selezionati dal Merano Wine Festival in tre, quattro o cinque diverse annate. Una scelta esemplare voluta da Helmuth Köcher, padre della manifestazione, per dare la possibilità di capire un vino ed un vitigno dalla sua evoluzione nel tempo. Il prologo di venerdì 9 sarà invece tutto dedicato a Bio&Dynamica, selezionata rassegna di 60 vignaioli che praticano viticoltura sostenibile e rispettosa della natura.

Helmuth Köcher, fondatore e curatore del Merano Wine Festival
Entrando nel vivo, non possiamo non partire dai vini che probabilmente hanno fatto accendere nel 1989 l’idea del
MWF a
Köcher, cioè i
Bourdeaux. Per la prima volta,
En primeur Bourdeaux 2011 esce dai confini francesi e atterra a Merano per proporre in degustazione grandi annate (2009 e 2011) di più di 50 Châteaux. Proseguiamo con il tutto esaurito delle degustazioni verticali e orizzontali, che quest’anno avranno un coordinatore d’eccezione. Sarà il winewriter
Ian Domenico D’agata, corrispondente per
Decanter e collaboratore di
Le Figaro ad veicolare al meglio momenti di assoluta sacralità, tra cui spicca la verticale di
Château Lafite Rothschild.
Sarà invece
Luca Gardini, miglior sommelier del mondo 2010, a guidare la verticale di Masseto nelle annate 1995 – 1998 – 2001 – 2002 – 2006 – 2007 – 2008 – 2009 e quella del mitico
Barolo Monprivato di
Mascarello Giuseppe e Figlio, annate 1985, 1989, 1996, 2001 e 2004. Il primo è senza dubbio la migliore espressione di Merlot italiano, il secondo è un’icona dell’austerità e tradizione che rende grande il principe dei vini piemontesi.
Il calendario delle 12 degustazioni si completa con altrettanti imperdibili appuntamenti:
Amarone Dal Forno,
Magnum Ferrari Riserva del Fondatore e
Dosage Zéro Cà del Bosco, introvabili riesling come il
Berncasteler Doctor Riesling Auslese - solo 3,26 ettari tra i più costosi al mondo - e particolari vini del sud Africa, fino alla verticale di grappe Nonino. Per intenditori e non, queste esperienze saranno ancora più uniche. E l’intero ricavato sarà infatti devoluto alle popolazioni terremotate dell’Emilia e dell’Aquila.

Emozionante il susseguirsi delle verticali a Merano
Sul lato food, più di 100 aziende formeranno la crew di
Culinaria e proporranno in assaggio prodotti golosi e curiosi provenienti da tutta Italia, con una particolare selezione di aziende proposte da
Fermopromuove e dal Comune di L’Aquila: una grande varietà di oli, aceti da antiche acetaie emiliane, formaggi rari e pregiati, salse e sughi di Sicilia, vasta scelta di salumi, panettoni e altri invitanti dolci regionali.
Non mancheranno i grandi chef che si esibiranno nella
Gourmetarena per interpretare con estro e creatività il tema dell’anno, “la sostenibilità in cucina”. Una giornata da non prendere alla leggera è quella di lunedì 12, dedicata alle New Entries, 29 aziende emergenti che si sono distinte per la qualità della loro produzione. Anche se sono ancora poco conosciute nel panorama nazionale, tra queste vivono quelle di personaggi noti come
Oliviero Toscani e
Sting.