25-11-2014
Uno dei momenti più importanti alla conferenza di presentazione a Hobart della serata di gala intitolata Invite the World to dinner, da sinistra Ben Shewry, Neil Perry, Peter Gilmore e la giornalista Lisa Wilkinson
(Continua dalla prima puntata)
Sono rimasto impressionato dall’organizzazione concreta dell’evento, non solo dall’idea. Le buone idea si sprecano, da sempre e ovunque. Averle è in fondo facile, il difficile è realizzarle. Restaurant Australia, attraverso la cena di venerdì 14 novembre, ha puntato su tre icone della ristorazione in patria, tra Sydney (due) e Melbourne (uno). Doverosa precisazione quella relativa a dove stanno, se dentro o fuori questa nazione-continente, perché gli chef australiani sono quasi ovunque. Penso a Brett Graham del Ledbury a Londra o a David Thompson che ha scelto Bangkok, dove brilla con il Nahm, piuttosto che a Shane Osborn, doppia stella londinese prima di approdare al St Betty a Hong Kong. E l’Australia a sua volta, come vedremo, è pronta ad accogliere tutti.
Un ritratto del brasiliano Rodrigo Oliveira tra la folla della conferenza venerdì 14 novembre 2014 a Hobart, la capitale della Tasmania
Due ore molto piacevoli. Quindi albergo, relax, cambio di camicia, operazione minima per un gala che non prevedeva smoking e abiti lunghi. E nemmeno scarpe da sera a tacchi alti. A tanti è parso strano, in fondo non si trattava di una grigliata sul porto e a invitare era, in fondo, un governo. La verità verso il tramonto.
2. Continua
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi