Andrea Dopico Cafarelli
Gambero marinato con angostura, mela e cavialedi Fabio Barbaglini
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La foto-ricordo della giornata a tutta pasticcieria italiana, lunedì 18 settembre nella scuola del Molino Quaglia a Vighizzolo d'Esta (Padova), è stata tratta dalla pagina di facebook di Franco Aliberti, chef e pasticciere alla Presef a Mantello (Sondrio), prima figura sulla sinistra. A seguire ecco Corrado Assenza, Piero Gabrieli, Chiara Quaglia e Rolando Morandin
Annunciata in questo sito, cliccare qui per leggere la nota, il Molino Quaglia ha tenuto lunedì scorso 18 settembre una giornata per presentare il nuovo passo di un progetto il cui primo risale ormai a un lustro fa. Si parla di Pa-sticceria Dinamica® in contrapposizione a una tradizione che va stretta ai titolari del molino, su tutto Chiara Quaglia e Piero Gabrieli. Ha detto lei: «Non ci ritroviamo in una tradizione che, per quanto splendida e animata da eccellenti professionisti, è troppo appiattita sulla cultura francese tanto da lasciare poco spazio alle persone per esprimere il loro modo di essere. E’ facile constatare come i nostri cuochi abbiamo trovato le loro vie, nel mon-do del dolce no tanto che al ristorante c’è una spaccatura tra momento sa-lato e momento dolce».
Crostata di uva Italia, primo dessert proposto, come tutti gli altri, da Corrado Assenza. Tutte le foto sono di Carlo Baroni per Molino Quaglia
Da ristorazione, nota importante. Tanto che Corrado Assenza, il simbolo e il motore di questa realtà, ricorderà come «la pasticceria è cucina, nasce sul fuoco e si sviluppa, in un menù, fin dalla scelta dell’antipasto. Oggi non sempre è così perché accanto a carni, pesci, verdure, formaggi… abbiamo il comparto del semilavorati industriali che appiattiscono tutto e annullano le differenze tra un territorio e un altro».
E dopo il confronto mattutino, nel pomeriggio si è passati, presenti decine di giovani pasticcieri, dalle parole ai fatti perché la degustazione è fondamentale. E per gli appunti legati al “percorso di dolcezze”, come lo definisce Corrado Assenza, ringrazio Cristina Viggè.
Assenza mette l’accento su una pasticceria in grado di mutare non solo nel corso delle stagioni ma della giornata stessa. Per rispondere alle esigenze di una colazione bilanciata, di una merenda equilibrata, di un aperitivo alter-nativo e di un fine pasto in saggia consecutio temporum con il menu. Come accade con la crostata di uva Italia, in cui farina di mandorle, pan di Spagna e crema doppio fior di latte al cioccolato vanno a creare un dibattito fra consistenze differenti. O
E per l’aperitivo? Il biscotto si fa sfogliato e salato. «Ma uso poco sale», precisa Assenza. Che aggiunge un pizzico di peperoncino a un impasto che post cottura si sviluppa in altezza, risultando leggero e croccante. Perfetto per essere
Poi è la volta di un dolce-non dolce, capace di riportare allo stato primor-diale delle cose. «Parto dal grano, l’ingrediente più umile», dichiara Cor-rado. Che, ricordando la cuccia siciliana - tipica del 13 dicembre, dedicata a Santa Lucia - propone il cuturro, un grano che è profondamente grano. Messo a mollo nell’acqua, cotto in forno a vapore e poi “spezzato” in un cutter. Per ottenere evanescenti fiocchi da condire col miele e da abbinare a un’emulsione di mandorla, di varietà romana, di Noto. A completare il tutto? Frutta sciroppata: melone bianco di Paceco (il cartucciaru, Presidio Slow Food), lasciato in osmosi
Ma le mandorle tornano. Protagoniste di un pan di Spagna a cavallo fra Trinacria e Africa. Per un dinamico duetto fra limone candito e gelatina di karcadè. Della serie, una torta accompagnata da un infuso in versione soli-da, dal tono rubino, dalla piacevole acidità e dal carattere rinfrescante e dissetante. Stemperato dalla presenza vellutata dalla crema doppio fior di latte. Molto più di una panna montata. In grado persino di inglobare curry, cardamomo, vaniglia e zafferano, per sposare un biscotto di frolla al cacao, con granella di fave di cacao e coulis ai fichi d’India. “È l’evoluzione della tradizione. In grado di uscire dagli stereotipi della pasticceria classica per dialogare con le spezie e le sponde del Mediterraneo”, Assenza docet.
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. twitter @oloapmarchi
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