02-07-2022
Essere i primi ha una freschezza che batte la fatica della responsabilità. Tanto più di questi tempi in cui si freme per ripartire. È quanto ha trasmesso con autorevolezza Amarone Opera Prima, l’evento straordinario firmato dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella a Verona per presentare l’annata 2017 celebrando il sodalizio con l’Arena. La Prima di un’annata e dell’Aida, nonché il canto della bellezza di fare squadra che sa conquistare gli stranieri e consente pure di essere profeti in casa.
Tre giorni per incontrare storia, giovani intraprendenti, mercati mai sazi di conoscere l’Amarone e ciò che gli sta dietro, anzi dentro: ovvero territorio unico, volti, investimenti, come ha rimarcato il presidente Christian Marchesini, che ha fatto gli onori di casa. Né si perde il sentimento analizzando cifre e prospettive, come ha fatto il convegno a Palazzo della Gran Guardia, prima della degustazione finale e dell’apertura dei banchi. A conferma di ciò, si posa sulla platea, reduce da due giorni di realismo e suggestioni, un docu-film diretto da Gaetano Morbioli che conduce in questo "mondo in sospeso".
Senza paura, entriamo nelle cifre, dunque, perché raccontano tanto anche di ciò che si può fare. La base per la Valpolicella è questa: 19 comuni per quasi 8.600 ettari di vigna, una produzione di 73,6 milioni di bottiglie lo scorso anno per un valore misurato da Nomisma Wine Monitor pari a 500 milioni di euro. Di quest’ultimo, sfiora la metà la quota attribuibile alle vendite di Amarone.
Christian Marchesini
Intanto, il 2021 ha visto un balzo da record delle vendite per la Valpolicella (+16% l’incremento tendenziale in valore) grazie alla performance della domanda italiana, cresciuta del 31%, e a un export in ascesa dell’8%. Ancora una volta, primo è l’Amarone: vendite all’estero +16% e in Italia +39%. Negli ultimi due anni, l’export ha segnato il 65% dei fatturati, destinazioni sul podio Canada, Stati Uniti e Svizzera.
Numeri con l’anima, che portano anche a un fruttuoso dibattito con coloro che sono a loro volta ambasciatori di sapori e profumi in questa regione: come Mauro Lorenzon, Maschereta di Venezia, gli chef stellati Giacomo Sacchetto de La Cru di Romagnano, e Chiara Pavan, veronese, del Venissa di Mazzorbo. Anche qui si fa strada una consapevolezza: l’Amarone non è un re distaccato, bensì immerso nei piaceri della tavola, meglio se del tuo territorio ma non solo. E a proposito, a ogni re la sua regina o meglio le regine, perché è la crescente attenzione delle donne che contribuisce a fare la differenza.
Lo si è sperimentato sia alla degustazione finale, sia alle due masterclass a Palazzo Verità Poeta, prima con La Peca e Davide Scapin, poi con JC Viens, italian wine ambassador e Wset educator, alla presenza di numeri stranieri.
Noemi
Nel viaggio attraverso l’annata 2017, invece, ci soffermiamo sull’Amarone Docg della Valpolicella – Ciliegio dell’azienda La Collina dei Ciliegi, esempio di piacere da vivere a tavola o più tardi con uguale soddisfazione. O l’Amarone della Valpolicella Docg Classico dell’azienda Vigneti di Ettore, altro esempio di alleanza tra generazioni, che ha fatto vivere anche l’esperienza della sua Riserva 2012, un connubio di eleganza e vivibilità.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
La prima annata di Prea è 2021: il Bianco Verona Igt è ottenuto da un blend di garganega, pinot bianco e chardonnay
Marco Speri ha fondato la sua azienda Secondo Marco nel 2008
La storica villa dove ha sede la Burato Wines