Aleia è una delle novità più interessanti e celebrate del 2022 sulla scena gastronomica di Barcellona, che riserva costantemente nuove scoperte. In questo caso ci troviamo di fronte a un ristorante che interpreta l'eleganza, il lusso e il fine dining con classe, misura, stile. Come è giusto che sia per un'insegna che ha trovato posto al primo piano della magnifica Casa Fuster, dal 2004 un hotel cinque stelle lusso.
Ci troviamo nel pieno centro del quartiere più chic della capitale catalana, al 132 di Paseig de Gràcia: Casa Fuster è un palazzo di bellezza straordinaria, che non può lasciare indifferente pressochè nessuno. Fu opera agli inizi del 1900 dell'architetto modernista Lluís Domènech i Montaner, su richiesta dell'artista e uomo d'affari Mariano Fuster, che desiderava far dono alla moglie Consuelo Fabra i Puig della casa più bella di Barcellona, arricchendo nel contempo la città stessa di un nuovo motivo di orgoglio. Consuelo Fabra i Puig, che supervisionò personalmente i lavori, era la figlia del Marchese di Alella, che, pronunciato in castigliano suona esattamente "Aleia", da cui il nome del ristorante.

La facciata dell'Hotel Casa Fuster
Dal 2004, dopo un'attenta e meticolosa ristrutturazione, il palazzo è stato trasformato in hotel dal gruppo
Hoteles Center. Mentre è da fine novembre 2021 che il nuovo ristorante ha trovato spazio nelle sale di Casa Fuster: a investire su questo progetto troviamo uno chef e imprenditore che ha già dimostrato in diverse occasioni visione, fiuto, sensibilità come
Paulo Airaudo. Argentino di nascita, da una famiglia di immigrati italiani, ha negli anni aperto una serie di ristoranti con grande successo, iniziando dal maggio 2015, quando aprì
La Bottega a Ginevra, in Svizzera. Quattro mesi dopo, questa “trattoria moderna” ottenne la prima stella Michelin.
E così è successo anche con
Amelia, a San Sebastian, una stella dopo pochi mesi. E ancora con
Da Terra, a Londra: una stella in otto mesi, la seconda dopo due anni. Un ruolino di marcia davvero invidiabile, frutto di competenza, intelligenza e molto impegno. E' lui stesso a raccontarci l'origine di questa nuova avventura a Barcellona: «La verità è che mi sono trovato davanti a una bella opportunità e ho deciso di coglierla al volo. Nello stesso modo ho incontrato un po' per caso, come succede nella vita,
Rafa de Bedoya, a cui ho proposto di fare lo chef del ristorante. Io come proprietario guido la proposta gastronomica, infatti molti dei piatti che serviamo al momento sono mie creazioni, ma gradualmente sta emergendo anche la personalità di
Rafa, con cui ci confrontiamo in modo molto fruttuoso».

Rafa de Bedoya: lo chef scelto da Airaudo ha alle spalle esperienze in ristoranti come Azurmendi, El Celler de Can Roca e Lú Cocina y Alma, di cui era l'executive chef
«Preferisco sempre lavorare con i format di fine dining - spiega ancora
Paulo Airaudo - e quel luogo aveva delle caratteristiche molto interessanti. Inoltre mi piaceva l'idea di aprire un ristorante fuori da San Sebastian, ma restando in Spagna. Una volta individuati i nostri obiettivi, il lavoro è proceduto abbastanza velocemente, si tratta di un modello di business che conosco bene, che per essere replicato ha bisogno solo di qualche piccolo adattamento al contesto».

