11-04-2017

Degustare l'Italia dei piccoli vitigni

Al Vinitaly iniziativa de Le Donne del Vino a favore delle uve dimenticate, specchio di una ricchezza viticola senza uguali

I calici coi vini

I calici coi vini "da uve dimenticate", protagonisti della speciale degustazione organizzata al Vinitaly da Le Donne del Vino

La forza della diversità. O meglio, della biodiversità. Perché, da un punto di vista vitivinicolo, l'Italia è bella perché è davvero varia, con un numero di vitigni autoctoni che non ha eguali nel mondo. Proprio alla riscoperta e alla valorizzazione di questi vitigni, in particolare di quelli rari e in via di estinzione, si è dedicata l'associazione delle Le Donne del Vino, che durante il Vinitaly hanno presentato un'importante degustazione, condotta da Ian D'Agata, dove i protagonisti sono state le bottiglie realizzate proprio con questi vitigni per certi versi dimenticati, che magari vengono utilizzati da un unico produttore nella zona.

Una premessa è fondamentale, come ha spiegato D'Agata durante la presentazione dell'evento: «Non siamo qui a degustare vini con punteggi mostruosi, ma sono tutti vini che hanno una storia da raccontare. Dobbiamo pensare che in Italia sono stati riconosciuti 560 vitigni differenti. Per fare capire il valore, il patrimonio, vitivinicolo che abbiamo, dobbiamo pensare per esempio che in Francia il 90% dei vini francesi è realizzato con sole 20 tipologie di uve. Negli Stati Uniti scendiamo addirittura a 9».

E la degustazione ha riguardato questi vitigni un po' nascosti, magari non particolarmente prestigiosi: «Una scelta coraggiosa e importante - dice la presidente de Le Donne del Vino, Donatella Cinelli Colombini - Non abbiamo puntato solo sui vitigni poco conosciuti ma proprio su quelli rari e quasi in estinzione. Un’operazione di tutela del patrimonio ampelografico nazionale mai fatta prima. Include vitigni con potenziale enologico molto diverso: alcuni si diffonderanno e altri saranno solo delle “curiosità turistiche” da assaggiare visitando i territori. È comunque importante difenderli tutti per mantenere intatto il nostro germoplasma».

Tra i vari vini assaggiati, giusto per fare un esempio, quelli che maggiormente ci sono piaciuti sono il Blanc de Sers Brut Nature di Cantine Monfort (con i vitigni Valderbara, Vernaccia Bianca e Nosiola), il Crè di Vetrere (con Minutolo), la Nascetta di Ettore Germano, l'Uceline di Cascina Castlet (con Uvalino), il Frappato di Valle dell'Acate e il Picolit di Masi Agricola.

Ecco l'elenco dei vitigni e delle donne del vino protagoniste della degustazione:

Calabria: Magliocco (Vincenza Alessio, Librandi Antonio e Nicodemo, Cirò Marina - Crotone).

Campania: Asprinio (Gilda Guida Martusciello, Salvatore Martusciello, Quarto - Napoli); Catalanesca (Benigna Sorrentino, Sorrentino Vini, Boscotrecase - Napoli); Pallagrello nero (Manuela Piancastelli, Terre del Principe, Castel Campagnano Caserta).

Friuli Venezia Giulia: Piculit-Neri (Alberta Maria Bulfon, Vini di Emilio Bulfon, Valeriano di Pinzano al Tagliamento - Pordenone); Picolit (Hilde Petrussa, Vigna Petrussa, Prepotto - Udine; Cristina, Antonella ed Elisabetta Nonino, Nonino distillerie, Percoto - Udine).

Lazio: Olivella (Marina Perinelli, Casale della Ioria, Acuto - Frosinone).

Piemonte: Nascetta (Elena Bonelli, Ettore Germano, Serralunga d'Alba – Cuneo); Pelaverga piccolo (Cristina Ascheri, Cantine Ascheri, Bra - Cuneo); Freisa (Valentina Abbona, Cantine dei Marchesi di Barolo, Barolo - Cuneo); Uvalino (Mariuccia Borio, Cascina Castlèt, Costigliole d'Asti).

Puglia: Minutolo (Francesca Bruni, Vetrere Agricola, Montemesola - Taranto). 

Sicilia: Frappato (Gaetana Jacono, Valle dell'Acate, Acate - Ragusa).

Toscana: Procanico (Antonella Manuli, Fattoria La Maliosa, Manciano - Grosseto); Canaiolo bianco e Canaiolo nero (Cristiana Grati, Fattorie di Galiga e Vetrice, Pontassieve - Firenze).

Trentino Alto Adige: Valderbara (Chiara Simoni, Cantine Monfort, Lavis - Trento).

Veneto: Oseleta (Alessandra Boscaini, Masi Agricola, Gargagnago di Sant'Ambrogio di Valpolicella - Verona).


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

Consulta tutti gli articoli dell'autore