28-02-2023

Michele Lazzarini al Contrada Bricconi, microcosmo produttivo di montagna che diventa grande cucina

Siamo stati in Alta Val Seriana per assaggiare le creazioni dello chef, più che mai convinto dalla filosofia Cook the mountain. Tutto è prodotto in loco o da fornitori di prossimità che condividono la stessa filosofia. I piatti? Sorprendenti

Quando varchiamo l'uscio di Contrada Bricconi e ad accoglierci troviamo Giacomo Perletti - ossia la persona che, undici anni fa, decise di ridare vita a questo agglomerato di poche case in pietra e legno appollaiato ai 950 metri di Oltressenda Alta (Bergamo), circondato da boschi e pascoli e che ormai da tempo giaceva in completo abbandono - fatti i doverosi saluti, c'aspettiamo che ci indichi il nostro tavolo (che non sarebbe poi stato al piano terra, dove si trovano il banco con l’esposizione dei prodotti maison e altre tre salette, ma al primo, nello spazio più grande). Invece lui: «Vi prego di seguirlo, per una piccola sorpresa», facendo riferimento a un suo collaboratore. Che ci conduce di nuovo fuori, nell'aria frizzantina di questi giorni, per raggiungere un altro edificio, poco lontano, piccolo: dentro, pareti annerite dal fumo che ci avvolge, di fronte ci sono due altri ragazzi dietro a un bancone, sulla destra un fuoco acceso, sulla sinistra dei salumi appesi - prosciutti di coscia di pecora gigante bergamasca, pancette tese, una pancetta arrotolata, «tutto da animali del nostro allevamento». C'è anche un ultimo filetto di trota marinato, qui lasciato ad asciugare e affumicare «per riprodurre la tecnica del katsuobushi». È, appunto, una archetipica camera di affumicatura.

Il flambadou a Contrada Bricconi

Il flambadou a Contrada Bricconi

A un metro al fuoco, su una lastra, degli spiedini di agnellone da pecora gigante bergamasca, crudi. C'è anche uno strano strumento di ferro, a forma di piramide rovesciata e cava, posto sulle braci incandescenti e dunque a sua volta arroventato: il flambadou. Ci spiegano che nel Medioevo veniva utilizzato nella Francia del Sud e nei Paesi Baschi come elemento scenografico dei banchetti, per preparare succulenti maialini da latte e piccoli ovini, terminati davanti al commensale con questa tecnica particolare: si inserisce del lardo al suo interno, questo si scoglie e diventa bollente, cola dunque dal foro del flambadou come un rivolo goloso a cuocere così delicatamente la carne, in questo caso gli spiedini («lo avessimo fatto sulla brace si sarebbero asciugati troppo»), l'interno che rimane rosa e soave, il lardo che li abbraccia, il fumo che li pervade, un olio al porro («Si utilizza solo la parte verde, viene messa a sua volta sulla brace e poi infusa») a conferire ulteriori nuances non solo affumicate, ma pure vegetali e fresche. L'altro ragazzo accompagna l'assaggio con una bevanda: brodo di mele locali infuso di olivello spinoso, per dare acidità, con l'aggiunta di un po' di liquore realizzato con il sorbo uccellatore, per note agrumate e amare. Una sorta di strudel da bere per i sentori di chiodi di garofano, cannella e anice stellato.

Ecco: sono stati questi il nostro primo boccone e il nostro primo sorso al Contrada Bricconi. Da raccontare perché ci hanno subito trasportato in quella dimensione parallela, diversa, che deve aver affascinato Perletti fin da quando - lui bergamasco classe 1986, da sempre appassionato di agricoltura e allevamento di montagna, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie con una tesi dal titolo “La razza Grigio Alpina” e anche in Scienze Agrarie con un lavoro proprio sulla Contrada - anni fa scoprì questo angolo di paradiso disperso salendo da Sud, su su lungo la Val Seriana, superata Villa d'Ogna e presa una stradina che si fa sempre più piccola, tra i tornanti, e conduce oltre Nasolino, oltre Oltressenda stessa, verso questo gruzzolo di case che ormai nessuno ormai abitava. Ci raccontano: «Qui non c'era più nulla, solo rovine. Per prima cosa, Giacomo ha voluto pulire proprio i prati per avere un pascolo che potesse ospitare gli animali. Lui non è di qui, non aveva nulla a che vedere con questa zona della Valzurio. Ne è diventato il custode. Ed è affascinante pensare come questo folle progetto-sogno oggi abbia dato origine a nuove attività, a nuovo lavoro, a nuova vita».

Giacomo Perletti, che ha iniziato il progetto Contrada Bricconi, e Arialdo Fornoni, che poco distante ha ripreso ad allevare trote

Giacomo Perletti, che ha iniziato il progetto Contrada Bricconi, e Arialdo Fornoni, che poco distante ha ripreso ad allevare trote

L'interessato - che in Contrada è amministratore, ma anche casaro, mungitore, rastrellatore, giardiniere e ora anche appassionato, competente e affabile uomo di sala, nonché gran conoscitore di vini - e i suoi soci Matteo Trapletti, Giovanni Pizzamiglio e Paolo Tocchella non bastavano però per alimentare l'intero progetto: ma, ve l'abbiamo già raccontato qui, la loro sensibilità ha incontrato quella di Michele Lazzarini, in uscita da nove anni con Norbert Niederkofler e più che mai convinto a proseguire con la filosofia Cook the mountain.

Effetto volano: Michele ha stretto via via a sé Arialdo, che è tornato ad allevare trote fantastiche a Gandellino; Mauro, col suo orto a Caspione; David, coi suoi vini da vitigni resistenti della Cooperativa Alpi dell'Adamello, dalle parti di Edolo... Un intero meccanismo di comunità si è rimesso in moto: Contrada Bricconi di suo è allevamento (di mucca Bruna Alpina, di maiali, di galline ovaiole, di conigli, di quaglie), caseificio, fienile per l'essicazione a due tempi, presto anche luogo di ospitalità per la notte... Un piccolo distretto produttivo di montagna, rinato dalle sue ceneri. Dice Perletti: «Quando siamo arrivati qui, sapevamo di voler restare ma avevamo poche altre idee chiare. Volevamo però che questo progetto diventasse un incontro di persone, in un luogo dove non c'era più nulla». C'è riuscito.

Michele Lazzarini al lavoro

Michele Lazzarini al lavoro

Invece l'idea di Lazzarini era ed è: proporre una cucina che risponda all'agricoltura e non viceversa, ossia il prodotto agricolo che si fa cucina. Prendiamo il latte munto in Contrada: se ne ricava un soffice, suadente burro di centrifuga, montato e leggermente salato; poi la panna che, caramellizzata, condisce una pasta fresca di salame; lo straordinario stracchino a munta calda - una specialità della Contrada - che manteca il risotto; il latticello che va con le uova di trota; un gelato all'artemisia aromatizzato con un lattoinnesto al sambuco; il kefir per il Caco essiccato; il siero per la Caramella di siero. E via via, è tutto così: il pane di patate cotto sulla brace, lo zafferano coltivato da una coppia di pensionati locali, la selvaggina cacciata, l'acqua di rabarbaro, le susine gialle fermentate, le noci nere, la crema pasticcera alle nespole, gli oli aromatizzati all'aglio orsino, agli aghi di abete rosso, alle foglie di fico, alle stesse noci... Ogni materia prima viene prodotta in casa o da fornitori di prossimità, poche cose vengono da più distante e solo da chi condivide la stessa filosofia.

