Sonja Peric
DOLCE LEGaMEdi Gianluca Fusto
Dall'Italia Riccardo Camanini: «La sostenibilità più importante è quella che sostiene i lavoratori»
Gioacchino Gaglio in primo piano e, sulla destra, Franco Virga. Sono le due anime del Gagini e di altri locali che stanno modernizzando la scena gourmet di Palermo
Raccontavamo l’altro giorno delle prove tecniche di rilancio del Charleston, storico ristorante palermitano: una bella notizia (leggi: Le strummole di spaghetti dolci e il nuovo Corso del Charleston). E già abbiamo avuto modo di professare tutta la nostra stima per quel gran professionista, ancora molto meno celebrato di quanto meriti (almeno a nostro giudizio), che è Carmelo Trentacosti, chef del Cuvée du Jour del Villa Igiea. Poi c’è Tony Lo Coco a Bagheria, del quale già abbiamo scritto (leggi: L'altra Bagheria di Tony Lo Coco) e torneremo presto a occuparci; e dall’altra parte della città, a Terrasini, anche Giuseppe Costa.
Franco Virga con la compagna Stefania Milano nella bella foto di Salvo Mancuso
Il bancone cocktail del Bocum
Un’altra novità è alle porte: sarà un locale di street food di mare, un gradino sopra al livello già buono del Buatta, nella stessa via dei Cassari dove c’è il Bocum e, proprio di fronte a quest’ultimo, l’ammiraglia del gruppo (tali sono le creature di Virga: «Abbiamo ormai 60 dipendenti»), ossia Gagini, il ristorante gastronomico.
La sala del Gagini
Dalla fine del 2014 è al Gagini, successore di quel Gianni Lettica ora a Cefalù (ne abbiamo parlato qui). Vi propone oggi una delle cucina più convincenti di tutta l’isola. Accogliendo l’idea di fondo di Virga, lo stile risulta insieme siciliano e contemporaneo; Gaglio non segue la lezione a volte fin troppo barocca della generazione precedente, ma sceglie una via personale e fertile, attenta al sapore eppure mai didascalica né scontata; aliena insomma da ogni folclorismo, che è spesso il punto debole di molta alta ristorazione di Trinacria. A parere di chi scrive, è il percorso giusto.
La brigata del Gagini: da sinistra Gherardo Chirivino, Andrea Lo Nardo, lo chef Gioacchino Gaglio, Jonny Uddin e Filippo Vela, che lavora in sala e cantina con i responsabili Michela Vitale e Michele Puleo, più Laura Carollo e Alessandro Scarpulla. Questi ultimi mancano nella foto, come pure il sous Alessandro Fanara e il pastry chef Francesco Mango
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera