Tony Nicolini
Crema di grano arso (crema bruciata)di Enrico Crippa
In cantina Cara Sur a Barreal, Argentina: vini fuori dal comune, fatti da persone eccezionali, in un luogo straordinario
L'enologo Carlo Ferrini si è voluto cimentare in'avventura tutta sua: così è nata Giodo
Una vigna tutta sua, cercata e voluta con forza per poter fare il suo vino, la sua etichetta. Puntando in alto, con quel Sangiovese che ben conosceva e che voleva portare ai massimi livelli possibili, dando la propria interpretazione del Brunello di Montalcino.
Carlo Ferrini, classe 1954, come enologo, non ha bisogno di troppe presentazioni. Basti pensare che nel 2008 Wine Enthusiast lo incoronò come “Best winemaker of the year”. Consulente in tutta Italia, dal Trentino fino in Sicilia, voleva comunque fare qualcosa che fosse davvero suo. Avere una vigna sua.
Carlo Ferrini con la figlia Bianca, alla quale ha trasmesso la passione per il vino
Una passione che Carlo Ferrini ha trasmesso anche alla figlia Bianca, che ha seguito la nascita e la crescita di questa che è, comunque, una piccola azienda che punta solo alla massima qualità.
L'interno della cantina a Montalcino
La volontà è stata quella di lavorare per avere il massimo risultato in vigna e poi in cantina lavorare con meno passaggi possibili, per cercare di mantenere la natura dell’uva. «La cantina è stata rifatta nell’ultimo anno – spiega ancora Bianca Ferrini – lavoriamo tutto per caduta, con vinificazioni in acciaio, poi il passaggio in legno e infine il vino riposa per un periodo in cemento non vetrificato per stabilizzarsi».
L'Igt Toscana La Quinta
Passando al Brunello di Montalcino abbiamo avuto il piacere di assaggiare l’annata 2012: un vino dove vince l’equilibrio e dalla grande lunghezza, dove si percepisce la grandezza della zona. Ottimo a 9 anni dalla vendemmia, ma la prospettiva è di lunga vita: come dovrebbe essere per tutti i grandi Brunello di Montalcino, d’altronde.
Il Brunello e l'Igt Toscana
Il Brunello 2016 è uno dei vini che maggiormente ci ha impressionato, dopo aver partecipato al Benvenuto Brunello Off: una nota balsamica, fresco, ottimo frutto, una nota leggermente agrumata, e poi al sorso una lunghezza stupefacente, con un’acidità presente ma affatto fastidiosa e un tannino fine ed elegante.
Il Brunello di Montalcino: l'annata 2016 di Giodo è risultata una delle migliori durante gli assaggi del Benvenuto Brunello
Quelli di Giodo non sono vini che rappresentano un “esercizio di stile” di Carlo Ferrini, che nulla aveva ancora da dimostrare. Ma sono l’essenza stessa del celebre enologo: i suoi “figli”, anche un po’ da coccolare.
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Antonello Sardi, primo da sinistra, con la proprietaria della Tenuta Le Tre Virtù, Valentina Sabatini, e i ragazzi della brigata, ossia Lorenzo Lastrucci, classe 1994 di Barberino di Mugello; e Nico Franchi (sous chef, ma si occupa anche dei dolci), classe 1991 di Arezzo. A destra c'è Gianmarco Grossi da Borgo San Lorenzo, classe 1994, che si occupa della sala, pieno di energia
Il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci con Lara Gilmore di Food for Soul, protagonisti della prima edizione di Red Montalcino, 11 giugno 2022
Enrico Bartolini, Bruno Cossio e il Risotto alle rape rosse R evoluzione che rilegge il cult di Bartolini datato ormai 2005 ma sempre buonissimo e attuale - Foto: Annalisa Cavaleri
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo