03-01-2020
Sauro Occhi, fotografato a Pastry Best: è uno dei tre fratelli che guidano la pasticceria Belvedere di Legnaro (Padova)
«Il bignè deve avere una camicia sottilissima, quasi evanescente. Si deve sciogliere in bocca». Su certi principi non transige Emanuele Occhi, il maggiore dei tre fratelli che guidano la Pasticceria Belvedere, inaugurata nel 1988 e posizionata nell’omonimo quartiere della padovana Legnaro.
«Noi siamo partiti da zero. Anzi, da sottozero. Abbiamo origini contadine. Papà Cesare faceva il muratore e mamma Elide, che ha novant’anni, alleva ancora i polli. Con lei preparavamo la zuppa inglese, quando tornavamo da messa, la domenica», continua Emanuele: classe 1960 e radici rurali in quel di Brusadure, frazione di Bovolenta. Come del resto gli altri due bros: Luigino, nato nel 1964, e Sauro, annata 1970. Tre moschettieri. Ciascuno con la propria spada. Ma sempre uniti, determinati e capaci di fare squadra. Con rigore ed estro.
Croissant pure integrali, con un po’ di Petra 9 e dalla forma quadrata. «Quadrati e rettangoli permettono di avere meno scarti», puntualizzano i bros. Che certo non tradiscono la forma circolare del panettone e della veneziana. Un loro must. Soprattutto se impreziosita da un’aromatica crema pasticcera al Grand Marnier.
Prossimi desiderata? «Ci piacerebbe creare una carta d’identità anche per i sablé, gli zaeti, le sfogliatine, i ventagli, gli sbrisolini. Perché la biscotteria meriterebbe più attenzione». I fratelli Occhi docent.
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia