07-10-2023

L'incredibile viaggio dal sughero al tappo: racconto di Amorim, leader del settore

Parla Carlos Manuel Veloso dos Santos, ad e direttore generale di Amorim Cork Italia. Ci spiega come la natura diventa amica del vino, per proteggerlo fino al calice

Amorim è una famiglia portoghese che nel 1870 ini

Amorim è una famiglia portoghese che nel 1870 iniziò con una piccola fabbrica di sughero guidata da una visione futuristica ben oltre i confini nazionali. Generazione dopo generazione è diventato un gruppo in grado di produrre e fornire al mondo intero prodotti di sughero dalla qualità eccelsa

L’albero nazionale decretato dal governo del Portogallo è la quercia da sughero. Un riconoscimento recente, solo nel 2011 viene legittimata l’importanza economica di una nazione che vanta una profilata produzione di sughero al mondo.

Amorim è una famiglia portoghese che nel 1870 iniziò con una piccola fabbrica di sughero guidata da una visione futuristica ben oltre i confini nazionali. Generazione dopo generazione è diventato un gruppo in grado di produrre e fornire al mondo intero prodotti di sughero dalla qualità eccelsa. Un obiettivo chiaro: portare il sughero ad essere un business per il pianeta producendolo e trasformandolo in prodotti diversificati.

Il paesaggio

Il paesaggio

In verità Amorim è molto di più di un’azienda, il fattore umano si fonde con la volontà di fare ricerca, di rispettare l’ambiente, di recuperare aree geografiche abbandonate, di rivalutare un mestiere artigianale di chi decortica le piante per produrre una materia prima di cui non si spreca, praticamente, nulla. La famiglia Amorim nobilita il sughero nel settore del vino, dell’industria aerospaziale, nell’edilizia, nella moda e nel design e molti altri utilizzi. Un viaggio dove noi di Identità abbiamo esplorato il processo creativo dalla decortica al prodotto finito del tappo di sughero.

La decortica

La decortica

Un viaggio iniziato nella foresta di Rio Frìo, distretto di E’vora, nella regione portoghese di Alentejo. Un museo a cielo aperto di querce da sughero che, dalla loro nascita passano almeno 25 anni prima di permettere all’ uomo di ricavare il sughero con un’operazione manuale. Il periodo ideale per decorticare è tra maggio e luglio: il distaccamento della corteccia dal fusto avviene in maniera facilitata proprio perché la linfa della pianta si posiziona in maniera ideale favorendo la separazione dalla pianta madre.

Dalla prima decortica alla seconda passeranno nove anni e via via con questi intervalli di tempo. La vita media di una quercia da sughero è di circa 200 anni. Una pianta forte che vive su terreni poveri e sopporta bene lo stress idrico. La corteccia ricavata attraverso processi nelle sedi Amorim locali viene stagionata, bollita, vaporizzata con tecniche all’ avanguardia brevettate dal gruppo portoghese.

Dopo il procedimento di asciugatura ci sono le analisi dettagliate del sughero per un controllo maniacale per definirne la purezza, controlli ripetuti per evitare sia difettato e possa passare alla lavorazione effettiva nella realizzazione di tappi. Un percorso di creazione dove il lavoro manuale è integrato dalla tecnologia avanzata per ottenere il miglior risultato finale.

La tecnologia

La tecnologia

L’Italia è presidiata da una sede a Conegliano, in Veneto e proprio il suo Direttore Generale e Ceo, Carlos Manuel Veloso dos Santos, portoghese e profondo esperto della materia sughero ci ha narrato il presente e il futuro di Amorim.

Chi è oggi Amorim Cork Italia?
«Oggi siamo l’azienda leader di mercato in Italia con una quota del circa 30% nel mondo dei tappi in sughero. Il nostro obiettivo è di raggiungere 100 milioni di euro di fatturato nei prossimi tre anni. Per questo stiamo iniziando l’ampliamento della nostra struttura a Conegliano che porterà la nostra capacità produttiva in Italia da 1,2 a 1,8 milioni di tappi al giorno. A Conegliano processiamo solo il 45% di quello che vendiamo perché il 55% arriva dalle nostre aziende portoghesi direttamente alle cantine. Il fatturato della holding è di 75.1 milioni di euro nel 2022 con il 15% circa riferito alla divisione tappi. Oggi Amorim Cork Italia rappresenta circa il 10% del fatturato della holding tappi. Non abbiamo un competitor e la crescita è tuttora organica».

Il risultato finale

Il risultato finale

Vista la situazione attuale che il mondo sta vivendo (guerra, aumento dei costi della materia prima, mancanza di vetro per la realizzazione delle bottiglie) quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?
«Vogliamo diventare una delle aziende più virtuose in termini di sostenibilità sociale e ambientale. Questo ci viene facile con una triade di progetti esistenti e in sviluppo. In Italia abbiamo creato una Certificazione Family-Audit con oltre 40 misure di conciliazione tra vita e lavoro per i nostri dipendenti, introdotto i principi di felicità in azienda pensando che anche nella sede madre esiste questo approccio totalizzante per il fattore umano che è una risorsa fondamentale per il successo del nostro Gruppo. In Portogallo stiamo piantando nuovi sughereti in 8750 ettari di foresta con l’obiettivo di diventare carbon neutral, per esempio».

L'impegno per la sostenibilità

L'impegno per la sostenibilità

Si continua a parlare di NoWaste nel nostro settore della ristorazione e ospitalità, un tema che molti cuochi hanno fatto il loro portabandiera da tempo. Un elemento fondamentale per bilanciare i food cost in tempi di crisi e portare avanti un solido mantra di sostenibilità circolare. Quali sono le vostre strategie future in merito?
«Il mercato italiano è in continuo fermento e proprio durante il secondo summit ARGEA sul tema della sostenibilità avvenuto a Identità Golose Milano lo scorso 28 settembre è emerso quanto Amorim Cork Italia sia attento al no waste. Con il progetto etico oggi si raccolgono circa 30 milioni di tappi usati all’anno attraverso più di 1.000 volontari e il ricavato di questa operazione viene donato alle Onlus presenti sul territorio italiano. Operazioni che molti mercati esteri di Amorim hanno adottato con lo stesso sistema di charity. Altro progetto legato al design riguarda l’impiego del sughero per creare oggetti utilizzati per il mondo del vino, della ristorazione e dei negozi di grande design, un lavoro che abbraccia etica, estetica e tiene conto delle caratteristiche di isolamento termo-acustico del sughero. Non dimentichiamoci che la granina di sughero riciclato è molto versatile da impiegare. L’ultima novità è di utilizzarlo in vigna, nei terreni, per creare un effetto spugna molto utile in caso di stress idrico della pianta».

C’è una ricetta segreta per essere leader di mercato come lo è il gruppo Amorim?
«Il nostro segreto è essere sempre vicino ai nostri clienti, Amorim è un player globale che agisce localmente con le sue 56 filiali nel mondo. Io lavoro nel gruppo da oltre 30 anni. Da sempre che il nostro gruppo scommette sull’innovazione e la vicinanza ai mercati. Abbiamo aziende in 30 paesi nei 5 continenti. Esportiamo i nostri prodotti in oltre 100 paesi e con più di 1.400 collaboratori all’estero. Non esiste nessun competitor con questo tipo di approccio al mercato».


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

Consulta tutti gli articoli dell'autore