14-04-2021
Due manifesti pubblicitari della Collezione Soleri di Torino, che conta oltre 4mila esemplari
Ritratti a grandezza naturale, paesaggi, acquerelli, targhe celebrative, coloratissime carte da parati, in qualche caso installazioni tridimensionali o anche nulla. Ne abbiamo viste di ogni genere, in questi anni, alle pareti dei ristoranti. Negli ultimi tempi è tornata un’abitudine che s’era un po’ persa, dopo il boom degli anni Novanta: i manifesti pubblicitari d’antan. Di recente, siamo venuti a conoscenza di una straordinaria collezione del genere. È il frutto della passione di Elvio Soleri, gentiluomo torinese, scomparso pochi anni fa. Negli anni Settanta cominciò a visitare per passione mercatini antiquari e fiere specialistiche in Costa Azzurra e oltre. «In Francia», racconta la figlia Olimpia, oggi responsabile della Collezione Soleri, «il particolare collezionismo ha una storia che affonda le sue radici alla fine dell’Ottocento. In Italia ha acquisito una certa dignità solo molto tempo dopo. Il primo pezzo acquistato da papà, nel 1974, fu il celebre ‘Olympia’ di Jules Cheret del 1892. Nel tempo, la passione è diventata così dominante che ha abbandonato il lavoro di dirigente d’azienda, cominciando a occuparsi a tempo pieno della materia, diventando tra le altre cose consulente per la casa d’Aste Bolaffi per le aste di manifesti pubblicitari».
Elvio Soleri (1944-2015)
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt