Gert De Mangeleer
Ricotta fritta di Montella con purea di zucchine, acqua di pomodoro, spuma di alici di Cetara e prosciutto di Venticanodi Antonio Pisaniello
Mondo pizza L'importanza di chiamarsi fiordilatte (ovvero: non confondiamolo con la mozzarella!)
Il rendering della facciata del nuovo Felix Lo Basso home&restaurant, in via Carlo Goldoni angolo Ciro Menotti a Milano (non c'è ancora il numero civico, il portone liberty è stato realizzato ex novo). Apre venerdì per le "prove generali", settimana prossima per le prenotazioni, tel. +39 02 45409759
Da un po' di tempo Felix Lo Basso era inquieto, si sapeva. Un po' questione di carattere, certo; ma si leggeva tra le righe - e poi lui te lo confermava senza troppi giri di parole, perché è uomo schietto - anche un crescente disagio, come se il modello ristorativo nel quale era immerso (non tanto il luogo, l'indirizzo in sé, ma proprio il "sistema") non gli consentisse di esprimersi al meglio e di lavorare in piena serenità. «Mollerei tutto per aprire un ristorante, che ne so, a Singapore. O a Hong Kong», diceva sempre. Nella sua amata Asia, insomma.
Felix Lo Basso
La struttura prima dei lavori di rifacimento
Il gorilla simbolo del nuovo locale
«L'ospite si siede come a teatro. E si affida a me, per questo è fondamentale che si instauri un rapporto di fiducia». Menu unico da 12 portate, «la mattina vado a fare la spesa al mercato, tutto freschissimo e di stagione, e in base a quello definisco i piatti. Che cambieranno praticamente ogni giorno. Difficile? Molto più stimolante e divertente. Ah: ci sarà moltissima verdura». Non mancheranno certo alcuni classici («Il mio Risotto alla parmigiana, il cioccolatino di olive, il Torcinello con cime di rapa e burrata, l'agnello pugliese di Michele Varvara...»), poi si va a fantasia. «Mentre il cliente gusta l'antipasto, vede il mio collaboratore che tira la pasta al momento, gli prepara i ravioli che gusterà poco più avanti. E a spiegargli tutto questo sarò direttamente io, senza intermediazioni». Per i vini, «seleziono io l'abbinamento. Poi però, se qualcuno vuole una bottiglia particolare, lo accompagno giù in cantina (bellissima, del 1911. Per metà trasformata in tavernetta) e può sbizzarirsi». Il ticket per godere di questa esperienza sarà di 190 euro senza pairing o 230 col pairing, «tutto compreso, dall'aperitivo al liquore dopocena».
Un classicissimo di Lo Basso, Risotto alla parmigiana, ricordo legato alla mamma e alla parmigiana di melanzane della sua infanzia. Il riso è mantecato col parmigiano, poi polvere di pomodoro, crema di melanzana e basilico. Puro Mediterraneo goloso, un po' ruffiano ma di gran successo. Foto Tanio Liotta
Altro piatto signature dello chef, eccezionale, Agnello nostrano di Puglia in tre passaggi… (omaggio a Michele Varvara). Foto Tanio Liotta
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Felice Lo Basso e Barbara Senorer
Felix Lo Basso, al centro, mentre lavora nella cucina del suo Felix Lo Basso Home&Restaurant di Milano, Tanio Liotta lo fotografa dal bancone seduti al quale noi aspettiamo i piatti, è la formula di questa nuova proposta in città, davvero interessante
Felice Lo Basso ed Enzo Florio, ieri sera insieme a Identità Golose Milano
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera