13-01-2015
Domenica 8 febbraio, primo giorno del congresso di Identità Golose 2015: nel ricchissimo programma ci sarà anche un'intera giornata di lezioni intitolata Identità di Montagna, una delle novità di questa edizione. Christian Milone, chef ed ex ciclista, sarà uno degli otto protagonisti di questo appuntamento, e oggi ripercorre con noi la storia del suo innamoramento per le strade in salita e per i sapori delle Alpi
Un bivio: destra o sinistra. Naso all'insù o perdersi nella piana...la montagna è sempre stato questo, da che io ne ho memoria. Il bivio che, fin da bambino, mi accompagna ogni giorno all'uscita della Trattoria Zappatori. Fuori dalla porta, a sinistra, tutto l'arco alpino che in 56km ti porta ai 2035 slm del Sestrieres, a destra i 500 km che ci guidano in un piatto biliardo fino alla foce del Po. La montagna è anche una grande sfida, sia che tu la voglia affrontare in bicicletta, o che tu la voglia interpretare in cucina. Una sfida enorme, come quella di Walter Eynard, mio primo maestro ai tempi della scuola alberghiera, gran cerimoniere della cucina valdese nel suo Flipot di Torre Pellice. Unico, grande interprete della cucina di montagna piemontese. Da lui ho assorbito inconsciamente la valorizzazione dei prodotti poveri, l'attaccamento alle mie origini. Come i promotori della corrente dell'arte povera di fine anni '60, in cui il gesto dell'autore veniva messo in secondo piano, utile solo a togliere e riportare la materia al suo stato primordiale, primitivo. Walter Eynard come i maestri Penone e Pistoletto, a rileggere e valorizzare quello che è sempre stato sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno aveva mai osservato con quella visuale.
Le montagne della Val Pellice
Christian Milone impegnato in una lezione durante la scorsa edizione di Identità Golose. Gli altri relatori della giornata di Identità di Montagna, domenica 8 febbraio 2015, saranno: Antonio Borruso, Alessandro Gilmozzi, Stefano Ghetta, Nadia Moscardi, Alessandro Dal Degan, Norbert Niederkofler e Riccardo Gaspari
Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
di
classe 1979, chef della Gastronavicella dellaTrattoria Zappatori a Pinerolo (Torino). E' il vincitore della seconda edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru