08-12-2020
I 140 anni di storia di Cantine Pellegrino
Avete presente le scaloppine al Marsala, o lo zabaione? Oppure anche il Marsala all’uovo? Avete presente quando di un vino si dice che è “marsalato”?
Bene, ora dimenticatevi di tutto questo: il Marsala è tutta un’altra storia. La parola giusta è proprio questa: storia. Perché il Marsala, oltre a essere un vino di qualità e non un “ingrediente” di cucina, è uno di quei prodotti con un incredibile bagaglio di storia, cultura e tradizioni.
Un'immagine delle cantine storiche
I vigneti dell'azienda
La famiglia, uno dei valori fondamentali di Pellegrino
Ma qui nascono gli stereotipi: «Quando un vino che è andato a male viene definito “marsalato”, non fa certamente bene a chi produce Marsala. Parliamo piuttosto di ossidato, vecchio, ma non “marsalato”.
Un'altra suggestiva immagine della cantina
Nell’immaginario della gente è diventato il “vino della nonna”, un vino stanco. Non una bella immagine. «In pochi pensano al Marsala come a un grande vino, in molti lo associano alle scaloppine».
Per capire cosa sia davvero il Marsala, il modo migliore è quello di assaggiarlo. Ma quale? Il disciplinare, con tutti gli “incastri” possibili, arriva a prevedere 39 tipologie possibili. Ma le distinzioni si raggruppano in tre categorie, tutte espresse in etichetta: colore, anni di invecchiamento, e gusto. Il colore può essere rubino, ambra oppure oro; con l’invecchiamento prende il nome di Fine (un anno), Superiore (due anni), Superiore Riserva (4 anni), Vergine (5 anni) e Vergine Riserva (10 anni). Per il Vergine non è prevista la tipologia dolce; infine il gusto può essere dolce, semisecco e secco, a seconda dello zucchero residuo.
Uncle Joseph, il Marsala Riserva Rubino Dolce dedicato a Joseph Whitaker
È un vino dolce, certamente, ma non stucchevole e molto ricco di aromi, tra ciliegie, marasche, melograno, spezie. E poi grande bevibilità, nonostante i 18 gradi alcolici.
N° 167 Marsala Vergine Riserva Single Barrel 2001
Un vino assolutamente straordinario, con una complessità assoluta di profumi dalla frutta secca, mandorle e fichi, miele di castagno, spezie, cannella e pepe bianco, e chi più ne ha più ne metta, accompagnati da una grande acidità e secchezza. La fortificazione, in questo caso, è avvenuto con solo alcool neutro da vino.
Il giardino pantesco di Pantelleria
L’annata 2019 di questo vino è molto ricca di profumi, dolce, ma mai stancante, con note che variano dal fico secco, ai canditi d’arancia, fino al cedro e al miele. «Questi sono i nostri vini delle feste» concludono. Sperando davvero di passare delle feste serene.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Intorno al vulcano dell'Etna, il più grande d'Europa, i vitigni si coltivano manualmente, senza l'utilizzo di macchinari
Ingham Marsala è un tributo a Cantine Florio e a una tradizione, che affonda le radici nella storia della famiglia Florio, ma anche un prodotto dedicato al mondo della miscelazione internazionale.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.