Jacopo Mercuro
Carpaccio, midollo, cavolo nero e betulladi Antonia Klugmann
Dall'Italia Sempre più viaggi di gusto! Cosa ci ha spiegato il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2023
«A Monza si mangia male. Vanno tutti a Milano», mi diceva l’altro giorno un amico, gran gourmet brianzolo. Vero in generale; verissimo, se si guarda al passato anche recente. Ma qualcosa si muove, l’abbiamo già visto parlando del Derby Grill, leggi anche: Al GP (Gran Pasto) di Monza.
«Difficile trovare una ristorazione regionale di qualità», sottolineava d'altra parte proprio ieri Maddalena Fossati, nuovo direttore della storica rivista La Cucina Italiana, in un’intervista che pubblicheremo nei prossimi giorni. Si riferiva a Milano e dintorni, quindi anche Monza. Vero anche questo: troppo spesso i locali dedicati ai piatti delle tante cucine italiane sono retrò, fuori dal tempo, impolverati, affannati. Ma emergono sempre più le eccezioni: come Sikelaia, il nuovo ristorante siciliano di Federico La Paglia che ha stregato Paolo Marchi a tal modo da indurlo a nominarlo “Sorpresa dell’anno” per la Guida Identità Golose 2018.
Salvatore, Antonella e Vincenzo Butticè
Storia di famiglia, dunque. I tre vengono da Raffadali, piccolo paese dell’Agrigentino dove i genitori posseggono una piccola azienda agricola; coltivano mandorle, pistacchi, olive e uve da vino. Da un decennio abbondante si sono dunque insediati a Monza per proporre la loro Sicilia, il loro modo di intendere il mare, dopo svariate esperienze in Italia e all'estero.
La sala de Il Moro
La penultima portata è una ricciola, con cavolfiore viola siciliano, paté di foie gras (nella versione dei monsù) e tartufo ibleo. “E infine il pistacchio, quello di Raffadali nostro paese di origine. Lì biologicamente si ritrovano il maschio e la femmina di pistacchio più antichi della Sicilia. La sua declinazione è trasversale: cremosa, croccante e gelata».
Un altro piatto dei Butticè
Sintesi: i Butticè sono quadrati, onesti, professionali, di buon talento. Non sbagliano un colpo né vogliono strafare con effetti speciali. Hanno mano felice: accarezzano una materia prima di alta qualità con ammirevole grazia. La loro non è una Sicilia urlata, eccessiva, di quella rusticità priva di eleganza che caratterizza tanta offerta di Trinacria fuori dall’isola, e che finisce col perpetuare un modello ormai superato di trattoriaccia che è solo la parodia decaduta delle sane osterie d’antan.
No: la loro proposta (soprattutto ittica) è contemporanea senza perdere in autenticità. Ci sono sapore, ricordo, infanzia, territorio, certo; ma siamo nel 2018, e se ne sono accorti.
Il Moro via Parravicini 44 – Monza Tel. +39 039 327899 ilmororistorante.it Chiuso il lunedì Vari menu degustazione tra i 55 e i 70 euro
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Il team de Il Moro a Monza: da sinistra Lorenzo Brigatti, Federico Sangiorgio, Hugo Sala, Marzia Hoxha, i tre fratelli Butticè (Salvatore, Antonella e Vincenzo), Lara Mariani, Roberto Suevo e Salvatore Tarallo. Foto Tanio Liotta
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