04-02-2020
Foto di gruppo delle bottiglie protagoniste della degustazione
Tempus edax rerum. Il tempo che tutto divora. È stato questo il tema di una bella giornata organizzata qualche settimana fa da Pino La Rosa, patron con suo fratello Antonio del ristorante Locanda Don Serafino di Ragusa Ibla, stella Michelin dal 2007, e Giusto Occhipinti, titolare dell’azienda vinicola Cos a Vittoria, sede dell’incontro. Si è trattato di una riunione conviviale tra alcuni dei più importanti produttori di vino di Sicilia, dove il requisito indispensabile di partecipazione è stato il “dono” di una o più etichette di propria produzione, rigorosamente di annata precedente al 2005.
Pino La Rosa
Giusto Occhipinti
Le bottiglie, stappate e servite da Carmelo Dipasquale, head sommelier presso la Locanda Don Serafino, con il suo staff, sono state degnamente accompagnate dai piatti della tradizione siciliana magistralmente eseguiti da Vincenzo Candiano, chef della Locanda, e le carni dell’azienda AllevaBio di Giuseppe Grasso, con cui ha diviso le braci Giuseppe Zen, fantasista della Macelleria Popolare del Mercato della Darsena a Milano.
Alessio Planeta
Giuseppe Tasca d’Almerita
Arianna Occhipinti (Arianna Occhipinti) - Frappato 2005;
Marco Nicolosi (Barone di Villagrande) - Metodo Classico 1995;
Giuseppe e Antonio Benanti (Benanti) - Rovittello 1996;
Giusto Occhipinti (Cos) - Nero D’Avola Scyri 1999;
Gina Russo (Cantine Russo) - Rampante bianco 1998 e Rampante rosso 1992, 2000 e 2004;
Salvo Foti (I vigneri) - Vinupetra 2002;
Sebio De Bartoli (Marco De Bartoli) - Grappoli del Grillo 2001, Bukkuram 1995 magnum e Marsala trentennale jeroboam;
Claudio Di Maria (Murgo) - Cabernet Sauvignon Tenuta San Michele 1999 e Spumante 2002;
Alessio Planeta (Planeta) - Alastro 1996 e Merlot 1995;
Massimo Padova (Riofavara) - Eloro 2004, San Basilio 2005 e Sciavé 2005;
Giuseppe Tasca d’Almerita (Tasca d’Almerita) - Rosso del Conte 1984;
Marc De Grazia (Tenuta delle Terre Nere) - Feudo di Mezzo 2005.
C’è un approccio al vino che oltrepassa dissecanti analisi visive, olfattive e degustative, c’è un approccio al vino che non seziona elementi, ma intreccia in un unico sorso piaceri, emozioni e ricordi. Questa è probabilmente la dimensione artistica ed intellettuale del vino: non indicazioni sui sentori ma una ricerca di armonia tra persona, storia e natura. Tra la Sicilia, il vino e il tempo.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016
Vincenzo Candiano, chef dello stellato ristorante Don Serafino a Ragusa Ibla, con patron Pinuccio La Rosa, figlio di quel Serafino che nel 1953 aprì il Lido Azzurro a Marina di Ragusa: fu l'iniziativa imprenditoriale, per molti versi visionaria, dalla quale tutto il "sistema Don Serafino" ha avuto origine. Ora spegne 70 candeline
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.