16-12-2023

Vicara e l’interpretazione del Grignolino, un Monferrato che non ti aspetti

Una sinergia imprenditoriale d’avanguardia che unisce le famiglie Visconti, Cassinis e Ravizza per una valorizzazione di un Monferrato inedito, collocato sulle colline di Rosignano. La storia che sorprende...

Giuseppe ed Emanuele Visconti

Giuseppe ed Emanuele Visconti

Vicara, acronimo di Visconti, Cassinis e Ravizza, è una cantina che nasce nel 1992 per volontà di Domenico Ravizza, enologo della scuola di Alba con la famiglia Cassinis e i Visconti. Una sinergia imprenditoriale d’avanguardia per una valorizzazione di un Monferrato collocato sulle colline di Rosignano. Questo comune in provincia di Alessandria, nei pressi di Casale Monferrato da vita ad un borgo famoso per le vigne di Barbera, Freisa e Grignolino.

Un sodalizio durato fino al 2022 per essere portato avanti, in seguito, esclusivamente dai Visconti. Oggi Giuseppe e il cugino Emanuele Visconti hanno raccolto il  testimone dei rispettivi padri. Una famiglia legata alla campagna piemontese dal XV secolo con un’azienda agricola insediata sulle sponde del Po, dove iniziano le terre di Lomellina. Tra il 1800 e 1850 decidono di innestare vigneti nell’ area di Rosignano Monferrato arrivando, oggi, ad avere 70 ettari di cui 33 vitati con l’obiettivo di elevare il vino di questa porzione di Piemonte con un focus sul Grignolino.

Ricerca, sperimentazioni e una conversione biologica recente perfeziona il concetto dei giovani Visconti sul futuro del loro vino. Interessante sottolineare che i vigneti della tenuta sono distesi fra cinque comuni: Salabue, Serralunga di Crea, Ozzano, Treville e Rosignano Monferrato con diverse caratteristiche geologiche e pedoclimatiche che ne caratterizzano il terroir. Terre con origini sedimentarie marine, dove si trovano stratificati almeno dodici mari di ere preistoriche oltre una significativa parte di suoli calcarei.

Uccelletta

Uccelletta

Una predilezione per i vitigni autoctoni che, oltre al Grignolino presente con due etichette, ci sono Barbera del Monferrato, Freisa, una bollicina metodo Martinotti e un bianco. Concentriamoci sul Grignolino, vero fiore all’occhiello di Vicara. Se le prime tracce di questo vitigno risalgono al 1249 dove si cita un Grignolino dal colore rosso rubino scarico, tannini spiccati, fresco e speziato oggi con “G” Grignolino del Monferrato Casalese DOC e Uccelletta Monferace Grignolino del Monferrato Doc Riserva fa di Vicara un’azienda deputata alla rinascita di questo vino. Mentre “G” nasce dalle uve raccolta ad Ozzano, Rosignano, Treville e Ponzano, la riserva utilizza grappoli provenienti, esclusivamente, dal Bricco Uccelletta. Un’etichetta prodotta solo nelle migliori annate con la denominazione “Monferace” invecchiato per almeno 40 mesi e di cui 24 in botti di legno.

Un progetto che ha generato la nascita dell’associazione Monferace con i produttori di zona motivati per valorizzare, promuovere e tutelare questa denominazione. I vigneti iscritti all’ Albo dell’Associazione Monferace devono avere determinate caratteristiche geomorfologiche: i terreni calcarei, limo - argillosi con una presenza cospicua e naturale di sedimenti sabbiosi. Le superfici vitate dedicate alla produzione del Monferace devono essere comprese in 24 comuni del Monferrato, impiantate in collina, dove il numero di ceppi per ettaro non può essere inferiore a 4.000 e la resa massima di uva non deve essere superiore ai 70 quintali per ettaro.

G di Vicara nasce dalle uve raccolta ad Ozzano, Rosignano, Treville e Ponzano, la riserva utilizza grappoli provenienti, esclusivamente, dal Bricco Uccelletta

G di Vicara nasce dalle uve raccolta ad Ozzano, Rosignano, Treville e Ponzano, la riserva utilizza grappoli provenienti, esclusivamente, dal Bricco Uccelletta

Un lavoro sinergico che ha permesso a questa denominazione di essere inserita come tipologia “Riserva” nel disciplinare di produzione del Grignolino Monferrato Casalese. Vicara ha identificato due stili di Grignolino che ricordano il mondo della moda: G è la versione prêt-à-porter. Un vino immediato, fresco, figlio di un affinamento in acciaio con fermentazioni medie di pochi giorni seguiti da malolattica. Esplosione al naso floreale, rosa canina, seguito da note pepate e un finale minerale che si ritrova perfettamente nel sorso.

La veduta di Vicara

La veduta di Vicara

Poi esiste il taglio sartoriale di un Grignolino Riserva che incarna un vino dalla trama elegante, un sorso che ti rapisce e, finalmente, nobilità queste uve a bacca rossa. Uve selezionatissime, passaggi in cantina poco interventisti e una macerazione antica delle bucce con il cosiddetto cappello sommerso che dura fino a tre mesi. L’uso dei legni è un esercizio perfetto per elevare questo vino che dall’ annata 2021 ha optato per un passaggio in botti di rovere da 15 ettolitri. Interessante rimarcare che i legni di rovere austrico vengono scelti per una porosità meno evidente rispetto a quelli francesi. Un Grignolino verticale con note balsamiche e tannini setosi dal finale ricco, persistente per un calice che difficilmente ti puoi scordare. A fianco la cantina c’è la chiesa Maddonna delle Grazie con gli Infernotti tipici di questa zona. L’“infernòt” corrisponde ad un locale sotterraneo privo di luce o di aerazione diretta costruito scavando, manualmente, una particolare roccia arenaria o il tufo, per adibirlo a cantina o dispensa.

Vicara è una realtà da scoprire o riscoprire perché il lavoro di Giuseppe ed Emanuele è amore puro per questa porzione di Monferrato.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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