La Trota alla brace è straordinaria, il Prosciutto di coscia di germano pure. Uovo & coniglio, una chicca. Dell'emozione di Flambadou & succo di mele vi abbiamo già detto. Pane & burro di centrifuga? Indovinate. Quaglia & salsa Jerk si fa ricordare. Il Risotto alle erbe, zafferano e uova di trota è buonissimo, anche se noi preferiremmo proporre le uova a parte, come condimento da aggiungere a piacere. In generale, Lazzarini coltiva idee brillanti e fruttifere, è una prospettiva vera e solida di cucina italiana: la sua tavola ora è già eccellente, anche piuttosto golosa, ossia può crescere ulteriormente giusto in termini di eleganza.

Al fascino dell'esperienza contribuisce una sala attenta e una cantina tutta intelligentemente dedicata all'enologia lombarda, spesso di piccoli produttori poco noti. Da pochi giorni è possibile anche un pairing analcolico. Ovviamente, fatto in casa.

E ora la nostra cena, gli scatti sono di Tanio Liotta.

Salame con la panna: il benvenuto riprende un piatto della tradizione bergsamasca, «una volta la parte avanzata della lavorazione del salame veniva rosolata in pentola con l'aggiunta di panna, che andava così a caramellizzare un poco». Qui è pasta di salame fresca maison con riduzione di panna e timo alpino. Si accompagna con...

Salame con la panna: il benvenuto riprende un piatto della tradizione bergsamasca, «una volta la parte avanzata della lavorazione del salame veniva rosolata in pentola con l'aggiunta di panna, che andava così a caramellizzare un poco». Qui è pasta di salame fresca maison con riduzione di panna e timo alpino. Si accompagna con...

...un pane di patate non lievitato e cotto alla brace

...un pane di patate non lievitato e cotto alla brace

E diventa una sorta di taco orobico

E diventa una sorta di taco orobico

Uovo & coniglio: attenzione al pollaio di Contrada Bricconi. È uo zabaione salato che abbraccia un sugo di arrosto di coniglio («A Bergamo, la domenica, l'arrosto di coniglio è un'istituzione), del broccolo fiolaro scottato sulla brace e soprattutto un battuto di carne di coniglio cruda e leggermente marinata. Infine, una salsa all'orzo fermentato, a dare freschezza

Uovo & coniglio: attenzione al pollaio di Contrada Bricconi. È uo zabaione salato che abbraccia un sugo di arrosto di coniglio («A Bergamo, la domenica, l'arrosto di coniglio è un'istituzione), del broccolo fiolaro scottato sulla brace e soprattutto un battuto di carne di coniglio cruda e leggermente marinata. Infine, una salsa all'orzo fermentato, a dare freschezza

Pane & burro in centrifuga. Il pane maison è con pasta madre, lievito liquido, farina di farro, frumento e segale. Farro e segale vengono da una realtà locale, l'Antico Mulino di Pietro Giudici a Cerete, nella Val Borlezza, situata trasversalmente tra la Val Seriana, Val di Scalve, Valle Camonica e Val Cavallina, verso l'Iseo. Era chiamata la "valle dei mulini", questo è l'unico rimasto. Il burro di centrifuga è prodotto nella stessa Contrada Bricconi. È leggermente salato e poi montato

Pane & burro in centrifuga. Il pane maison è con pasta madre, lievito liquido, farina di farro, frumento e segale. Farro e segale vengono da una realtà locale, l'Antico Mulino di Pietro Giudici a Cerete, nella Val Borlezza, situata trasversalmente tra la Val Seriana, Val di Scalve, Valle Camonica e Val Cavallina, verso l'Iseo. Era chiamata la "valle dei mulini", questo è l'unico rimasto. Il burro di centrifuga è prodotto nella stessa Contrada Bricconi. È leggermente salato e poi montato

