Paolo Mancuso
Pizza con capesante e purea di cecidi Andrea Mattei
Dall'Italia Assonanze e scambi, viaggi e confini: l’incontro Est - Ovest tra Matteo Baronetto e Antonia Klugmann
Particolare del panettone di Olivieri 1882, via Alberti 13, Arzignano (Vicenza), telefono +390444670344
«Da piccolo ero innamorato del laboratorio, ci lavoravano mia nonna, mio papà, le sue zie, insomma un po’ tutta la famiglia. Mi ricordo molto bene gli impasti meravigliosi che si facevano lì. Il fatto che tutto avvenisse di notte mi affascinava. Quei profumi, la luce che illuminava stanza e il buio fuori dalla finestra, per strada. Una magia, un ricordo che mi porto dentro da sempre». Non è l’incipit di una favola di Natale, ma il racconto dell’infanzia di Nicola Olivieri, la cui famiglia vanta ad Arzignano (Vicenza) una storia nel mondo della panificazione e dei lievitati dal 1882. Dopo aver finito il liceo scientifico, Nicola si iscrive all’università. Quando può aiuta al laboratorio, ma non sa ancora se quella sarà la sua strada. Così, papà lo sprona ad andare a fare esperienza all’estero per poter tornare a casa con le idee più chiare. Lui non la prende benissimo, ma decide di partire e va in Australia. Lì si trova a lavorare in un’azienda di famiglia, una situazione molto simile alla sua ed è proprio in quel momento che si accende la scintilla: «Mi sono detto: io a casa ho la mia attività, sono fortunato, devo solo tirarmi su le maniche e fare qualcosa per farla crescere».
Nicola Olivieri e il suo locale ad Arzignano, Vicenza (foto Aromi Group)
Il panettone di Olivieri 1882
IL POP-UP STORE DI MILANO. Per la gioia dei milanesi, Olivieri ha aperto un temporary shop in via Tortona 19, dov’è possibile acquistare direttamente i prodotti scegliendo tra pandoro e panettoni di diversi gusti, tutti disponibili presso il punto vendita. È anche possibile ordinare il proprio dolce preferito dal sito internet, con consegna a domicilio entro 24 ore. «Milano è la città di nascita del panettone - commenta Nicola Olivieri- Sentiamo quindi il bisogno di essere presenti anche qui».
Il pandoro
classe 1990, varesina, dopo la laurea in Linguaggi dei media ha frequentato il master in giornalismo dell’Università Cattolica. Ama cucinare, mangiare e scrivere di gastronomia
«La mia filosofia è da sempre ricercare l’originale nelle origini e il panettone natalizio non poteva fare eccezione nel mio percorso – spiega Andrea Tortora –. Per me la sottrazione è sempre un’occasione ed è in questo modo che ho deciso di onorare la grande tradizione italiana».
Panettone con Petra 0103 HP, limone, bergamotto e capperi canditi. Le foto sono di Marco Gallocchio
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola