19-08-2023

Borgo Scopeto, la filosofia di Montalcino portata nel Chianti Classico

Elisabetta Gnudi Angelini, proprietaria anche di Altesino e Caparzo: «Abbiamo un potenziale incredibile, con vigneti meravigliosi a altitudini importanti»

Borgo Scopeto in Chianti Classico: la filosofia di

Borgo Scopeto in Chianti Classico: la filosofia di Altesino e Caparzo viene applicata anche qui

Elisabetta Gnudi Angelini e la figlia Alessandra sono di certo conosciute per il Brunello di Montalcino, sia con Altesino, ricordando anche la premiata Vigna Montosoli, sia con Caparzo.

Ma c’è altro, sempre rimanendo legati alla Toscana. Ci sono altre due realtà (e presto diventeranno tre) sulle quali lavora la famiglia.

Elisabetta Gnudi Angelini

Elisabetta Gnudi Angelini

Quindi facciamo un passaggio nel Chianti Classico, a Borgo Scopeto. «Abbiamo una proprietà totale di 560 ettari – ha spiegato Elisabetta Gnudi Angelini – Di questi, 350 sono a bosco, 70 sono vitati e altri 70 sono a uliveto. Nel 1997 siamo stati tra i primi a fare un Chianti Classico che fosse 100% Sangiovese».

I primi tempi sono serviti a prendere “le misure” del territorio. «Volevo soprattutto capire perché i vini del Chianti Classico non avessero la stessa fama di Montalcino, nonostante il grande potenziale».

Un'immagine dall'alto di Borgo Scopeto

Un'immagine dall'alto di Borgo Scopeto

La parola chiave sembra proprio essere potenziale: «Abbiamo dei vigneti meravigliosi, ad altitudini importanti, tra i 450 e i 520 metri sopra il livello del mare».

L’entusiasmo e l’energia di Elisabetta Gnudi Angelini, già apprezzati nelle due realità di Montalcino, si riversano nei vini di Borgo Scopeto. Il Chianti Classico attualmente viene realizzato con il 90% di Sangiovese, il 5% di Colorino e il 5% di Merlot: «L’annata 2020 ha prodotto pochissima uva, ma crediamo sia di grande qualità» sottolinea Elisabetta Gnudi Angelini. È un vino fresco, aromatico e molto piacevole.

Il Chianti Classico Gran Selezione di Borgo Scopeto

Il Chianti Classico Gran Selezione di Borgo Scopeto

Ci piace, invece, soffermarci maggiormente sulla Riserva: «Le uve provengono esclusivamente da Villa Misciano, con una meravigliosa vista su Siena. Sangiovese in purezza, affina solo in botte grande». L’annata 2019 è una di quelle da prendere e mettere in cantina: già adesso il vino ha una grande complessità, con un frutto fresco e vivo, mentre in bocca è energico e profondo.

La Gran Selezione 2016 conclude questo passaggio in Chianti Classico. «Viene affinato in botte di rovere francese da 10 ettolitri realizzate esclusivamente per noi – sottolinea Elisabetta Gnudi Angelini – Volevamo capire l’identità della Gran selezione, per dare un’interpretazione del territorio e della nostra filosofia». Di indiscutibile eleganza, il vino si apre dolcemente nel bicchiere, pian piano, per passare dalla frutta a sentori balsamici, con il legno che è solo un supporto per la complessità. In bocca è piacevole, lungo e armonico.

Borgo Scopeto è anche Wine & Country Relais

Borgo Scopeto è anche Wine & Country Relais

La filosofia di Montalcino declinata al Chianti Classico. Che non significa, però, un’imitazione pedissequa e senza anima del Brunello, ma di una ricerca di valorizzare l’identità di un territorio dando una propria interpretazione.

Infine ricordiamo che Borgo Scopeto è anche Wine & Country Relais: un’occasione per scoprire la Toscana della bellezza e dei buoni sapori. 


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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