23-10-2014
Telecamere per Crescenzo Scotti. Campano di origine, 36 anni, risiede ad Ischia, ma lavora presso il Therasia, un resort ricco di charme situato a Vulcano, una delle sette isole dell'arcipelago eoliano. Lo chef, con il suo Agnello alla griglia che non c'è, ha convinto tutti, anche un maestro come Peppe Barone
Nuova cucina in Sicilia può anche voler dire proporre stigghiole di salsiccia a colazione («Le mangia uno su mille, però è un modo di caratterizzarci») e quasi raddoppiare i coperti, da 14mila a 23mila in tre anni, sull’isola di Vulcano. E’ l’onda verde di Trinacria: ragazzi maturi (in Italia si è giovani più a lungo che altrove, si sa) come il 36enne Crescenzo Scotti, ischitano d’origine ma isolano d’adozione, dal 2011 ai fornelli de Il Cappero del Therasia Resort, brigata di 21 persone. O come Andrea Macca del DonnaCarmela (ne abbiamo parlato qui).
Energie fresche per rispondere alla provocazione di un collega, Andrea Ribaldone: «La cucina del Sud Italia è vecchissima!», sorta di disvelamento della nudità regale avvenuta l’altro giorno sul palco di Taormina Gourmet, tre giorni dedicata all’enogastronomia siciliana, appena conclusa. Giudizio drastico, quello del neo-patron de I Due Buoi di Alessandria, cui ha provato a replicare lo stesso svolgimento della manifestazione, una seconda edizione assai ben organizzata dal giornale online Cronache di Gusto, diretto da Fabrizio Carrera. Perché se è forse improprio parlare di nouvelle vague isolana, di certo le individualità interessanti non mancano.
L'Agnello alla griglia che non c'è, il piatto presentato da Scotti a Taormina Gourmet. Le costolette, nappate due volte con una salsa barbecue e poi scottate in padella, terminano la cottura nel piatto, su una tegola, adagiate su carbone acceso, con l'intercapedine di rami di rosmarino a regalare affumicatura e l'aroma dei loro oli essenziali
Lo chef modicano Carmelo Floridia, che con Stefano Alfano sta portando avanti il suo progetto Gurmé, tra due sommelier impegnati per Taormina Gourmet: a sinistra Gaetano Prosperini, responsabile Fisar di Catania, e a destra Marco Cappuzzello
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera