02-12-2011

A cena con gli sconosciuti

Si chiama Supper Club ed è un format di cucina sempre più diffuso. Un'esperienza londinese

Tavolata pronta per il Supper Club del 25 novembre

Tavolata pronta per il Supper Club del 25 novembre scorso a Londra, quartiere Islington. A cucinare, la cuoca inglese di origine iraniana Sabrina Ghayour. Quaranta sterline per una quantità monstre di cibo delizioso

L'idea non è nuova, né in Inghilterra tantomeno in Italia tra Cesarine e Cene Carbonare. Ma negli ultimi 3 o 4 anni a Londra – e in tutto il Regno Unito – il Supper Club è il vero, nuovo must have (o must do) gastronomico. Come funziona? Sostanzialmente c'è una persona abile ai fornelli – di solito un blogger o appassionato che lo fa per piacere o prova a dare una svolta alla propria vita passando dall'altra parte della barricata senza tutte le rogne di un ristorante da mandare avanti – che stabilisce la data, il posto e il menu (gli ultimi due possono anche essere comunicati a ridosso della serata). Chi decide di prenotare, mette in conto di passare una serata “come se” fosse invitato a cena da amici bravi in cucina, con qualche distinguo: in linea di massima non conosce gli altri commensali e paga una quota, o meglio “fa una donazione”, visto che lo status fiscale del supper club è ancora tutto da definire. Quanto all'abbeveraggio, vige la regola del BYO, cioè bring your own (porta il tuo drink), che si tratti di vino, analcolici o quello che vi pare. Parole d'ordine: convivialità e informalità. Un po' come quando, ai tempi di magra dell'università, una persona di buona volontà ogni tanto sfamava gli amici con qualcosa di meglio dei quattrosalti e si divideva la spesa.

Galletto con harissa alla rosa e limone confit, pietanza tra le pietanze della serata londinese

Galletto con harissa alla rosa e limone confit, pietanza tra le pietanze della serata londinese

La faccenda sta diventando seria: c'è chi sui supper club si è costruito una carriera – vedi la famosa MsMarmiteLover che però ormai ha messo su un vero e proprio business tra libri, corsi e cene - e chi ci trova marito (potrebbe essere un'idea, almeno si è sicuri di trovare un partner che apprezzi la cucina e sia abbastanza avventuroso), le aspettative si alzano sempre di più e anche le aziende hanno fiutato l'affare sponsorizzando serate o cooking club, che è una sfumatura diversa e forse anche più divertente del supper visto che qui a cucinare sono gli invitati, guidati dal “padrone di casa”.

Altra cosa da sottolineare, è che ormai in Inghilterra – molto più che in Italia – le gastronews corrono sul filo di Twitter: se non ci sei non esisti, se non twitti ogni piatto che mangi e luogo in cui sei passato sei out, e dunque anche i supper si scoprono soprattutto attraverso il moderno passaparola cinguettante. E infatti è così che sono arrivata, venerdì scorso, in una bella casa di Holloway (zona poco accattivante a nord del quartiere londinese Islington) messa a disposizione da una terza persona per il mio primo supper club: ero in cerca con mia sorella di un posto per la cena che fosse diverso dai “soliti” ristoranti e – tramite un giro di follower e following – è arrivato al momento giusto nel posto giusto (la casella di posta elettronica) il menu del Sabrina's Kitchen 'Arabesque' supper club.

Sabrina Ghayour è una cuoca londinese di origini iraniane (che, come abbiamo avuto modo di notare durante la serata, equivale un po' ad avere una nonna napoletana: un'irresistibile tendenza a ipernutrire i propri ospiti), autodidatta ma con serie esperienze di cucina alle spalle. Balzata agli onori della cronaca qualche mese fa quando – in risposta alla trasferta londinese da Harrod's di Thomas Keller e del suo French Laundry con un menu alla modica somma di 250 sterline a cranio – ha proposto il suo French Launderette supper club: 6 portate al prezzo di 2.50 sterline, raccogliendo in totale 3.025 sterline donate alla onlus Action Against Hunger UK per sfamare chi ha pensieri molto lontani da sifoni e km zero. Sul suo sito racconta viaggi, cibi e ricette senza aver paura di svelare i suoi punti deboli (lieviti e dolci sono la sua croce, ma non è poi così male come dice).

Sabrina Ghayour. Sul suo sito viaggi, cibi, ricette

Sabrina Ghayour. Sul suo sito viaggi, cibi, ricette

Al di là dell'esperienza della Launderette, la sua cucina è chiaramente ispirata al mondo mediorientale, e il menu di venerdì sera proponeva una sorta di tour del Medioriente: la Gavurdagi Salad (insalata di pomodori, cipolle e peperoni con condimento al melograno), i Borek Peynir (rotolini di pasta fillo ripieni di feta e menta) erano di chiara origine turca, il Tabbouleh al melograno e l'Hoummus al coriandolo e limone sono comuni a tutta la zona, le deliziose K’bbeh Halab (una sorta di arancini ripieni di agnello, cipolle e prezzemolo) vengono da una ricetta del lato iracheno della famiglia. E siamo solo agli antipasti. Dopo sono venuti il Galletto con harissa alla rosa e limone confit, il Filetto al sangue con salsa di mostarda e melograno, le Melanzane speziate con salsa allo yogurt e zafferano. E poi gli squisiti Spicchi di zucca con pesto al pistacchio, feta e barberries (piccole bacche acidule sconosciute da queste parti) e l'Insalata di finocchi e mele con salsa al limone e aneto, che facevano entrambe molto “cucina di casa” ed erano buonissime. Per concludere la Torta di mandorle, carote, pistacchi e arancia con panna all'acqua di rose – una bomba calorica ma buona, nonostante le parole di Sabrina – con un bel tè alla menta. Il tutto per 40 sterline, più o meno quanto sarebbero costati uno starter e un main course a un ristorante medio.

Ma non è solo questo il segreto del successo dei supper (che per qualcuno sono ormai già inflazionati, ma continuano ad andare alla grande). Volete mettere il gusto di passare una serata parlando con perfetti sconosciuti inglesi - complice il cocktail di benvenuto e l'insolita situazione di familiarità e distanza sociale inevitabilmente ridotta – di cibo? Dall'insospettabile coppia in cui lui si rivela il gourmet capace di discutere mezz'ora delle varietà di patate da usare per fare le perfette roasted potatoes, alla giovane donna punjabi in perlustrazione per aprire il suo supper club, alla manager di beverage nipponica che ti svela tutto sulla beer scene londinese... Per poi ritrovarsi il giorno dopo su Twitter tutti insieme appassionatamente.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luciana Squadrilli

giornalista, napoletana di nascita e romana d'adozione, cerca di unire le sue tre passioni: mangiare, viaggiare e scrivere

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