Ancora immagini della sala di Aleia
Di sicuro la sala di
Aleia colpisce immediatamente per gusto e grazia, per la cura evidente in ogni dettaglio. Elementi contemporanei, come un soffitto metallico ondulato, si sposano alla perfezione con lo stile modernista, con le grandi finestre affacciate sulla città a confermare la sensazione di essere arrivati in un posto speciale, da grandi occasioni. Il servizio, diretto dalla responsabile di sala
Paula Miguel Rivero, sa mettere altrettanto a proprio agio per come è attento e competente, senza sbavature e senza eccessi. Il wine pairing completa l'esperienza:
Sergio Viñolo è un sommelier molto comunicativo, che potrebbe solamente lasciare insoddisfatti i palati non particolarmente entusiasti per le interpretazioni "naturali". In questo caso è forse consigliabile affidarsi alla carta dei vini e non all'abbinamento.
Non esiste opzione alla carta invece per quanto riguarda la cucina:
Aleia offre due menu degustazione, uno da 90 euro come business lunch, e uno da 120 euro, che propone un percorso in 15 tappe che dà inizialmente molto spazio al mare, per poi lasciare strada anche ad alcune portate di carne. L'incontro tra
Airaudo e
de Bedoya è certamente felice e dà vita a piatti cosmopoliti, in cui le materie prime locali vengono spesso celebrate, ma le influenze, e a volte anche gli ingredienti, arrivano da tutto il mondo.
La sequenza di Ricciola giapponese cruda, ramolaccio nero e acqua di pomodoro e Chawanmushi, consommè iberico e tartare di seppia, assaggiata durante la nostra visita, valeva da sola l'intera cena. Per la bellezza estetica di quei piatti, la loro apparente semplicità, la stratificazione invece complessa di aromi e profumi. E nonostante le portate del menu siano molte, ogni piatto (anche quello a base di midollo alla griglia) si è fatto apprezzare per almeno un elemento capace di portare leggerezza e freschezza al palato, rendendo l'esperienza molto piacevole.
Paulo Airaudo, scherzando durante la nostra conversazione, ci ha detto di essere molto fiducioso per novembre, quando uscirà l'edizione spagnola di quella guida che ha già dato allo chef/imprenditore parecchie soddisfazioni. Da parte nostra, possiamo semplicemente dire che sarebbe proprio strano se un ristorante come Aleia non si meritasse l'apparire di una stella. Di seguito, il menu che abbiamo assaggiato, piatto per piatto.

Ostrica del Delta dell'Ebro con mignonette di aceto sakura

Gamberi bianchi di Tarragona, crema di rafano, olio di cerfoglio: un piatto molto riuscito, in cui delicatezza e profumi pungenti trovano una non facile armonia

Tartelletta con tartare di sgombro e Mano di Buddha

Croqueta di nasello e collagene: per ottenere questa crocchetta viene usato esclusivamente il collagene del pesce, ottenendo un risultato di grande leggerezza

Ricciola giapponese cruda, ramolaccio nero e acqua di pomodoro: un piatto eccezionale. La ricciola è avvolta da una specie di fiore di remolaccio, mentre i profumi dell'acqua di pomodoro avvolgono i sensi di chi assaggia

Chawanmushi, consommè iberico e tartare di seppia: difficile immaginare un incontro più riuscito ed elegante tra Giappone e Spagna

Pane di lievito madre, midollo alla griglia, burro di pomodoro e burro di olio di oliva: improvvisamente si gioca. A stupire il palato ci pensano i due particolarissimi "burri", che portano freschezza e complessità a ogni boccone

Triglia scottata, gazpachuelo di cozze e acciughe: un raffinatissimo concentrato di sapori marini

Coda di rospo dry aged, beurre blanc al suquet, asparagi bianchi e tartufo estivo: un piatto in cui sia Airaudo che de Bedoya raccontano la propria conoscenza della cucina francese

Ali di pollo, tuorlo d'uovo, bun al vapore ripieno di frattaglie di pollo, fondo di pollo

Piccione, spinaci catalani e crema di carote

Avocado, caviale, gelato alla crema bruciata: un pre-dessert magistrale, che trova un punto di incontro perfetto tra gli ingredienti

Mel i Matò: un'interpretazione di un classico dolce catalano, a base di miele e formaggio. Da Aleia il flan di formaggio viene glassato con un finto miele ottenuto con la patata dolce

Topinambur, mandorle e cioccolato bianco
Aleia
Paseig de Gràcia, 132
Barcellona, Spagna
+34.935.020041
info@aleiarestaurant.com
Chiuso gli interi domenica e lunedì, e il martedì a pranzo
Menu degustazione 90 (solo a pranzo) e 120 euro, abbinamento vini 60 e 90 euro