Giuseppe Carino
Fagottino di pasta fresca ai frutti di mare
Dall'Italia Retrobottega a Roma, una tavola con l’ingrediente al centro
Nicola Olivieri, "ambasciatore" della dinamica azienda di famiglia ad Arzignano (Vicenza)
Siamo affamati di ottimi prodotti, di belle persone e di storie che sorridano al futuro; se poi si riescono a toccare insieme tutti e tre questi elementi in una sola vicenda, vale la pena anche scriverne, per rendere pubblico un plauso più che meritato. E allora: l'altro giorno abbiamo appreso come lo storico brand della pasticceria Olivieri 1882 di Arzignano (Vicenza) abbia deciso di donare 10mila euro agli ospedali San Bortolo di Vicenza e Cazzavillan di Arzignano, in questo momento di emergenza sanitaria: 7mila ricavati dalle vendite pasquali, più 3mila aggiunti dalla famiglia per far cifra tonda.
Iniziativa meritoria di per sé, ma che nasconde anche una case history interessante, in questi tempi grami. Quella di un'azienda - in questo caso, specializzata in dolci lievitati d'eccellenza - che sa reagire alla crisi del settore; che cioè (aiutata certo anche dalle circostanze: i suoi prodotti possono essere spediti ovunque senza troppe difficoltà. Non è così per tutti) chiude un aprilis horribilis per il settore con un grande successo, dovuto al boom del suo ben strutturato e-commerce. Attraverso il web ha venduto in queste settimane ben 7mila colombe, premiate lo scorso anno come le migliori d’Italia e, all'assaggio, meritevoli di conferma anche in questo 2020. Un euro a colomba andava in beneficienza, come abbiamo visto: il conto è presto fatto.
La colomba di Olivieri
Gli abbiamo parlato qualche giorno fa, a Pasqua ormai archiviata, ma con una coda lunga ancora da gestire: «Tale è stata la richiesta, che domani prepariamo ancora un'infornata di colombe, l'ultima. In tanti, dopo averla mangiata una prima volta, ci hanno infatti contattato per avere un ulteriore invio, anche a feste concluse». Ma come mai le cose sono andate così bene? «L'online era l'unica strada per portare a casa qualcosa. Ma c'è modo e modo di affrontarlo: va organizzato, bisogna insomma prepararsi, studiare. Sono tre o quattro anni che ci siamo affacciati all'e-commerce, analizzandone il funzionamento, capendo come ci si potesse muovere al meglio. Era sempre stata tutto sommato un'attività collaterale, col nostro punto vendita aperto. Quando invece si è dovuto chiudere tutto, quel po' di esperienza accumulata ci è servito, eccome».
Il nuovo Bauletto di Olivieri 1882
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
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