Risotto alle erbe, zafferano & uova di trota. Un Carnaroli - dell'azienda agricola Cavalieri d'Italia a Giussago (Pavia), lavora con il minor intervento umano possibile - già mantecato con lo stracchino a munta calda di Contrada Bricconi ("munta calda" perché sfrutta il calore naturale con il quale il latte fuoriesce durante la mungitura. È una lavorazione antica di queste valli) e con una crema d'erbe, viene ulteriormente arricchito al tavolo con generose cucchiaiate di uova di trota fresche proveniente dal piccolissimo allevamento che l'anziano Arialdo, gestore del Bar Trota, grazie allo stimolo di Lazzarini ha riattivato nella vicina Gandellino, in vasche alimentate direttamente dalla sorgente, acqua purissima. Le uova vengono messe in leggera salamoia, poi delicatamente affumicate e tuffate infine in una salsa a base di latticello un poco acidificato. Infine, zafferano di montagna (della zona. Lo produce una coppia di pensionati locali, 18mila bulbi, una quantità irrisoria) ed erba cipollina

Risotto alle erbe, zafferano & uova di trota. Un Carnaroli - dell'azienda agricola Cavalieri d'Italia a Giussago (Pavia), lavora con il minor intervento umano possibile - già mantecato con lo stracchino a munta calda di Contrada Bricconi ("munta calda" perché sfrutta il calore naturale con il quale il latte fuoriesce durante la mungitura. È una lavorazione antica di queste valli) e con una crema d'erbe, viene ulteriormente arricchito al tavolo con generose cucchiaiate di uova di trota fresche proveniente dal piccolissimo allevamento che l'anziano Arialdo, gestore del Bar Trota, grazie allo stimolo di Lazzarini ha riattivato nella vicina Gandellino, in vasche alimentate direttamente dalla sorgente, acqua purissima. Le uova vengono messe in leggera salamoia, poi delicatamente affumicate e tuffate infine in una salsa a base di latticello un poco acidificato. Infine, zafferano di montagna (della zona. Lo produce una coppia di pensionati locali, 18mila bulbi, una quantità irrisoria) ed erba cipollina

Scarpinòcc, fagiano & crauti. Gli scarpinòcc sono i tipici casoncelli di Parre, un vicino paese dal quale si transita per salire a Contrada Bricconi. In genere presentano un ripieno di magro, invece in questo caso inglobano un ripieno di fagiano cacciato (viene dall'Oltrepò Pavese) e, invece del burro solitamente versato generosamente, una schiuma di cavolo cappuccio fermentato. Sulla base, un olio all'aglio orsino

Scarpinòcc, fagiano & crauti. Gli scarpinòcc sono i tipici casoncelli di Parre, un vicino paese dal quale si transita per salire a Contrada Bricconi. In genere presentano un ripieno di magro, invece in questo caso inglobano un ripieno di fagiano cacciato (viene dall'Oltrepò Pavese) e, invece del burro solitamente versato generosamente, una schiuma di cavolo cappuccio fermentato. Sulla base, un olio all'aglio orsino

Trota alla brace. Il pesce è quello del piccolo allevamento di Gandellino, come abbiamo già visto. Il filetto viene cotto alla brace solo dalla parte della pelle, che rimane croccante e affumicata. La salsa è realizzata con un fumetto di lische, coda e testa di trota, poi acqua di rabarbaro. Infine dell'olio di aghi di abete rosso, il cui legno affumica a fine cottura la trota stessa

Trota alla brace. Il pesce è quello del piccolo allevamento di Gandellino, come abbiamo già visto. Il filetto viene cotto alla brace solo dalla parte della pelle, che rimane croccante e affumicata. La salsa è realizzata con un fumetto di lische, coda e testa di trota, poi acqua di rabarbaro. Infine dell'olio di aghi di abete rosso, il cui legno affumica a fine cottura la trota stessa

Quaglia & salsa Jerk. Le quaglie sono allevate nella stessa Contrada Bricconi, vengono cotte alla brace e abbinate alla salsa Jerk, d'origine giamaicana, normalmente a base di lime e spezie. Qui hanno mantenuto le seconde e, invece del primo, hanno aggiunto una soluzione a km 0: un contadino di Albino, nella stessa Val Seriana, ha fornito quest'estate molte susine gialle, che sono state fermentate accentuando così le loro note agrumate, acide e fresche. Un sostituto local al lime. Il piatto è completato da cavolo riccio alla brace, un estratto di alloro, un fondo di quaglia e qualche fogliolina fresca di acetosella e cerfoglio

Quaglia & salsa Jerk. Le quaglie sono allevate nella stessa Contrada Bricconi, vengono cotte alla brace e abbinate alla salsa Jerk, d'origine giamaicana, normalmente a base di lime e spezie. Qui hanno mantenuto le seconde e, invece del primo, hanno aggiunto una soluzione a km 0: un contadino di Albino, nella stessa Val Seriana, ha fornito quest'estate molte susine gialle, che sono state fermentate accentuando così le loro note agrumate, acide e fresche. Un sostituto local al lime. Il piatto è completato da cavolo riccio alla brace, un estratto di alloro, un fondo di quaglia e qualche fogliolina fresca di acetosella e cerfoglio

Germano selvatico alla brace. Viene bagnato con succo di sorbo e accompagnato con salsa di funghi

Germano selvatico alla brace. Viene bagnato con succo di sorbo e accompagnato con salsa di funghi

Prosciutto di coscia di germano, servito con un pane in cassetta di segale maison

Prosciutto di coscia di germano, servito con un pane in cassetta di segale maison

Gelato al latte & artemisia (ovviamente latte e panna di Contrada Bricconi)

Gelato al latte & artemisia (ovviamente latte e panna di Contrada Bricconi)

Creme caramel al fieno, il latte viene aromatizzato tramite infusione con del fieno tostato. Il piatto viene finito con del lattoinnesto, ossia lo starter che qui viene utilizzato quotidianamente per produrre la cagliata. È aromatizzato a sua volta al sambuco

Creme caramel al fieno, il latte viene aromatizzato tramite infusione con del fieno tostato. Il piatto viene finito con del lattoinnesto, ossia lo starter che qui viene utilizzato quotidianamente per produrre la cagliata. È aromatizzato a sua volta al sambuco

Brioche di noci nere & nespole, impasto classico e arrotolato, ricorda un po' la torta di rose. È farcito con le noci nere, stessa lavorazione del nocino ma senza alcol: vengono raccolte a Contrada Bricconi ancora verdi, bucherellate e messe in soluzione di acqua e zucchero. Il tutto è accompagnato da una crema pasticcera alle nespole, raccolte a loro volta verdi e poi lasciate maturare sotto al fieno

Brioche di noci nere & nespole, impasto classico e arrotolato, ricorda un po' la torta di rose. È farcito con le noci nere, stessa lavorazione del nocino ma senza alcol: vengono raccolte a Contrada Bricconi ancora verdi, bucherellate e messe in soluzione di acqua e zucchero. Il tutto è accompagnato da una crema pasticcera alle nespole, raccolte a loro volta verdi e poi lasciate maturare sotto al fieno

Caco essiccato: il caco viene raccolto acerbo, quindi pelato, messo in acqua bollente a cicatrizzare, infine appeso per circa un mese nella stanza del flambadou, dove si essica e prende note di fumo. Viene condito con olio alle foglie di fico e accompagnato con kefir e olio alle noci. La cena si chiude con Caramella di siero, che a Contrada Bricconi serve in gran parte per la produzione della ricotta e l'alimentazione dei maiali. Viene cotto, così evapora la parte acquosa e caramellizza quella zuccherina. Viene tuffato nella trigonella, per una nota balsamica

Caco essiccato: il caco viene raccolto acerbo, quindi pelato, messo in acqua bollente a cicatrizzare, infine appeso per circa un mese nella stanza del flambadou, dove si essica e prende note di fumo. Viene condito con olio alle foglie di fico e accompagnato con kefir e olio alle noci. La cena si chiude con Caramella di siero, che a Contrada Bricconi serve in gran parte per la produzione della ricotta e l'alimentazione dei maiali. Viene cotto, così evapora la parte acquosa e caramellizza quella zuccherina. Viene tuffato nella trigonella, per una nota balsamica


Carlo Mangio

Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo?
La meta è comunque golosa, per Carlo Passera

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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